i ricordi del cuore

Pareggio su' una Fiorentina...un sol punto per andare al 3 posto


Pepe sul finale regala il pari ai bianconeri, passati in svantaggio per un’autorete di Motta. Del Neri vede il bicchiere mezzo vuoto, e parla di due punti persi.
Il portiere della Fiorentina guarda il pallone calciato da Pepe insaccarsi nella propria rete per il pareggio della Juventus (Getty Images)Pareggio interno per la Juventus, che rincorre per tutta la partita una Fiorentina passata presto in vantaggio (deviazione fatale di Motta su cross di Vargas) e subito ritiratasi in trincea a difendere la rete. Boruc con due interventi prodigiosi si oppone a Chiellini e Iaquinta, poco dopo, però si lascia sorprendere dall’“apprendista” Pepe, che carpisce i segreti del maestro Alex mandando un calcio di punizione poco sotto l’incrocio. COSA VA – La striscia positiva continua, allungandosi piacevolmente. L’ultima sconfitta risale al tonfo interno con il Palermo, roba ormai di mesi fa. Buona la reazione al gol subito, passato qualche minuto di assestamento per riprendersi dalla zuccata autolesionista di Motta, la squadra di Del Neri ha provato a mettere sotto gli avversari. Progetto riuscito a sprazzi, ed emerso più convinto e deciso nel finale, complice il calo fisico dei viola e l’uscita di un Aquilani scalfito nelle gambe e nelle idee. La difesa ancora una volta è il reparto che al momento dà più garanzie: solo l’autogol ha permesso agli avversari di andare in rete, per il resto serata di tranquillità per Storari. Chiellini e Bonucci aumentano quotidianamente la loro intesa, e il pane commestibile per i centravanti avversari diminuisce in proporzione.  COSA NON VA –  Ieri è mancato lo spunto decisivo in attacco, l’inconsistenza è da suddividersi tra tutti gli uomini più offensivi. Quagliarella ha spesso girato a largo invano, polveri bagnate per l’attaccante ex Napoli. Del Piero, sceso in campo in non perfette condizioni fisiche, ha giostrato al limite dell’area, senza riuscire a trovare lo spazio per la giocata vincente. Krasic ha patito il raddoppio costante, trovando aria solo in due circostanze, spunti che si sono persi nel nulla. Iaquinta, entrato nella ripresa, ha fornito il solito apporto di grinta e fisicità, ma ha anche sbagliato un goal facile come bere un bicchier d’acqua. Mancando la lucida regia di Aquilani, il gioco dei bianconeri ne ha inevitabilmente risentito. Melo ha provato a fare l’uno e l’altro, con esiti alterni. Da dire anche che il vantaggio iniziale della Fiorentina ha consentito agli uomini di Mihajlovic di difendersi oltremodo, giocando esclusivamente in contropiede (un robusto 4-5-1, Gilardino isolato in avanti), fattore che ha contribuito a impoverire le già limitate intuizioni offensive dei bianconeri.TOP&FLOP –  Chiellini e Bonucci sicuri in difesa, e pericolosi in avanti. Numerosi i calci piazzati che hanno visto i difensori andare vicini al gol, di testa e di piede. Pepe rimette nei binari della parità una partita che sembrava quasi compromessa, tra sfortuna, mancanza d’incisività e portieri in serata di grazia. Bella la punizione dell’esterno ex Udinese, per una sera degno sostituto del capitano bianconero. Motta rischia di finire nell’imbuto che di recente ha inghiottito altri compagni (basti pensare al Melo dell’anno scorso). Insicuro, timoroso, spesso fischiato dai tifosi che notano l’imbarazzo del terzino, ormai in soggezione. Esclusa la zuccata nella propria porta, un mix di iella e svarione, il terzino ha patito in maniera lampante Vargas. Per Krasic una serata con più luci che ombre, essendo il giocatore più temuto il raddoppio non manca mai, non facile per il serbo trovare terreno da inghiottire con la consueta dinamicità.CONSIGLI PER IL MISTER –  Potrebbe essere un’idea quella di tornare, di tanto in tanto, al 4-4-2 “classico”, modulo rispolverato nel finale di ieri sera. Questa disposizione permetterebbe a Krasic di essere meno prevedibile, avendo la Juve la possibilità reale di costruire su entrambe le fasce, è ormai arcinoto che Marchisio da ala sinistra si trasforma in centrale aggiunto. Soluzione utile anche per Quagliarella, più libero di agire vicino alla porta. Al momento inutile fare rivoluzioni, la Juve dell’ultimo periodo viaggia a vele spiegate, ma il ritorno all’antico, ieri utilizzato solo nel finale, può essere anche una possibilità da sfruttare dall’inizio.IL FUTURO – Mercoledì il futuro europeo sarà definitivamente svelato. La trasferta in Polonia dirà se si torna a casa, o se l’avventura può continuare, i tre punti sono quanto mai essenziali. Le assenze al solito saranno parecchie, come se non bastasse c’è un quintetto integro fisicamente ma inutilizzabile perché fuori dalla lista Uefa (Aquilani, Quagliarella, Sorensen, Salihamidzic e Grosso). Probabile vedere il tandem di attacco Del Piero-Iaquinta, a centrocampo Pepe e Krasic esterni con Melo e Marchisio centrali. In difesa il convento passa soltanto quattro giocatori utilizzabili, Motta, Bonucci, Chiellini e Traorè. Fondamentale fare di necessità virtù, evitando di concludere anzitempo la corsa europea.