MAIDEN

La pena del contrappasso


Il sommo poeta Dante Alighieri, che ai suoi tempi pure si era occupato un po’ di politica, finendo poi esiliato dalla sua Firenze, elaborò, portando al massimo grado di sofisticazione, il principio presente nella teologia cristiana della pena del contrappasso. Tale principio è facilmente sintetizzabile con il detto popolare: “chi la fa, l’aspetti”. Tutti siamo condannati a scontare le pene adeguate per misfatti compiuti in terra. Alcune filosofie orientali parlano di Karma ritenendo che le azioni umane abbiano una diretta incidenza sulla nostra vita terrena, con ciò spostando il tempo della “resa dei conti” già in vita. Fatto sta che una giustizia Divina in qualche modo deve essere accompagnata ad una terrena. Ma venendo a fatti più concreti si potrebbe tranquillamente affermare che quanto accaduto nello scorso Consiglio Comunale del 30 Aprile è solo la naturale e logica conclusione di una storia già scritta. Il tema all’ordine del giorno è il bilancio, l’atto più importante di tutta l’attività amministrativa, perché riguarda la gestione economica dell’ente e quindi anche le possibilità di tramutare in fatti i progetti politici. L’amministrazione Ferrara arriva a quest’appuntamento in un clima di tensione e veleni da notte dei lunghi coltelli. Per molti è veramente il momento di una resa dei conti, non solo economica. Sin dalle prime battute si evince che il principale bersaglio dello scontro è non solo il Sindaco ma anche l’assessore al bilancio Massimo Iodice, reo di aver abbandonato il gruppo di consiglieri comunali fedelissimi al Presidente del Consiglio di cui era espressione. Le bordate nei confronti del Dott. Iodice erano cominciate già da tempo, accusato di essere il principale responsabile del ritardo accumulato nella nomina dei revisori dei conti. Ed è stata proprio l’assenza del collegio contabile, dopo la revoca della delibera di nomina, largamente caldeggiata da quanti avevano intenzione di bocciare il bilancio, il pretesto utilizzato per chiedere un rinvio della discussione, dato che ormai i numeri per approvare l’atto mancavano. Ormai la trappola per sfiduciare di fatto il Sindaco era scattata, nulla sembrava poter salvare il Primo cittadino, ma il destino cinico e crudele ci ha messo lo zampino: la notizia dell’improvvisa morte di Stefano, fratello del Consigliere Comunale Sergio D’anna, ha giustamente imposto un rinvio dei lavori consiliari. Il futuro di quest’amministrazione però sembra ormai compromesso; al momento un accordo tra le varie anime di quella che un tempo era la maggioranza sembra impensabile ed anche se dovesse venire fuori un altro esecutivo è ipotizzabile che abbia vita breve. Tra sfiducie più o meno palesi, Stefano Ferrara raccoglie i frutti di una strategia che finora ha lasciato tutti con l’amaro in bocca. Con un po’ di cinismo si potrebbe dire che quet’esperienza ci insegna che il contrappasso non è solo il frutto di una tradizione teologica ma affonda le sue radici nella cruda realtà. Emilio Polizio