Sardegna bianconera

Cobolli Gigli 'Ma stavolta conta di più Juve-Inter'


Presidente Cobolli Gigli, qual è la sua metafora per la Juventus? Blanc la immagina implacabile come Mohammed Alì, Ranieri sfrecciante come una Ferrari. «La mia è semplicemente un trattore. Ho visto i mezzi di New Holland, il nostro sponsor, e sono rimasto impressionato: è incredibile come per l’umile lavoro della terra possano essere impiegate tecnologie così avanzate». L’immagine della macchin’auto sportiva è più chic... «Il costo è più o meno lo stesso, la vera differenza è l’effetto sulle ragazze». La Juve non ne ha bisogno, è fascinosa di suo? «Mi basta passeggiare, entrare in un locale, per capire quanto la gente ci voglia bene. I giovani, soprattutto: ne sono orgoglioso». Fascino della divisa: bianconera, il rosso non è piaciuto... «È il colore delle maglie d’allenamento, non lo utilizzeremo in campionato. Tutto previsto, il disappunto dei tifosi non c’entra». La serie A, le antiche ambizioni, il derby e la sfida con l’Inter che tornano. «Emozioni intense che siamo pronti a vivere. Credo però che la partita con l’Inter sia la più attesa in assoluto: per una volta, oscurerà persino il derby». Polemiche infinte, quelle con i nerazzurri «Sta a noi dirigenti non alimentarle, io penso di essere corretto». La dipingono come persona mite, come fosse un difetto. «Non è un difetto, ma non lo sono: in me c’è tanta animosità» Tra le classiche ritrovate, non dimentichiamo Juve-Milan. «Mi aspetto un colpo di mercato rossonero. L’immobilismo non mi inganna, Galliani è una volpe». Milan campione d’Europa: un pizzico d’invidia? «A volte guardo la stanza dei trofei, un’altra Champions ci starebbe d’incanto: puntiamo a qualificarci già in questa stagione, speriamo entro cinque anni di sollevare la Coppa. Sono sincero, per me la Champions vale più dello scudetto... Comprensibile, di scudetti ne avete ventisette... «Ventinove, prego. Sul campo ne abbiamo vinti ventinove». Per la restituzione potevate bussare al Tar, va di moda. «Era rischioso. Chi ha bussato ha avuto torto». Aspettando la Champions, un respiro europeo in Inghilterra... «Trasferta già organizzata, ma sottoscritta e sollecitata da Ranieri. Lui esige subito avversari forti e confronti duri, gli servono per misurare il valore della squadra». Dubbi? «Per carità. Io stesso sono rimasto sorpreso: già a marzo lavoravamo per la A, eppure non pensavo potessimo allestire un gruppo così completo e strutturato». Mercato movimentato: nemmeno un rimpianto? «Non me ne occupo, ci pensano Blanc e Secco, ma gli obiettivi sono stati tutti raggiunti». Magari non è finita, Cannavaro si candida... «Lo chiamai personalmente, un anno fa, e mi spiegò di voler lasciare la Juve per poter giocare ancora a grandi livelli. L’ho accontentato allora, sarebbe sciocco riprenderlo oggi». Piccole beghe: Chiellini alza i toni quando chiede più attenzione, il Coventry vi accusa di essere poco professionali... «Chiellini, come tutti i ragazzi, scalpita: guardiamo il lato buono, la voglia di giocare, fermo restando che sarà bene limitare certe esternazioni. Con il Coventry solo un disguido: la professionalità della Juve non si discute». Calciopoli ha messo in discussione lo stile. «Impossibile. La Juve è storia, tradizione. La Juventus è l’avvocato Agnelli. Il 24 gennaio 2008 ricorreranno i cinque anni dalla morte, pensiamo di ricordarlo con una mostra e un grande evento sportivo». Del Piero, eterno Godot, aspetta il rinnovo. «Ci parleremo, non c’è nessuna fretta. Del Piero è una bandiera». Soggetti smarriti: Deschamps. «Le vere difficoltà sono sorte a livello contrattuale. Dobbiamo ringraziarlo, e non solo per i risultati ottenuti: ha scelto la Juve quando rischiava C». In A avrete uno stadio troppo piccolo. «È vero, ma la nostra casa è il Delle Alpi. Nel Cda del 6 agosto ne discuteremo, anche perché il 13 luglio abbiamo ottenuto le autorizzazioni commerciali dal Comune. Sa qual è il mio unico vero rimpianto? La mancata assegnazione all’Italia degli Europei(La Stampa)