che c'e' di nuovo

Post N° 186


DONNE IN RINASCITA"Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosameravigliosa in assoluto èuna donna in rinascita.Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo lacaduta.Che uno dice: è finita.No, non è mai finita per una donna.Una donna si rialza sempre, anche quando non cicrede, anche se non vuole.Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite damina anti-uomo che ti fala morte o la malattia.Parlo di te, che questo periodo non finisce più, cheti stai giocandol'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina èun esame, peggio che ascuola.Te, implacabile arbitro di te stessa, che da comeil tuo capo ti guarderàdeciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.E sei tu che lo fai durare.Oppure parlo di te, che hai paura anche solo didormirci, con un uomo; che seiterrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che nonflirti con nessuno perchéhai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffricome un cane.Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devigiustificare, che ti vuolecambiare, o che devi cambiare tu per tenertelostretto.Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parlicon le altre: "Io sto benecosì. Sto bene così, sto meglio così".E il cielo si abbassa di un altro palmo.Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci haiabitato Natali e Pasqua.In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed èpassato tanto tempo, e ne haibuttata talmente tanta di anima, che un giorno comincia cercarti dentrolo specchio perché non sai più chi sei diventata.Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato unmomento che hai guardatogiù e avevi i piedi nel cemento.Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia,nel tuo lavoro, nella tuasolitudine.Ed è stata crisi, e hai pianto.Dio quanto piangete!Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata,alla fermata della metro,sul motorino.Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.E quella notte che hai preso la macchina e hai guidatoper ore, perché l'ariabuia ti asciugasse le guance?E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate,ragazze!Lacrime e parole.Per capire, per tirare fuori una radice lunga seimetri che dia un senso al tuodolore."Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stessoschema? Sono forsepazza?"Se lo sono chiesto tutte.E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia,a due, a quattro mani, esaltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzleinestricabile.Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarticosì, scomposta in millecoriandoli, che ricomincerai.Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro unistinto che la trascineràsempre avanti.Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuovaforma per la tua nuova te.Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, dipresentarti a te stessa.Non puoi più essere quella di prima. Prima dellaruspa.Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per laprima volta, è come un diesel.Parte piano, bisogna insistere.Ma quando va, va in corsa.E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal coloredelle tende o dal tagliodi capelli.Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questomeraviglioso modo digridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori ocon un fresco ricciolobiondo.Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: ilcantiere è aperto, stiamolavorando anche per voi.Ma soprattutto per noi stesse".Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita èla più grande meraviglia.Per chi la incontra e per se stessa.È la primavera a novembre.Quando meno te l'aspetti..."J.F.