Soleto

Le vie marittime soletane al tempo dei Messapi


In epoca messapica Soleto fu uno strategico e fondamentale nodo viario che non solo collegava i più importanti centri preromani, ma incrociava una via trasversale di congiunzione con il verante ionico e quello adriatico. Un tracciato stradale mirava a collegare il porto Jonico di Santa Maria al Bagno, denominato Nauna, fino a quello Adriatico di Roca Vecchia.
L'interesse verso i traffici mercantili marittimi è testimoniata dalla straordinaria mappa messapica rinvenuta in agro di Soleto, in cui è presente la descrizione geografica e costiera del Salento ed i toponimi di molti centri messapici ubicati sul litorale come Taranto, Otranto, Ugento e Leuca. Lo stesso popolo viene identificato tramite un'etimologia tipica marinara: Messapi significa il popolo dei due mari oppure coloro che abitano in mezzo alle acque (ap vuol dire acqua). Tramite gli approdi portuali i Messapi, soprattutto quelli soletani, avevano stretti rapporti commerciali con i Greci, esportando vasi e terracotte prodotti nelle officine di ceramica. Molto probabilmente i Messapi di Sallentia, cioè di Soleto, adoperavano anche Portus Sasyne, l'attuale Porto Cesareo, ossia l'antico villaggio di Scalo di Furno dove pregavano la dea Thena. Nell'adriatica Roca, all'interno della grotta marina della Poesia, l'antico popolo del mare venerava la divinità maschile Thaotor.