sconnesso

Vuoti a perdere parole alla frutta forse a caso


a scanso di equivoci flusso liberoUna rondine in ottobreGhirlande di non sentito dire di me per mePer me nulla èe il resto acconsenteNon so se mio malgrado o per fortuna,ciò che sfugge forse lo fa perché trova più maneggevole una consapevole non ricerca di altro in altro posto.la discesa settica non è altro che un pilotare fuori in modo diverso,ma sempre di pilotare si tratta.In pista fuori pistaIn pista fuori pistaLo spettatore parziale di me stesso dalla curva del mio stadio,senza tifo senza striscione l’appassimento di un occhio  a volte un po’ distratto dalla ricerca di un evasione forzata,forzata e sforzata,non è di evadere  in un altre gabbie che la ricerca  diventa come il serpente che si mangia la coda,e la coda è in campo,io sono la mia coda che si morde anche senza bocca,senza denti non tagli la carne,mastichi e rimastichi  80 anni di vita.mastichi e rimastichi e va a finire che non hai mai digerito nientela digestione della mia vita è impossibile.l’indigestibile passare del tempogioia da qualcosaltro in un altro posto,in campo a esultare per lo spettatore che sono sempre io.La curva è piena.tutti io applaudono io e non sanno neanche loro perché.Esulta esulta