un giorno per caso

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 Filtrava polvere di luce attraverso le persiane socchiuse, erano accostate sui flash del giorno, lontane dai clamori del quotidiano che palpitavano indifferenti ai tumulti del suo animo. Lei guardava con soggezione quei raggi di vita che si imponevano alla sua vista invadendole il viso,  pensando che avrebbe preferito la dimessa penombra dei suoi pensieri odierni. Non le capitava spesso di svegliarsi con la mente in trambusto senza sapere da dove questo provenisse, quello che avvertiva nettamente era il bisogno di silenzio che la dilaniava dentro, mentre fuori i rumori della strada  inneggiavano ad una continuità a cui non si può rinunciare, essendo vivi. Le domande balenavano e danzavano intorno a lei, immettendosi in fasci ordinati ma incalzanti nello spazio che avrebbe voluto occupare soltanto insieme a quella solitudine che le pesava, ma della quale sentiva una forte necessità, per rinvigorirsi dalle rinunce cui il senso di responsabilità la obbligava. Aspettava guardando i suoi capelli sfatti che si snodavano sul guanciale immacolato che aveva cullato il suo sonno, come se da un momento all’altro quella corrente non proprio gradita avrebbe finito per interrompersi andando altrove a cercare le risposte che lei non sapeva darle. Al contempo sentiva in sé una curiosità pressante di sapere quali risvolti avesse quello a cui avrebbe rinunciato, in modo da avere comunque il controllo della situazione, che le permettesse la conoscenza  senza l’interazione di tutti i suoi sensi. Non sapeva se questa indolenza che si impossessava di lei ormai sempre più di frequente dipendesse da uno stato mentale ormai libero da pregiudizi, lontano dall’obbligarla a mettere insieme spiegazioni per motivare il suo comportamento  o se l’inattività che cercava in certi momenti fosse invece un indispensabile tempo di catarsi per potersi rigenerare anche nelle membra e riprendere il possesso del suo corpo nella sua interezza, dopo le prove che suo malgrado ne avevano sminuzzato le prerogative e frantumato l’integrità cui tutti ambiscono. Non era dato sapere se quella sicurezza apparentemente lontana, sarebbe finalmente tornata ad offrirle la solidità che l’aveva sempre supportata e resa indipendente da ciò che gli altri pensavano di lei... al momento lei fluttuava, altalenando tra luci ed ombre e proseguendo un po’ ad istinto ed un po’ allineandosi ai dettami dell’occorrenza, lungo il tunnel attraverso il quale avrebbe perseguito nuovamente la sua libertà di esistere.