Soleto

La Madonna delle Grazie nei ricordi di Mario Marti


"...Ma era anche giusto che in una casa di soletani (mia madre e mio padre erano di Soleto) la Madonna delle Grazie, titolare del santuario di Soleto, fosse - mi si scusi il bisticcio di casa: la Madonna, col grumo di sangue tra il naso e la bocca dell'immagine, sgorgato meravigliosamente e miracolosamente quando, nel 1568, un tal Giacomo Lisandri, "pieno di rabbia per aver tutto perduto nel giuoco - come leggo in un fascicoletto di Lacaita, editore manduriano, pubblicato nel 1928 -... vibrò furibondo due colpi con la scure sul volto della benedetta effigie, dicendo: lo non credo che tu sei la Madre di Dio, se non mi farai ammazzare stasera". Sanguinò allora il divino volto; e l' "empio oltraggiatore della Vergine", venuto a furioso diverbio con un certo Luigi Rullo, cadde con un coltello da lui piantatogli nel cuore.Questa storia mi fu narrata alla buona la prima volta quand'ero piccolo; e non l'ho più dimenticata anche perchè i miei genitori, rientrati in seguito da Lecce a Soleto, si erano poi costruite due stanze proprio nei pressi del convento della Madonna delle Grazie; due stanze nelle quali giacciono i miei giovanili anni di liceo. Quando ero in paese, le mie visite al santuario erano frequenti anche per sentirvi messa (più spesso andavo alla cattedrale per suonarvi l'harmonium); e così ho avuto modo di vedere tante volte il viso, allora in una teca e coperto da un panno, un po' atono e distante dell'immagine sacra, un po' astratto e metafisico, che può far pensare veramente più, a una severità di esemplare giustizia (come avvenne all'"empio oltraggiatore" Giacomo Lisandri), che a una maternità fatta d'indulgenza e di perdono. ..."( da "Donne e madonne salentine fra memoria e democultura", 1982)