Blog
Un blog creato da magiasoletana il 30/12/2007

Soleto

Il sole culturale del Salento

 
 

CARTINE

 

Centro storico

Ubicazione nel Salento

 

PIZZICA

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

AGLI OCCHI DEGLI ANTICHI VIAGGIATORI

"... Soleto invero è una meta di puro godimento spirituale, un'oasi appartata di bellezze, le quali si disvelano interessanti più di ogni aspettativa al viaggiatore, sia esso un innamorato dell'architettura, della scultura, della pittura od un archeologo, sia esso un ricercatore di curiosità etnografiche o un folklorista..." Le cento città d'Italia illustrate, 1929

* "...il villaggio ha l'aspetto così orientale con le sue case bianche, e i suoi tetti spiani, che mi aspettavo sentire gli abitanti parlare l'arabo..." Janet Ross, viaggiatrice inglese, XIX sec.

* "... Soleto trovasi in uno dei siti più belli della provincia, ... un anello di perenne vegetazione arborea, di orti e di giardini lo circonda tutto intorno..." Cosimo De Giorgi, geografo salentino, XIX sec.

* "... oggi la comparativa picciolezza del borgo, i di cui abitanti serbano tuttavia qualche cosa del greco idioma, mostra la perpetua vicenda delle cose umane..." Attilio Zuccagni Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue Isole, 1845

* "... un mucchio di piccole case bianche dai piccoli tetti bassi intorno al grande e magnifico campanile ..." Martin Shaw Briggs, viaggiatore inglese , "Nel tallone d'Italia", 1908

* "... Ab Hydrunte Soletum desertum (dopo Otranto v'è Soleto abbandonato) ..." Plinio il Vecchio, storico, 77-78 d.C.

* "... Haec amplam urbem (questa era una grande città) ..." Il Galateo Antonio De Ferraris, storico salentino, De Situ Iapygiae, 1511

* "... Vuolsi che un villaggio di mille e ottocento anime dodici miglia circa lontano da Lecce, chiamato Soleto, sia l'antico Salento ..." Giuseppe Ceva Grimaldi, Itinerario da Napoli a Lecce e nella provincia di Terra d'Otranto, 1818

 

SEGNI PARTICOLARI

* Regno delle macare

* Paese degli sciacuddhi* I lunghi panzerotti di patate

* Le cave di pietra viva

* La mappa occidentale più antica della storia

 

AGLI OCCHI DEI NUOVI VIAGGIATORI

* "C'è il campanile costruito dal Brutto Fatto (che dicono sia Il Diavolo), in una notte soltanto, con tutti i suoi decori. Ci sono, fatti di patate e prezzemolo, i crocchè più lunghi del Salento e un fascino di viuzze che sembra una casbah, un intrigo. Un lungo racconto, antico remoto, che si spinge indietro nel tempo in un epoca in cui il mediterraneo poteva essere accolto su di un vaso di ceramica in un frammento poco più grande di un francobollo..." dal web, frisella

* "... il campanile svelto e allegro verso il cielo; un tempio in miniatura, che, se tendi le mani da un lato della strada, forse lo raggiungi; o forse, puoi tenerlo stretto se gli allarghi le braccia intorno ..." Giuliana Coppola, da quisalento

* "... questo SOLE, te lo vedrai scorrere, giorno per giorno, dal solstizio d’inverno(Giuggianello), verso l’equinozio di Muro, sino al solstizio d’estate(Soleto) ..." Rodolfo de Michele, dal suo web

* "... Mentre mi allontano comincia a piovere, e quando arrivo a Soleto, piove decisamente, così do solo un’occhiata frettolosa alla “Guglia degli Orsini”, che è un campanile senza campane, perché aveva puro scopo decorativo. dal web 

 

 

Le vie marittime soletane al tempo dei Messapi

In epoca messapica Soleto fu uno strategico e fondamentale nodo viario che non solo collegava i più importanti centri preromani, ma incrociava una via trasversale di congiunzione con il verante ionico e quello adriatico. Un tracciato stradale mirava a collegare il porto Jonico di Santa Maria al Bagno, denominato Nauna, fino a quello Adriatico di Roca Vecchia.

L'interesse verso i traffici mercantili marittimi è testimoniata dalla straordinaria mappa messapica rinvenuta in agro di Soleto, in cui è presente la descrizione geografica e costiera del Salento ed i toponimi di molti centri messapici ubicati sul litorale come Taranto, Otranto, Ugento e Leuca. Lo stesso popolo viene identificato tramite un'etimologia tipica marinara: Messapi significa il popolo dei due mari oppure coloro che abitano in mezzo alle acque (ap vuol dire acqua). Tramite gli approdi portuali i Messapi, soprattutto quelli soletani, avevano stretti rapporti commerciali con i Greci, esportando vasi e terracotte prodotti nelle officine di ceramica. Molto probabilmente i Messapi di Sallentia, cioè di Soleto, adoperavano anche Portus Sasyne, l'attuale Porto Cesareo, ossia l'antico villaggio di Scalo di Furno dove pregavano la dea Thena. Nell'adriatica Roca, all'interno della grotta marina della Poesia, l'antico popolo del mare venerava la divinità maschile Thaotor.

 
 
 

Rocco De Vitis e Soleto

Rosario Rocco De Vitis nacque a Supersano il 10 aprile 1911 da Maria Vainò di Soleto. Fu un eccellente medico chirurgo, un appassionato di Arte poetica ed il traduttore dell'Eneide di Virgilio. Al paese natio della madre dedicò dei versi di straordinaria bellezza.

RINCONTRO

    

Quas'io volando in soffice poltrona

da lungi ti rimiro

e par che incontro tu mi venga

sublime guglia di Soleto:

d'un passato ormai remoto

birichinando sorridiamo insieme,

pur presentendo sia forse

questo l'ultimo saluto.

(3 novembre 1991 ore 16, in viaggio verso Soleto)

 
 
 

Soleto al tempo degli albanesi

Uno dei conti più prestigiosi di Soleto fu il nobile albanese Giovanni Castriota Scanderberg, sposo di Irene Paleologa, ultima discendente diretta della famiglia imperiale di Bisanzio.

(Giorgio Catriota Scanderberg)

Giovanni era l’unico figlio di Giorgio ( 1405-1468), principe d’Albania ed Epiro e valorosissimo condottiero che lottò contro l’espansionismo ottomanno.

(stemma di Matteo Tafuri, casa natia di Soleto)

Molto probabilmente, anche la famiglia di Matteo Tafuri/o, il notissimo alchimista soletano, era originaria dell’Albania, tanto che nello stemma ubicato sulla dimora del mago, vi è un’ aquila bicipite come nello scudo degli illustri conti.

(incisione delle mura di Galatina, tratta dalle Memorie del Papadia, 1792)

I Castriota Scanderberg ottennero dalla corona aragonese, per aver prestato aiuto al loro esercito combattendo nelle Puglie contro Giovanni d’Angiò, il ducato di San Pietro in Galatina e la contea di Soleto nel 1485.

(Chiesa Matrice di SS. Maria Assunta, Soleto)

Con loro il nostro territorio visse nel prestigio culturale; nella corte albanese, ad esempio, operò il misterioso Lavinio Zoppo che realizzò il meraviglioso dipinto del 1580, raffigurante la Madonna del Rosario tra rappresentativi personaggi, per la Chiesa Matrice di Soleto.

 
 
 

Officina dei codici

Foto di magiasoletana

A Soleto nello scriptorium bizantino e medievale, collegato con il grandioso complesso monastico di Casole, vi erano rotoli, codici, pergamene, libri. Infaticabili monaci copisti, calligrafi ed amanuensi trascrivevano manoscritti in lingua greca in una magica officina culturale e spirituale. Grazie alle loro ritmiche dita, con le quali tessevano parole, è stata trasmessa la cultura classica ed ellenistica. Le cronache ricordano l’attività preziosa di Giorgio di Soleto, Nicola Antonio Pinella e Giacomo Rizzo che copiarono importanti codici greci, liturgici e letterali come i "Trattati di Grammatica" di Gregorio di Corinto, trascritto nel 1450 su commissione di Giovanni Antonio Orsini, principe di Taranto e conte di Soleto e Lecce.

 
 
 

Il palazzo di Prometeo

Foto di magiasoletana

Palazzo Le Castelle, noto come Gervasi, in via Regina Elena, poco distante da palazzo Blanco o della Zecca, è un edificio unico nel suo genere, soprattutto nell’urbanistica soletana. Il suo prospetto presenta una copertura "a capanna" e non terrazzata ed un balcone a balaustra con eleganti colonnine di pietra, sorretto da mensole in cui compare un raffinato e simbolico bouquet di frutta mediterranea.

Lo stemma posto, non solo sul portale, ma anche sul lato sinistro della pagina muraria, raffigura un castello a tre torri quadrate che ricorda l’architettura militare aragonese, con le lettere L. e C. Alcune ricerche sullo stemma e sulla storia, fanno pensare che il proprietario fosse Lodovico Campofregoso originario di una nobile famiglia genovese, non indifferente alla cultura ed alla filosofia, e che per un breve periodo detenne la contea di Soleto e Galatina, prima dei Castriota Scanderbeg.

Nel cortile interno, sull’architrave della porta d’ingresso, compare un’epigrafe com’ era frequente nella tradizione culturale ed edilizia soletana (vedi post 4), con l’iscrizione "DOMINUS PROVIDEBIT" ("Il Signore provvederà"), ubicata tra le ali di un angelo, sotto al quale, in dimensioni minori ed al centro della cornice della porta, vi è una maschera scaramantica(vedi 3 ). Questo motto, sul quale occorrerebbe avviare una ricerca accorta ed approfondita, soprattutto perché Soleto fu centro delle arti magiche ed esoteriche, appare in un trattato sui talismani di Burke in cui è disegnato l’esoterico pentacolo fra le stesse parole incise proprio sull’architrave di Soleto.

Secondo alcuni ricercatori, l’edificio può essere stata anche la dimora settecentesca di Nicol’ Antonio Gervasi.

Andando a ritroso nella storia dei suoi abitanti, probabilmente ci troviamo, considerando gli elementi epigrafati, dinanzi ad una casa di un altro mago ed alchimista. All’interno della misteriosa struttura vi è un enorme camino del 1558 con l’epigrafe "PROMETHEI FURTUM SINE DOLO SERVO", quasi un fumetto parlante che indica: "Conservo il furto di Prometeo (fuoco) senza danno". Anche l’emblema Prometeo, il quale rubò il fuoco della conoscenza e diede agli omini saggezza, pensiero e coscienza, fa parte dello studio e del simbolismo dell’alchimia filosofica. Lo stesso Eraclito sosteneva che l’Origine deriva dal fuoco e non è un caso che nella preistoria l’uomo utilizzava questo elemento per fini mistici e primordiali. Il fuoco del Mito di Prometeo è logos, sapienza esoterica, trasformazione, alchimia.

 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MONUMENTI D'INTERESSE

* Chiesetta di S. Stefano, XIV sec.

* Guglia di Raimondello Orsini, XIV sec.

* Palazzi aristocratici cinquecenteschi

* Edilizia religiosa

* Architettura rurale

 

PERSONAGGI ILLUSTRI

* Nicola e Demetrio da Soleto

 - pittori, XIV sec.-

* Raimondello Orsini del Balzo

- conte di Soleto, XIV sec. -

* Giorgio di Soleto, Nicola Antonio Pinella e Giacomo Rizzo

- amanuensi, XV sec. -

* Matteo Tafuri

- filosofo e mago, XVI sec. -

Francesco Scarpa

- filosofo, XVI sec. -

* Niceta Attanasio

- uomo d'armi, XVI sec. -

* Antonio e Francesco Arcudi

-protopapi e grecisti, XVI e XVII sec. -

* Donato Perrino

- erudito ecclesistico, XVI sec. -

 * fra Giuseppe da Soleto

- intagliatore di tabernacoli, XVII sec.-

 

NOTE

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato a discrezione dell'autrice e comunque non sistematicamente. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale,ai sensi della legge 62 del 7/3/2001.
Molte immagini sono tratte da internet,ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autrice del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.

Gli scritti sono frutto dei miei studi, ricerche e riflessioni. Se si desidera prendere spunto e riferimenti dai post, sarei grata che si citasse la fonte, su mia conoscenza ed autorizzazione.

 

SOPRANNOMI

Le "ingurie", espressioni ed invenzioni della cultura popolare, sono dei nomignoli, quasi sempre pungenti, offensivi e caricaturali, con i quali venivano chiamati i villaggi salentini ed i suoi abitanti. La derivazione dei soprannomi ai Paesi trae origine da antiche caratteristiche, consuetudini e tipicità socio-comportamentali-culturali del territorio. Oltre agli epiteti sul borgo e sui suoi residenti, vi erano anche quelli personalizzati, coniati per ogni singolo cittadino. Soleto è stato denominato con diversi appellativi e modi di dire.

* C'es Sulito, magari, a te' nnafseri

C'è Soleto, negramanti, se lo vuoi sapere

(da Morosi, Studi sui dialetti greci di Terra d'Otranto, Lecce, 1870, p. 68)

* A Sulitu su' stuscia-cessi

A Soleto svuota-cessi

(filastrocca salentina)

* Gente te Sulitu, nè pe' parente, nè per amicu

Gente di Soleto, nè pèr parente, nè per amico

(detto popolare)

 

ULTIMI COMMENTI

grazie a questo post mi si sono schiarite le idee. Grazie....
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 12:18
 
Cara magiasoletana, tanti auguri di Buon Natale e Felice...
Inviato da: MANUGIA95
il 24/12/2008 alle 22:57
 
Ciao soleto, bello il tuo blog!!!
Inviato da: MANUGIA95
il 08/12/2008 alle 10:46
 
ti ringrazio!
Inviato da: magiasoletana
il 14/03/2008 alle 13:23
 
E' bellissimo il tuo sito complimenti, lo metto fra i...
Inviato da: MANUGIA95
il 13/03/2008 alle 19:54
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

franzcavalierer_bissantifatfaleelupetto754P.VITAGLIANOceco538puntoevirgolasning.lupixSieghartlorylarlose1rita.pispicoantonellacaputo974playfilesgavin1988marisamanigrasso
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963