Ieri sera sono stato al cinema; ho visto il film "Leoni per Agnelli". Diretto da Robert Redford, con attori protagonisti R. Redford, Tom Criuse e Meryl Stripp. Ora, l'argomento di base è un argomento appassionante. In pratica si parla della scelta che ogni essere umano dovrebbe fare riguardo alla propria esistenza, cioè se decidere di fare qualcosa per gli altri e quindi impegnarsi duro per cambiare la società, oppure lasciar correre tutto e pensare solo a se stessi. Ora, bei pensieri peccato che ci ho visto poca passione. Il film era lento e demoralizzato. Non credo che riesca a smuovere gli animi. Infondo l'obbiettivo del regista credo fosse quello, e cioè di spingere le persone per lo meno a domandarsi cosa fare della propria esistenza. Peccato che i toni non fossero convincenti. I greci, maestri dell'oratoria, sostenevano che per poter spronare le persone bisogna avere pathos, ethos e logos. Il primo è la passione, cioè l'amore per le cose che stai dicendo; il secondo è la cultura, vale a dire il background di conoscenza che c'è dietro quello che sostieni; il terzo è la dialettica, cioè la capacità di usare le parole migliori per descrivere i tuoi sogni. Senza una sola di queste componenti qualsiasi sprone risulta essere poco accattivante... va perduto nel vuoto. Perchè? Se non so quello di cui parlo, oppure mi spiego male, o peggio ancora non ci credo neanche io... perchè dovrebbero crederci gli altri? Ebbene il film di ieri sera era disctretamente ethos, poco logos e zero pathos... praticamente inutile. Oltre ad un finale scontato. Sembrava un discorso fatto da un nonno a cui non rimane molto da vivere, e che tradito e deluso dal mondo cerca di convincere un giovane a fare quello che non ha avuto il coraggio di farre lui. Naturalmente con tutta la malinconia di chi sa essere stato inutile. Bè, quando si parla di questi argomenti, pregherei chiunque, anche il signor R.Redford che stimo, di essere molto sicuri di quello che si vuole dire. Perchè non si può rischiare di banalizzare i principi su cui si fonda la Democrazia e l'etica della nostra società allargata. A volte, forse è meglio star in silenzio.
Leoni per Agnelli
Ieri sera sono stato al cinema; ho visto il film "Leoni per Agnelli". Diretto da Robert Redford, con attori protagonisti R. Redford, Tom Criuse e Meryl Stripp. Ora, l'argomento di base è un argomento appassionante. In pratica si parla della scelta che ogni essere umano dovrebbe fare riguardo alla propria esistenza, cioè se decidere di fare qualcosa per gli altri e quindi impegnarsi duro per cambiare la società, oppure lasciar correre tutto e pensare solo a se stessi. Ora, bei pensieri peccato che ci ho visto poca passione. Il film era lento e demoralizzato. Non credo che riesca a smuovere gli animi. Infondo l'obbiettivo del regista credo fosse quello, e cioè di spingere le persone per lo meno a domandarsi cosa fare della propria esistenza. Peccato che i toni non fossero convincenti. I greci, maestri dell'oratoria, sostenevano che per poter spronare le persone bisogna avere pathos, ethos e logos. Il primo è la passione, cioè l'amore per le cose che stai dicendo; il secondo è la cultura, vale a dire il background di conoscenza che c'è dietro quello che sostieni; il terzo è la dialettica, cioè la capacità di usare le parole migliori per descrivere i tuoi sogni. Senza una sola di queste componenti qualsiasi sprone risulta essere poco accattivante... va perduto nel vuoto. Perchè? Se non so quello di cui parlo, oppure mi spiego male, o peggio ancora non ci credo neanche io... perchè dovrebbero crederci gli altri? Ebbene il film di ieri sera era disctretamente ethos, poco logos e zero pathos... praticamente inutile. Oltre ad un finale scontato. Sembrava un discorso fatto da un nonno a cui non rimane molto da vivere, e che tradito e deluso dal mondo cerca di convincere un giovane a fare quello che non ha avuto il coraggio di farre lui. Naturalmente con tutta la malinconia di chi sa essere stato inutile. Bè, quando si parla di questi argomenti, pregherei chiunque, anche il signor R.Redford che stimo, di essere molto sicuri di quello che si vuole dire. Perchè non si può rischiare di banalizzare i principi su cui si fonda la Democrazia e l'etica della nostra società allargata. A volte, forse è meglio star in silenzio.