Creato da Ish_tar il 06/10/2008

un giorno per caso

che il mare sia la mia canzone e il vento la sua melodia

 

 

7 novembre 2019

Post n°1125 pubblicato il 07 Novembre 2019 da Ish_tar

 

Forse avrebbe potuto compensarsi con quella personalissima poesia che da sempre l’aveva aiutata a superare ed a corroborarsi, scongiurando, almeno con il pensiero, l’inevitabile che comunque avrebbe dovuto sondare in tutta la sua profondità. Anche contro la sua innata risolutezza, anche contro la sua volontà.  Se lo chiedeva ogni giorno, senza sapersi dare una risposta. Nonostante tutto era felice di aver previsto ciò che le era stato concesso di intuire, sebbene i momenti di inevitabile ansia avessero a tratti prostrato quel coraggio che a fatica era riuscita a radunare dentro di sé. Quello che la sua mente, se pur percettiva  e vivace, non era riuscita a colmare era il vuoto che avrebbe seguito gli eventi. Quel senso di perdita che ti fa sfinire davanti al fatale, all’ineluttabile, che raccoglie il tuo corpo come in un guscio, nell’intento di aiutarti a ritrarre quel che di fragile ed avverso ti sta attraversando come una sferzata, quando tutto sembra troppo difficile da affrontare ed oltrepassare. Così era andata avanti lasciando che tutto accadesse, come si fa quando non esistono alternative. Ed erano arrivati giorni di solitudine e di incompletezza, giorni di pianto e di disperazione, giorni che sembravano lenti inespressive attraverso le quali a malapena si intravedeva la possibilità di riaffiorare da quella terra che l’aveva stremata, attirandola a sé e stringendola al suolo come in una morsa infinita.  In quei giorni fai tuoi, a spese della tua pelle,  i convincimenti che ti hanno trasfuso fin da quando eri piccola: “Il tempo ti guarirà…” . Poi ti accorgi che davvero i progressi arrivano, a passi quasi impercettibili e ti regalano piccole conquiste che ti aiutano a riemergere, ora dopo ora, giorno dopo giorno, mese dopo mese, e capisci che realmente esiste un balsamo più efficace di tutti che è la Speranza. Tempo, Speranza, Credo. E il dolore ti affranca sconfitto, mentre riprendi in mano la tua vita.

 

 
 
 

Un momento nel tempo

Post n°1124 pubblicato il 03 Settembre 2019 da Ish_tar

 

 

 

Dammi un momento,

un attimo ancora,

perché io possa tornare indietro

a riafferrare i giorni

che ho lasciato andare,

confidando che sarebbero stati infiniti.

Voglio essere di nuovo lì

mentre volano verso questi che vivo,

per poter dire loro di frenare

quella corsa verso quella che sono.

Ancora un baleno di tempo,

per non svegliare quel sogno

ma restare con lui

tra lenzuola stropicciate d’azzurro

Concedimi un solo istante

perché ritrovi quella che ero

e le riveli che non ha solo un bivio.

 

 
 
 

***

Post n°1122 pubblicato il 18 Gennaio 2019 da Ish_tar

 

 

 

Risultati immagini per scrivere un diario

 

Sembra ieri, eppure sono passati gli anni senza che ce ne accorgessimo. 

Storie di vita racchiuse in manciate di righe, ordinatamente assemblate per

piacersi, prima che per piacere. Insiemi solitari di lettere che si sono ritrovate

sotto lo stesso tetto di un nido virtuale, sempre accogliente... come un

caminetto scoppiettante che manda pagliuzze di gioia negli occhi di chi lo

alimenta, in una calda cucina di emozioni dal buon profumo di vaniglia e

cannella che intride l'aria. Sensi di vuoto che si alternano in modo

ordinato nel caos dei giorni senza un filo coerente, sonni profondi senza

sentore di vita e lunghi risvegli in compagnia di nuove sorprese. Ricerca di

volti già noti, di note sorridenti tra i versi di altre dita febbrili, sensazione di

casa... di caldo ritorno a se stessi, con la consapevolezza di non essere soli.

 
 
 

*

Post n°1121 pubblicato il 19 Ottobre 2018 da Ish_tar

 

Immagine correlata

 

Filtrava polvere di luce attraverso le persiane socchiuse,

erano accostate sui flash del giorno, lontane dai clamori del quotidiano

che palpitavano indifferenti ai tumulti del suo animo. Lei guardava con

soggezione quei raggi di vita che si imponevano alla sua vista

invadendole il viso,  pensando che avrebbe preferito la dimessa

penombra dei suoi pensieri odierni. Non le capitava spesso di

svegliarsi con la mente in trambusto senza sapere da dove questo

provenisse, quello che avvertiva nettamente era il bisogno di silenzio

che la dilaniava dentro, mentre fuori i rumori della strada  inneggiavano

ad una continuità a cui non si può rinunciare, essendo vivi. Le domande

balenavano e danzavano intorno a lei, immettendosi in fasci ordinati ma

incalzanti nello spazio che avrebbe voluto occupare soltanto insieme a

quella solitudine che le pesava, ma della quale sentiva una forte

necessità, per rinvigorirsi dalle rinunce cui il senso di responsabilità la

obbligava. Aspettava guardando i suoi capelli sfatti che si snodavano

sul guanciale immacolato che aveva cullato il suo sonno, come se da un

momento all’altro quella corrente non proprio gradita avrebbe finito per

interrompersi andando altrove a cercare le risposte che lei

non sapeva darle. Al contempo sentiva in sé una curiosità pressante di

sapere quali risvolti avesse quello a cui avrebbe rinunciato, in modo da

avere comunque il controllo della situazione, che le

permettesse la conoscenza  senza l’interazione di tutti i suoi sensi. Non

sapeva se questa indolenza che si impossessava di lei ormai sempre

più di frequente dipendesse da uno stato mentale ormai libero da

pregiudizi, lontano dall’obbligarla a mettere insieme spiegazioni per

motivare il suo comportamento  o se l’inattività che cercava in certi

momenti fosse invece un indispensabile tempo di catarsi per potersi

rigenerare anche nelle membra e riprendere il possesso del suo corpo

nella sua interezza, dopo le prove che suo malgrado ne avevano

sminuzzato le prerogative e frantumato l’integrità cui tutti ambiscono.

Non era dato sapere se quella sicurezza apparentemente lontana,

sarebbe finalmente tornata ad offrirle la solidità che l’aveva sempre

supportata e resa indipendente da ciò che gli altri pensavano di lei... al

momento lei fluttuava, altalenando tra luci ed ombre e proseguendo un

po’ ad istinto ed un po’ allineandosi ai dettami dell’occorrenza, lungo il

tunnel attraverso il quale avrebbe perseguito nuovamente la sua libertà

di esistere.

 

 
 
 

Entità

Post n°1120 pubblicato il 10 Ottobre 2018 da Ish_tar

 

Risultati immagini per sconosciuto

 

Non so chi sei,

mi limito a guardarti 

mentre graviti intorno all'orizzonte 

che sfugge al mio discernere.

Porti in viso un tempo

che è passato senza affliggerti

e dal tuo sguardo immobile 

tracima un occhio vigile,

che sa cosa comprendere.

Studio senza sazietà 

le maree che la tua mente incalza,

in attesa di un ormeggio

in un frammento di terra che affiori

senza lambire le acque in cui navighi.

Perché lì tu ti riscopri,

lì il tuo corpo si adegua alla forma dei tuoi affanni,

e nelle balugini di sogni intermittenti 

con tocco lieve è intento a riesumarti.


 

 
 
 


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voli

 

voli

 

Il tuo più tenue sguardo - Edward Estlin Cummings


 


Il tuo più tenue sguardo

facilmente

mi aprirà

benché abbia chiuso me stesso

come dita sempre mi apri

petalo per petalo

come la primavera fa

toccando accortamente

misteriosamente

la sua prima rosa

e io non so

quello che c'è in te

che chiude e apre

solo qualcosa in me

comprende

che è più profonda

la voce dei tuoi occhi

di tutte le rose

nessuno

neanche la pioggia

ha così piccole mani

 

voli

 

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