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Le mille truffe quotidiane


Usate sempre l' "Olio extravergine d'Oliva", come consigliano virtuosamente Dietisti, Gastronomi e Cardiologi? E come ve lo procurate? Sono sicuro che la stragrande maggioranza di voi si approvvigiona del prezioso liquido presso i negozi di cibarie od, ancora più frequentemente, prelevandolo dai banconi dei vostri Supermercati di fiducia.Beh, vi fregano tutti. Non è che i Rivenditori vogliano farlo. O meglio, non sempre: quando si trova scritto sulla bottiglia o sull'etichetta: "Prodotto da X, per conto di Y", mi vien difficile credere che Y non sia al corrente del trucco. Perchè di vero e proprio trucco legalizzato si tratta. Gli altri, i piccoli negozi sotto casa, probabilmente non ne sanno niente davvero. Anche se, per la verità, dovrebbero, per via dell'abilitazione alla professione che viene data ai Gestori e che comprende, tra le materie di studio, anche la merceologia.Allora, il trucco è questo: la Legge che stabilisce le caatteristiche  dell'Olio d'Oliva nelle sue varie caratterizzazioni, non - ripeto NON - stabilisce che quel che è riportato sulle etichette debba per forza di cose corrispondere alle qualità del contenuto. Per di più, la legislazione Comunitaria in materia di supporti alla produzione stabilisce un contributo al quale i Produttori hanno diritto per ogni litro d'olio che esce fuori dagli Oleifici. Si tratta di una cifra abbastanza consistente, anche se gli Oleari si lamentano (ma chi non si lamenta, nel nostro beneamato Paese?) della sua incongruità rispetto alle effettive spese di produzione. Solo che essa è identica, sia che venga erogata a supporto di un litro d'olio extravergine, sia che si tratti di quello che viene classificato solo come "olio d'oliva". Od addirittura del cosiddetto "olio lampante", la frazione di minor pregio in assoluto, tra quelle ottenute nel corso dell'estrazione.Considerato che l'extravergine ha un valore molto alto, non foss'altro che per la  piccola quantità  che si ottiene per colatura dalla primissima spremitura od addirittura dalla macinazione iniziale ( è così, che si produce l'extra), mentre invece le altre frazioni, quelle che si ottengono successivamente a forza di presse e di solventi, rappresentano grosso modo il 95% della produzione, posto che la legge, come ho già detto, non impone loro nulla di particolare in materia, i Titolari di molti Oleifici, che fanno? Quei Bej Signori ti rifilano delle bottiglie dentro le quali c'è una consistente base di olio di seconda, terza o quarta categoria, con l'aggiunta di un 5, 10, al massimo 30% di quell' "Olio extravergine d'Oliva" che tuttavia è l'unico a far bella mostra di se sull'etichetta. Tecnicamente non vi stanno imbrogliando: voi, quando prelevate la bottiglia dallo scaffale state acquistando davvero ciò che è riportato sull'etichetta. Peccato che nella migliore delle ipotesi stiate comprando un terzo di quell'olio e due terzi di un prodotto diverso e di qualità spaventosamente inferiore. Nella peggiore, invece, prendete un prodotto le cui indegne caratteristiche, peraltro, si possono rilevare semplicemente assaggiando - spesso anche solo annusando - l'olio che state per usare.Sapete come me ne sono reso conto? Mi dicevo: 'Ma com'è possibile, che l'olio extravergine che compro al mercato mi costi non più di quattro-cinque Euros, mentre pochi giorni orsono ha sentito un mio amico toscano che diceva che sarebbe andato, la domenica successiva, a comprarsi olio extravergine sulle colline attorno a Firenze, al costo di tredici, quattordici od addirittuta sedici o diciassette Euros?' Eppure, continuavo a rimuginare, i miei ricordi di quando studiavo Oleificio all'Agraria, mi suggeriscono che non esistono, per fare l'extravergine, diversi sistemi da quelli che consistono, come vi ho già raccontato, nel tritare le olive e raccogliere l'olio che ne cola spontaneamente od al massimo dopo una leggerissima spremitura.Allora mi son messo a cercare, ed ho trovato tutte 'ste cose incredibili. Si, incredibili, lo dico e lo sostengo.Posso darvi un consiglio? Se vedete in esposizione dell'olio extravergine a cifre dell'ordine dei due o tre Euros o poco più e se dovete risparmiare, non lo comprate. Tanto vale che vi rivolgiate a del semplice olio d'oliva, che probabilmente vi costa anche di meno. A meno che nella sua composizione qualcuno non abbia fatto rientrare una buona, buonissima percentuale di olio di sansa o di olio lampante. Che, credetemi, non offre nessun effetto positivo ai vostri stomaci od a quelli dei vostri figli. In alcuni casi, anzi, ne produce di spaventosi. Se poi proprio non potete fare a meno di una insalata dal buonissimo sapore, perchè arricchito da quello, splendido, dell'oliva, pieno zeppo di stupendi profumi, rassegnatevi a pagarlo quanto vale, a meno che non riusciate a farvelo regalare da un produttore. E cercate in tutti i modi quel prodotto che sottoposto ad un'analisi di un qualsiasi Laboratorio,  sia capace di cerificare in tal modo la sua grandissima, esclusiva qualità.Ah, se per caso trovate qualcuno di quegli Oleari tanto in apparente regola, quanto Maestri di truffa, non potendolo denunciare, per lo meno sputategli in un occhio, anche da parte mia.Ultimissima cosa. Ho in giardino un solo olivo: i frutti che produce, pochi chili, li uso per confettarli con prezzemolo ed aglio, o con aceto. E la maggior parte la regalo, anche. Questo, tanto per evitare di farvi venire brutti pensieri...