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Creato da maidirmai_2007 il 01/12/2007
Parole disilluse che si inseguono
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BASTA!
DONNA VIRTUALE
La mente vaga come impazzita
Sotto la pelle mille spilli
roventi
Sul corpo le carezze delle tue mani invadenti
Una sensualità riscoperta non
più sopita
Insegui sognante la passione atavica
di un amore ancestrale
L’isola deserta in cui lasciarti cullare
dal sole, dal vento e dalla bramosa frenesia
di un compagno dolce e brutale
Sogni affidati a parole in un mondo virtuale
La mano si alza a lenire l’ardore di un seno trascurato
La paura che la voglia possa essere esistenziale
Titubante ti guardi attorno
Orpelli e doni di un amore sfiorito
L’angoscia di non saper trovare
di non saper osare, di non poter rinunziare
L’ardore divampa, il desiderio
esplode
la mente cerca il coraggio
di saper provare
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Ad un'amica virtuale
Dita che si contorcono si tormentano in silenzio
I denti affondano sulle labbra a farti sentire vivo
le righe si susseguono nere su uno sfondo bianco
sai che lì dietro quello schermo informe la sua mente ansima
le sue labbra soffrono
tu non osi rompere il silenzio
la sua immagine danza dentro di te
« do not disturb my dreams... | Messaggio #30 » |
The
Invitation
It
doesn’t interest me what you do for a living.
I want to know what you ache for
and if you dare to dream of meeting your heart’s longing.
It doesn’t interest me how old you are.
I want to know if you will risk looking like a fool
for love
for your dream
for the adventure of being alive.
It doesn’t interest me what planets are squaring your moon...
I want to know if you have touched the centre of your own sorrow
if you have been opened by life’s betrayals
or have become shrivelled and closed
from fear of further pain.
I want to know if you can sit with pain
mine or your own
without moving to hide it
or fade it
or fix it.
I want to know if you can be with joy
mine or your own
if you can dance with wildness
and let the ecstasy fill you to the tips of your fingers and toes
without cautioning us
to be careful
to be realistic
to remember the limitations of being human.
It doesn’t interest me if the story you are telling me
is true.
I want to know if you can
disappoint another
to be true to yourself.
If you can bear the accusation of betrayal
and not betray your own soul.
If you can be faithless
and therefore trustworthy.
I want to know if you can see Beauty
even when it is not pretty
every day.
And if you can source your own life
from its presence.
I want to know if you can live with failure
yours and mine
and still stand at the edge of the lake
and shout to the silver of the full moon,
“Yes.”
It doesn’t interest me
to know where you live or how much money you have.
I want to know if you can get up
after the night of grief and despair
weary and bruised to the bone
and do what needs to be done
to feed the children.
It doesn’t interest me who you know
or how you came to be here.
I want to know if you will stand
in the centre of the fire
with me
and not shrink back.
It doesn’t interest me where or what or with whom
you have studied.
I want to know what sustains you
from the inside
when all else falls away.
I want to know if you can be alone
with yourself
and if you truly like the company you keep
in the empty moments.
© Mountaindreaming, from the book The Invitation
Non mi interessa sapere qual’è il tuo mestiere.
Voglio sapere per che cosa si strugge il tuo cuore e se hai il coraggio di sognare l’incontro con ciò che esso desidera.
Non mi interessa sapere quanti anni tu abbia.
Mi interessa sapere se correrai il rischio di fare il pazzo per amore, per il tuo sogno, per l’avventura di essere vivo.
Non mi interessa sapere quali pianeti quadrano con la tua luna voglio
sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se le difficoltà della
vita ti hanno portato ad aprirti oppure … a chiuderti in te stesso nel
timore di soffrire ancora!
Voglio
sapere se sei capace di stare nel dolore, tuo o mio, senza far nulla
per nasconderlo, o per allontanarlo, o cristallizzarlo.
Voglio
sapere se sei capace di stare nella gioia, tua o mia, se puoi
scatenarti nella danza e lasciare che l’estasi ti invada fino alla
punta delle dita dei piedi o delle mani, senza esortarci ad essere
prudenti o realistici, o consapevoli dei limiti umani.
Non mi interessa sapere se la storia che mi racconti è vera.
Voglio
sapere se sei capace di deludere un altro per restare fedele a te
stesso, e di non tradire mai la tua anima , a costo di lasciare che gli
altri ti chiamino traditore.
Voglio
sapere se puoi essere di parola, e quindi degno di fiducia. Voglio
sapere se sei capace di trovare la bellezza anche nei giorni in cui il
sole non splende, e se puoi dare inizio alla tua vita sulle sponde di
un lago, gridando “sì” al bagliore d’argento della luna piena.
Non mi interessa sapere dove vivi, né quanto denaro possiedi.
Voglio sapere se dopo una notte disperata di pianto sei capace di
alzarti, così come sei, sfinito e con l’anima ricoperta di lividi, per
metterti a fare quello che c’è da fare per i bambini.
Non mi interessa sapere chi conosci nè come ti trovi qui.
Voglio sapere se starai in piedi con me al centro del fuoco, senza tirarti indietro.
Non mi interessa sapere che cosa hai studiato, né con chi e neppure dove. Voglio sapere che cosa ti sostiene da dentro quando tutto il resto viene a mancare.
Voglio sapere se puoi stare da solo con te stesso, e se la tua compagnia ti piace veramente, nei momenti di vuoto”
(Oriah Mountain Dreamer)
![]() |
Allegoria per un'eterea presenza
![](http://i167.photobucket.com/albums/u146/A_MiMee/Passion.gif)
Eterea presenza, un dolce broncio da bambina
A volte vicina sento la tua testa poggiarsi sulle mie dita
Poi fuggi quasi inorridita da un contatto cercato, bramato
Mille nuvole si addensano dietro i tuoi occhi
Il temporale dei sentimenti
La voglia di fuggire di rompere le sbarre
di questa gabbia che ami
di spezzare la catena che ti lega
Ti volti indietro, lo sguardo chino sul tuo nido
due implumi aspettano lamentosamente il frutto del tuo gozzo
Davanti a te l’azzurro del cielo, spazi infiniti
dispiegare le ali, lasciarsi cullare dal vento
Un sogno lungamente agognato, il cuore che batte in gola
reclini la testa sul petto immacolato
L’occhio si offusca
lentamente torni indietro
a beccare da una
mangiatoia che ormai odi
un pasto che ha sempre lo stesso sapore
Il trespolo occupato da un signore
che canta sempre la stessa canzone
un cinguettio allegro sul davanzale
un passero appare
sembra invitarti a volare
alzi la testa ti guardi attorno
uno sbattere d’ali
uno strappo al piede
un triste ritorno
un amico che vola via
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