i ricordi del cuore

Da GLMDJ - Mutu e l'indebito arricchimento


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Attualità di N. REDAZIONE del 03/06/2011  La notizia, riportata da un giornale solitamente molto attento alle vicende bianconere come la Gazzetta dello Sport, è questa:“Il Chelsea porta Juve e Livorno davanti al tribunale Fifa: vuole 17 milioni per Mutu. Il caso Mutu-Chelsea sembra non avere mai fine. Visto che invano il club di Abramovich ha cercato di ottenere i soldi dal calciatore, ha deciso di portare la Juventus e il Livorno davanti al Tribunale della Fifa chiedendo loro un risarcimento di oltre 17 milioni di euro più interessi. La loro responsabilità, secondo i legali inglesi, consiste «nell’indebito arricchimento» ottenuto dal tesseramento di Mutu dopo lo svincolo forzato. Il Livorno lo tesserò per pochi giorni (dal 13 al 31 gennaio 2005), mentre la Juventus per una stagione e mezza, con una plusvalenza per la società bianconera, al momento della cessione alla Fiorentina, di 8 milioni di euro.” Cioè in pratica, siccome quando era in Inghilterra Mutu aveva dei vizietti, i danni al Chelsea li deve pagare la Juventus.Non siamo su Scherzi a Parte, ma non ci vuole un esperto di diritto sportivo per capire che si tratta di una richiesta alquanto campata in aria.Nel dettaglio i legali di Abramovich ritengono che la Juventus, ingaggiando Mutu, abbia ottenuto unarricchimento privo di giusta causa e sia perciò tenuta a indennizzare la società londinese della correlativa diminuzione patrimoniale, che viene equiparata (un po' artificiosamente, a dire la verità) all'ammontare del danno a cui il calciatore rumeno é già stato in precedenza condannato.Pur non avendo sottomano il corposo dossier (200 pagine) che contiene le motivazioni giuridiche di tale domanda, per molte ragioni pare evidente come la richiesta del Chelsea sia, sotto vari profili, del tuttoinfondata.Dobbiamo infatti ricordare che quando Mutu venne trovato positivo alla cocaina fu la squadra londinese a scegliere la strada dello scontro frontale con il calciatore, ingaggiando una vittoriosa battaglia legale per stracciare il contratto e liberarsi una volta per tutte del giocatore. Tutte le soluzioni alternative, quale ad esempio quella di mettere l'attaccante semplicemente fuori rosa per poi venderlo al migliore offerente una volta scontata la squalifica, vennero volontariamente e decisamente rifiutate da un Abramovich che evidentemente ritenne più vantaggioso dire addio per sempre ad un atleta diventato scomodo.Pertanto, una volta appurato che la società londinese ha ritenuto in piena libertà ed autonomia di cacciare e pedate l'attaccante, rinunciando di fatto a rinegoziarne il cartellino sul mercato, come può adesso chiedere un risarcimento patrimoniale per un danno che è di fatto auto-inflitto? Tanto più che il successivo tesseramento di Mutu é avvenuto nel pieno rispetto di tutti i regolamenti vigenti, atteso che la Juventus (per il tramite del Livorno) ha semplicemente messo sotto contratto un calciatore che in quel momento era svincolato e del tutto libero da impegni contrattuali, e come tale avrebbe potuto essere legittimamente ingaggiato da qualsiasi altro club del mondo.In ogni caso se danno c'è stato questo non può che essere imputato in via esclusiva alla condotta del calciatore rumeno, che non a caso é stato condannato ad un maxi risarcimento sia dalla FIFA che dal TAS per illecito contrattuale, fattispecie per la quale tutte le squadre in cui Mutu ha successivamente militato non hanno né possono legalmente avere responsabilità alcuna.L'estraneità della Juventus FC é quindi palese, almeno finché qualcuno non dimostrerà che era Moggi travestito da pusher a spacciare coca in quel di Londra.La situazione pertanto appare abbastanza chiara: a pagare il danno subito dal Chelsea deve essere il calciatore e nessun altro. Tanto più che la richiesta avanzata dal Chelsea oltre che infondata appare addirittura inammissibile, dato che l'azione di indebito arricchimento, avendo natura residuale, non può essere proposta quando il danneggiato abbia esercitato un'altra azione per farsi indennizzare del pregiudizio subìto, cosa che i legali di Abramovich hanno fatto chiedendo (ed ottenendo) la condanna al risarcimento da parte del calciatore.Che poi Mutu non possieda tutti quei soldi e non possa pagare il debito, alla società bianconera ed ai suoi soci importa proprio poco.A voler sottilizzare ci potrebbero essere molti altri punti da approfondire, a partire dalla vera entità del presunto arricchimento (la Juve ha venduto Mutu a un prezzo più basso della cifra richiesta dal Chelsea!), ma questo al momento sembra uno sforzo superfluo e degno di miglior causa.Di certo la controversia é destinata a costituire un precedente curioso proprio per la sua originalità, anche se l'esito dovrebbe essere (avvocato Zaccone permettendo) alquanto scontato: l'unico risarcimento spetterebbe proprio alla squadra torinese per le spese legali sostenute nel difendersi da un'azione a dir poco temeraria e alquanto fantasiosa.Che poi – detto tra noi - se proprio dobbiamo pensare ad una società di calcio che in questi anni si é “indebitamente arricchita” sfruttando illeciti ed altre strane situazioni, il primo nome che ci viene in mente non è certo quello della Juventus.Di Dario (Juve1897-2006)