un giorno per caso

Manoscrivendo


 
 A volte sorrido mentre scrivo. Osservo quei segni articolati che giocano tra loro dando sostanza ai pensierianche se non è stata destinata loro una forma,perché, come l’acqua, trovano da soli il posto nel quale infiltrarsi,conformandosi al contesto senza la pretesa di cambiarne le coordinate,ma assumendo la fisionomia di quella focealla quale un fluido impalpabile li ha indirizzati.Autonomamente, dirompono con incondizionata scaltrezzanei gorghi immobili di un foglio ostinatamente bianco.Ed io mi avvalgo della naturalezza dei loro percorsi,seguendo lo sciame di lettere che persegue un interlocutore che ignoro, mentre tutto ciò mi dà pace e sollievo.