i ricordi del cuore

tra calcio e solidarietà....."IL PRINCIPINO MARCHISIO"


 Sostenere una causa importante come quella della Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna, richiede impegno e abnegazione. Quando però se ne vedono i frutti, si è ampiamente ripagati dei propri sforzi e non si può che essere soddisfatti. E molto soddisfatto era Claudio Marchisio che, in qualità di testimonial della Fondazione, ha ricevuto questa mattina a Vinovo un assegno di 6.000 Euro, che andrà a sostenere il progetto di ristrutturazione del reparto di Neonatologia dell’ospedale torinese. La somma è il ricavato delle cene di beneficenza cui ha partecipato in questi mesi il centrocampista bianconero, nell’ambito dell’iniziativa “Una bottiglia di Solidarietà”, promossa da Go Wine. Proprio il presidente dell’associazione Massimo Corrado, insieme al presidente del Centro Culturale San Giuseppe di Alba Roberto Cerrato, ha consegnato l’assegno nelle mani di Marchisio e della dottoressa Giovanna Gomirato, presidente della Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna. «E’ il coronamento di un percorso durate sei mesi - ha spiegato Claudio ai microfoni di Juventus Channel - e se ora sono arrivati 6.000 Euro, il ricavato complessivo di queste iniziative sarà superiore ai 14.000. Sono molto felice per questo risultato e per i bambini del Sant’Anna naturalmente. Questo centro si sta sviluppando, sono partiti i lavori del nuovo reparto e già è molto cambiato rispetto a due anni fa. Ho potuto constatarlo di persona quando sono andato a visitarlo poche settimane fa».E dopo la solidarietà, il calcio. Terminata l’intervista con Juventus Channel, Claudio, con Sky Sport, ha parlato del suo recente rinnovo e delle sua storia in bianconero, passata, presente e futura.«Cosa ricordo del mio primo giorno alla Juve? Il ritorno a casa con mia madre: avevo il borsone pieno di maglie e tute e per un bimbo di sette anni era una gioia immensa poterle indossare ogni giorno. Il mio è stato un percorso lungo, bello, nel quale ho conosciuto tanti ragazzi che ancora oggi incontro per Torino e che hanno preso strade diverse. Erano bravi, ma sono stati meno fortunati di me. Ora ho firmato per altri cinque anni e ne sono felice, perché per me la Juve è tutto. Ho dato molto per questa maglia fin da quando ero bambino e voglio continuare a farlo, tornando a vincere però. Perché questa società merita di giocare partite importanti, in campionato e in Champions League».Claudio indica quindi la ricetta per puntare in alto: «Ciò che ha fatto grande questa squadra anche negli anni passati era la mentalità, il fatto di non mollare mai, di riuscire a rimontare anche partite che sembravano perse. Questo è l’aspetto su cui dovremo lavorare per crescere e lo spirito che dovranno avere i giocatori nuovi che arriveranno. La Juve è una società diversa dalle altre e ci sono sempre grande aspettative da parte dei tifosi. Una volta risaliti dalla B eravamo riusciti a centrare un terzo e un secondo posto, ma ora sono due anni che non raggiungiamo i nostri obiettivi. Dovremo tutti “sputare sangue” per questa maglia».