MAIDEN

Fuori la stanza, dentro la stanza


Questo buco è la stanza. Questo angolo di mondo è il centro dell’ universo. E’ un posto fatto di insospettati segreti chiusi nei cassetti, imprigionati nei fogli, nelle coperte, nelle nuvole dei pensieri. La stanza serve per quello che c’è oltre la finestra. La stanza è la stanza per quello che c’è dentro. Perché c’è lei dentro. Poco più di 18 anni, l’odore amaro della sua pelle e i capelli che sanno di miele. Lei è il Mediterraneo:le onde, gli angoli nascosti, le acque calde. I colori. Lei è i suoi pregi. Lei è i suoi spigoli, i suoi difetti, i capricci da bambina in quel corpo così acerbo e invitante di donna. Dentro la stanza c’è tutto questo: i pensieri da adulta, le lenzuola disfatte, i libri di scuola, le foto che non sono solo foto, le canzoni alla radio. Dentro la stanza c’è il suo disordine che qualcuno là fuori vorrebbe spiare. Dentro la stanza lei è Albachiara e le sue mani e i suoi pensieri strani. E lì si muove sicura, felina, felpata, come se volasse, come se dondolasse. O come se si strusciasse voluttuosa addosso alle pareti. Si guarda in quello specchio che non rende giustizia ai suoi occhi, che è troppo poco per farle vedere il mistero, il capolavoro che è la sua femminilità. Lei è lì in compagnia del telefono che squilla solo per lei, con gli oggetti che non sono affatto casuali. Tutto è suo e lei è la regina, la padrona, la dama. Celati in quel buco ci sono i suoi sogni, le sue fantasie, il filo dei suoi pensieri, le sue gioie e i suoi dispiaceri, le lacrime che nessuno deve sapere. C’ è la rabbia e tutta la voglia, la confusione che neanche la mamma sa e che le amiche non riescono a capire. Sul soffitto  c’è stampata una gigantografia della Notte Stellata di Van Gogh che brilla ed è immensa nei suoi occhi quando è stesa su quel letto che l’ accoglie anche quando non riesce a dormire. Fuori la stanza c’è tutto il resto:  c’è la vita, il mondo, la verità. Le infinte possibilità dei giorni uno dopo l’altro quando tutto accade e quelli in cui invece non succede mai niente. E si sta lì ad aspettare che passi il treno. Fuori la stanza si ride con gli amici, c’è il freddo dell’ inverno e l’afa dell’estate, là fuori si balla il sabato sera. Ci sono i giri sui motorini e le cose che non si raccontano a casa, i ragazzi che le fanno la corte e il ragazzo che ha scelto lei, quello che cammina in punta di piedi sul suo cuore. Il tipo che quasi senza motivo si è preso tutto quello che lei è. Là fuori c’è tutto quello che fa per camminare sola sulle sue gambe, per diventare grande, per costruire il domani che ancora non si vede ma già c’è. Fuori ci sono i film che ha visto e che vedrà, ci sono quelli che la faranno ridere e allora sarà stupenda. Ma là fuori  ci sono anche tutti quelli che la faranno piangere ma lei sarà bella lo stesso,anzi sarà ancora più bella quando qualche lacrima che brucia cadrà sul  viso. Fuori ci sono tutte le strade che ha percorso e quelle che ancora non hanno sentito il rumore dei suoi passi, il ticchettio dei tacchi alti mentre ancheggia fatale e naturale, disinvolta, beffarda, come se non se ne rendesse conto. E ti vien quasi voglia di chiederle perché mai continua a mettersi quel filo di trucco, che bisogno non ce n’è? Fuori ci sono anche le trappole e i burroni ma fa parte del gioco e lei lo sa. O forse no. Fuori ci sono tutte le cose fra le quali dovrà destreggiarsi e tutti quelli che pensano che in fondo ha solo 18 anni e credono che questo non significhi abbastanza. . Appena fuori la stanza ci sono mamma e papà con tutto quello che le hanno insegnato…e anche con tutti i litigi che, poi, passano. Nel caos che ci sarà e che muoverà l’aria lei procederà svogliatamente e distrattamente e sarà ancora Albachiara, assorta e rossa d’imbarazzo se qualcuno la scoprirà nei suoi pensieri o le farà un complimento inaspettato. Perchélei è. Mariantonietta Milano