maldamore

DONNA CHE AMA TROPPO


Ho 35 anni e sono una ‘donna che ama troppo’.Ho letto il libro della Norwood due volte, una a 30 e una a 35. La prima volta per consiglio di un’amica (e non capivo perché me l’avesse consigliato) e la reazione è stata quella di cui parla l’autrice nei primi capitoli: non mi sono ritrovata, pensavo che le storie fossero troppo esagerate e non collegabili al malessere che provavo in quel momento, che avrei persino potuto consigliarlo ad altre donne in situazioni ben peggiori della mia, l’ho letto velocemente, senza notare quasi nulla se non un piccolo particolare che sembrava avvicinarsi alla descrizione del partner con cui avevo chiuso allora: il mio ex si dedicava ossessivamente agli sport. Il libro all’epoca ha avuto insomma poco impatto sulla mia persona, non mi sono ritenuta una donna che ama troppo. Eppure a 30 è cominciato una lenta autoanalisi, forse dovuta al troppo dolore, forse per il desiderio di non provarlo più, o semplicemente per sopravvivenza, non so forse solo un tentativo di comprendere perché le mie storie finissero sempre in modo così repentino e drammatico, perché alla fine mi ritrovassi quasi sempre con uomini che in realtà non corrispondevano all’idea di uomo ideale, che anzi in alcuni casi erano uomini con poca stima di sé, con problemi personali, uomini spesso emotivamente chiusi, poco interessati alla mia persona. Ho compreso con il tempo che erano uomini di cui mi ero accontentata per il terrore della solitudine, per paura di non trovare nessun altro uomo a cui potessi piacere.Proprio così ‘trovare’ e non incontrare. Una ricerca affannosa di un compagno che non mi facesse sentire più sola, poco amata, per dimostrare e dimostrarmi che sono degna di amore. Non comprendevo all’epoca quanto poco mi amassi io per prima. Eppure i sintomi c’erano tutti. Innanzitutto poca cura della mia persona, fortemente in sovrappeso eppure testardamente decisa a non mettermi a dieta perché mi dicevo io mi vado bene così. Ovvero mentivo persino a me stessa. Il cibo ora lo so riempiva il baratro d’amore che sentivo dentro. Gli anni successivi non sono stati più felici dei 30. Ho proseguito a rincorrere uomini impossibili, poco interessati e interessanti, anche con problemi personali non da poco, ad accontentarmi di quelli che mi corteggiavano invece che interessarmi a quelli che a cui veramente piacevo o che mi piacevano, perché questi ultimi sicuramente non potevano essere interessati ad una come me, carina forse ma in sovrappeso. Una delle ultime storie, se così posso chiamare una frequentazione di pochi mesi, è stata con un uomo più grande di me di dieci anni, che si trascinava un esaurimento nervoso giovanile che a suodire lo rendeva depresso, insonne, solitario, incapace di poter lavorare (per sua fortuna viveva di rendita), di poter vivere una vita normale, sposarsi o fare dei figli in primo luogo. Eppure pur di far funzionare la storia ho accettato l’insonnia come scusa per non dormire insieme e per non viaggiare (non dormiva in un letto che non fosse suo), il carattere chiuso e gli anni in più come scusante per non conoscere e frequentare i miei amici, e ho smesso non solo di vedere i miei amici e i miei familiari, ma anche di avere interessi miei per poter stare con lui tutto il mio tempo libero. E ritrovarmi poi lo stesso a non essere abbastanza per lui. Ne sono uscita a pezzi. Sono passati due anni da quest’ultima storia. Due anni alla ricerca di un uomo che potesse subito sostituire l’ultimo in modo da non rimanere sola, senza badare veramente a quel che mi piaceva. Ho provato persino le associazioni e serate per singles, la chat, tutto alla disperata ricerca di un uomo che mi desse per prima la certezza di valere qualcosa. L’anno scorso poi guardandomi in una foto mi sono trovata orrenda, in me è scattata una molla, finalmente un po’ di amor proprio e così mi sono decisa ad andare da un bravo dietologo. I kili in meno mi hanno portato una sferzata di ottimismo e sicurezza, finalmente un po’ di autostima.Anche se ho capito che devo amarmi io per prima e non aspettare una conferma dall’esterno, la necessità di trovare conferma negli occhi degli altri rimane ancora. Dicono che sono una donna sempre allegra, ottimista, sicura di me.Eppure mi sono ritrovata ancora una volta a essere ‘legata’ ad un uomo sbagliato, che non fa per me, già impegnato e quindi poco disponibile emotivamente e fisicamente, un uomo che non mi chiama nemmeno al telefono, che si complimenta con me perché non esigo questo e altre attenzioni, ma che a letto però mi trova eccezionale. E io mi sono chiesta: ma perché sono ancora a questo punto? Perché mi sono lasciata coinvolgere in una situazione del genere?Ho ricercato in libreria il libro della Norwood e l’ho riletto. Non è stato facile, ma è stato un bene averlo letto, perché stavolta ero veramente interessata a leggerlo e a capire cosa l’autrice volesse comunicarmi: paura di rimanere sola, poca stima del proprio valore, falsa credenza di dover meritare l’amore. Ho un problema e ho bisogno di aiuto. Ho disperatamente bisogno d’aiuto. In internet ho cominciato a cercare informazioni sui gruppi di auto aiuto perché l’autrice dice che sono persino più importanti di una terapia singola, perché ascoltare le storie delle altre donne, comunicare la propria senza giudizi o consigli aiuta a comprendersi, a non sentirsi sole, a migliorare la propria autostima. Il gruppo ancora non l’ho trovato ma spero di trovarlo presto, nel frattempo però ho trovato questo sito. Ed è già stato un sollievo. E come altre già prima di me, ringrazio il dott. Cavaliere. Ho letto le storie delle donne che sono come me donne che amano troppo, e mi sono ritrovata in loro. Leggendo le loro storie mi sono detta anch’io ho fatto così, anch’io pensavo così, anch’io credevo questo e mi sono sentita confortata. Non sono la sola mi sono detta. La testimonianza poi sull’inizio di una dipendenza amorosa in particolare è stata catartica. Ho subito anch’io delle attenzioni particolari da un adulto, quando avevo meno di 4 anni, e in seguito ho ripetuto questi ‘giochi’ coinvolgendo un’altra bambina e questo è stato per molto tempo il ricordo più doloroso e vergognoso che mi sono sempre portata dietro. Leggere questa storia mi ha in parte risollevata.Ieri per la prima volta ho agito per me stessa, per il diritto e la difesa dei miei sentimenti. Ho chiuso la frequentazione con l’uomo sbagliato, gli ho parlato con serenità e detto cosa non andava bene per me e che per me stessa non potevo proseguire così e non per cercare di manipolarlo ed ottenere da lui che cambiasse. E mi sono sentita serena. E oggi sono ancora serena. E’ un gran traguardo per me sentirmi serena invece che vuota dentro per aver detto addio ad un uomo del genere. Spero di rimanere abbastanza sola, invece di aver paura della solitudine, per ottenere come dice la Norwood di diventare una donna che ha sufficiente stima di se stessa da amare prima se stessa di un uomo. So che ancora ho tanta strada da fare e sarà dura, ma voglio farcela. Grazie dott. Cavaliere per avermi dato l’opportunità di esprimerlo su questo sito.Commento anonimo Ciao, mi è piaciuta molto la tua lettera e ovviamente come dici tu anch'io mi sono ritrovata in molte cose che descrivi tu...Purtroppo ho la consapevolezza di avere un problema ma come faccio sempre cerco di non ascoltarlo cercando un'altra storia, un'altra persona che sostituisca la precedente alla quale non riesco a fare a meno di pensare e che penso debba essere sostituito da un'altra persona. Ho paura di pensare al vuoto che ho dentro perchè NON HO IDEA di come affrontarlo...Lo sò che c'è qualcosa di sbagliato in me, sò cos'è, ma davvero non sò cosa fare per cercare di cambiare...Ho paura che non ne uscirò mai e che la mia vita continuerà ad essere costellata di storie sbagliate con persone che ricevono da me più amore di quanto non ne diano...Se vuoi metterti in contatto con me fammi sapere, mi farebbe piacere, e forse si può fare qualcosa. Giò.Commento anonimo ciao Giò secondo me non devi vederla come se ci fosse qualcosa di sbagliato in te. Ti capisco però perchè anche a me è capitato di pensare di essere un mostro orribile. Mi dicevo devo essere proprio una persona orrenda per non meritare l'amore. Invece non si tratta di avere qualcosa di sbagliato, ma di avere imparato in modo sbagliato soprattutto dalle prime esperienze affettive cosa significa amare se stessi, e quindi amare un'altra persona e come persona in grado di amare nel modo giusto, dare e volere anche nel modo giusto rispetto per sè, per i propri sentimenti e le proprie esigenze. E' questo imparare in modo sbagliato ci ha insegnato anche a valutarci molto poco e a sentire il vuoto dentro. Quando ci diciamo che abbiamo qualcosa di sbagliato o siamo dei mostri in realtà ci valutiamo molto poco. Per questo credo capisca anche tu per prima che passiamo da un uomo all'altro nel tentativo di riempire il vuoto e come dice la norwood troviamo solo un vuoto più grande.Hai letto il libro della Norwood? potresti cominciare leggendolo. sul sito qui troverai anche i passi che indica per iniziare il processo di guarigione. Il primo è ammettere che abbiamo bisogno d'aiuto, ed evidenzio che non dice 'ammettete che in voi c'è qualcosa di sbagliato'. Caso mai è il comportamento ad essere sbagliato. Quindi il primo passo da fare secondo me è una valutazione obiettiva di te stessa, invece che dirti c'è qualcosa di sbagliato in me prova ad analizzare come ti comporti e affronti le situazioni che ti mettono a disagio. Io ho fatto delle scoperte importanti che mi hanno aiutato a cambiare certi atteggiamenti. Il secondo è chiedere aiuto. Il fatto che sei arrivata su questo sito è già un inizio come lo è stato per me. Leggere le storie, scrivere la propria e scoprire che non siamo sole, che altre donne come te e come me soffrono di questa dipendenza è già un aiuto perchè ci dice NON SONO SOLA. La nostra più grande paura è essere sole, soffrire l'abbandono fisico ed emotivo che abbiamo sofferto da bambine nella maggior parte dei casi, e che tendiamo a ripetere da adulte scegliendoci da sole delle situazioni sbagliate. E queste situazioni sbagliate minano la nostra stima. Quindi un altro passo da fare è diventare 'egoiste' come dice la norwood che significa semplicemente penso prima a me stessa, agisco per venire incontro ai miei bisogni, sempre nel rispetto dell'altro si intende. Come si fa a pensare per prime a se stesse? Bisogna amarsi e molto. Amarsi vuol dire evitare le situazioni che sappiamo già che ci faranno soffrire, come un uomo impegnato con un'altra, un uomo freddo e incapace di affetto, un uomo che ci tradisce, un uomo che ci tratta male fisicamente ed emotivamente, un uomo con problemi personali gravi, solo per citarne alcuni e per esperienza personale. Vuol dire imparare a dire di no a richieste che ci fanno male. Mi piacerebbe se continuassimo a parlarne su questo forum e se arrivassere anche altri commenti perchè è importante condividere anche questo, sentire altre risposte e capire che non sei sola, che non sono sola, che anche altre si rispecchiano in quello che proviamo. Mettere a nudo quel che si prova è il primo passo per chi ha sempre evitato di esprimere i propri sentimenti, soprattutto quelli che ci fanno stare male, per fare in modo che la storia non finisse. Te lo dico perchè io stessa l'ho fatto per prima e su questo sto lavorando molto: imparare ad esprimere quel che si prova nel momento in cui si prova e non fare finta che le cose vadano bene soffoncando il disagio che si sente. Sono convinta per questo che un gruppo di auto aiuto è la strada migliore per guarire ma vista la difficoltà a trovarne uno per donne che amano troppo, almeno leggere le altre storie, lasciare commenti di risposta o scrivere la propria storia, confrontarsi insomma come si può fare su questo sito, è un primo passo. a presto. Ciao, ti ringrazio per i tuoi consigli e per aver voluto impiegare un pò del tuo tempo in questo. Mi dispiace però non essere la controparte attiva di questo scambio, nel senso che mi piacerebbe essere già arrivata ad un punto di poter dare a mia volta dei consigli e suggerimenti, ma purtroppo sono ancora troppo infondo a questo tunnel.In realtà la cosa strana è che quando mi sembra di stare un pochino meglio, di essere più forte ecco che mi ricasca tutto addosso e mi sembra di non farcela!Ieri sera ad esempio è bastato che un mio amico mi riferisse come il mio ex stesse passando il week-end per ricadere nella disperazione più totale...Ho passato stànotte a svegliarmi di continuo con il cuore a 1000, immaginandomi che lui si era divertito con altre persone, in altre situazioni, senza di me, e che invece io ero ancora lì FERMA, a piangere dietro ai ricordi e alla frustrazione per non poter più far parte della sua vita...Sono passati 3 mesi e mezzo e stò ancora così...non vedo la fine a questa sofferenza, non sò come fare a non pensare a lui costantemente ogni giorno.Ho troppo rancore dentro, un odio verso di lui che non riesco a controllare, nella mia testa è come un seme malato che ha messo radici. Non sopporto di provare questo sentimento, perchè significa che lui occupa ancora gran parte della mia vita, e invece sò che dovrei lasciarmi indietro tutto per poter ricominciare a vivere..come fare non saprei, forse posso solo aspettare che passi da solo...Grazie, a presto, GioTi capisco perfettamente. Sappi che non sei sola, non sei l'unica che si chiede perchè con quella persona non è andata, perchè non riesco a liberarmi la testa e il cuore, perchè resto FERMA mentre lui va avanti a vivere la sua vita. Sono io per prima che mi fermo, nessuno può impedirmi di andare avanti, eppure io mi fermo. sto lì a rimuginare su quello che ho detto o fatto, su quello che ha detto e fatto lui per cercare un senso. Non trovo alcuna spiegazione logica e sto male, malissimo. E poi l'odio per l'altro che si rifà una vita con un'altra, o che semplicemente vive bene anche senza di me... come lo capisco bene questo sentimento... ma forse è odio verso me stessa per prima mi dico? ti odio perchè non mi hai voluta e l'unico modo per volermi un po' di bene era che tu mi volessi bene... Mi sento inadeguata, mi sento orribile, mi chiedo: cosa c'è che non va in me da non riuscire a suscitare amore? Ho bisogno dell'amore per poter star bene con me stessa. cerco di convincermi che devo stare per prima bene con me stessa come dicono tutti i manuali. I manuali però non soffrono quello che soffro io, non sanno quanto ho disperatamente bisogno di capire, perchè non riesco a farmene una ragione, non riesco ad andare avanti senza l'amore! forse la vita va presa con più leggerezza e così anche l'amore? se c'è meglio, se non c'è sto bene lo stesso... perchè non riesco a crederlo? sarebbe tutto più semplice! vorrei poterti essere di maggiore aiuto, ma credimi che nessuno può aiutarti meglio di te stessa. Credi in te stessa. Piangi se ti senti triste, non soffocare il dolore, ma lascia che esca fuori in modo da potertene liberare... urla, prendi a botte un cuscino, corri fino a rimanere senza fiato.. osservalo, vedilo al di fuori di te, non sei tu è una sensazione che stai provando, esiste solo se le dai potere, ma se la riconosci perde tutta la sua forza. un abbraccio! testimonianza tratta dal sito www.maldamore.it