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Un blog creato da cavalieridimalta1 il 17/02/2010

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Codice Antico cavalleresco

Post n°2 pubblicato il 17 Febbraio 2010 da cavalieridimalta1

L'Antico Codice di Cavalleria

ordine di cristoOfficium:

Siate fedeli alla cavalleria, ai suoi insegnamenti, e osservate il Codice della Cavalleria in ogni direzione.
Rispettate il vostro superiore, i vostri compagni, la vostra religione e sosteneteli in ogni circostanza.
Onorate il vostro Signore e siate sempre onesti verso gli altri cavalieri, alla vostra corporazione e al vostro stesso onore.
Offrite la vostra fede al vostro Signore. A costui avete reso omaggio e siete suo uomo: il vostro dovere è di proteggerlo dalla morte e dall'onta secondo le vostre forze. Non vi è slealtà maggiore che tradire il proprio Signore.
Portate rispetto alle autorità : siate rispettosi e accondiscendenti con chi vi precede, e trattate con umanità e rispetto chi vi segue in gerarchia.

Croce templare con croce patriarcaleCaritas:

Cercate sempre di sfoggiare portamento, eleganza, intelligenza e educazione, adeguati all'alto lignaggio di un Cavaliere.Parlate sempre in modo chiaro e pacato.
Non fate uso di linguaggio volgare e risparmiatevi idiozie,  mostrate sempre autodisciplina e controllo.
Non parlate troppo volentieri. Chi parla troppo pronuncia parole che potrebbero tornargli a follia. Fate valere la legge della vostra spada e del vostro Ordine.
Ricordate che il silenzio è, qualche volta, la risposta migliore.
Non mentite senza davvero bisogno di farlo e mantenete sempre fede alla parola data. La parola di un Cavaliere
sostiene il suo stesso onore. La vostra parola deve essere affidabile e sicura al di là di dubbi o incertezze.


alcantaraVerba



Abbiate pietà di tutti coloro che sono deboli, indifesi, o oppressi, e difendeteli,se possibile e se il vostro cuore ve lo consente, sempre e ovunque
Siate generosi col prossimo,se il cuore ve lo permette. Generosità è anche sinonimo di nobiltà.
Se qualcuno vi pone una nobile e ammissibile richiesta, potreste cercare di esaudirla.
Non pretendete mai alcun compenso per il vostro aiuto. La ricompensa migliore per un Cavaliere
è l'aver compiuto una nobile impresa. 
C'e' sempre un valoroso Cavaliere pronto ad aiutare un altro valoroso Cavaliere quando lo vede in pericolo, e sempre un uomo valoroso dovrebbe detestare che un uomo valoroso venga ingiuriato.

 

 


caballero_calatrava14Ecclesia:

 

Abbiate fede negli insegnamenti della corporazione e rammentate il voto fatto durante la cerimonia d'investitura.
Difendete la Legge delle Luce oscura e servitevene per fermare le aberrazioni della mente umana.

SantiagoIntegritas


Non siate vanitosi, la vanità si cela dietro la virtù e la gloria. Guardatevi dall'eccessivo orgoglio perché è una debolezza alla quale nessuno è immune.
Tenetevi lontani dalla gloria mondana, perché la grande superbia porta inesorabilmente a grandi dolori.
Un Cavaliere invidioso non otterrà mai onore e pochè  e
gli è anche un uomo invidioso che vuol avvantaggiarsi dell'onore, sarà disonorato due volte senza ottenere nulla. Per questo motivo gli uomini d'onore odiano quelli invidiosi e non mostrano loro alcun favore.

avisPuellae:

Rispettate le donne e soccorretele sempre quando sono sofferenti.
Se tenete al cuore di una dama, cercate di divenire il suo campione e cimentatevi in tornei sostenendo l'onore della vostra dama.
Non cercate volutamente di turbare la donna legata all'amore di un altro.
Non importunate dame e damigelle, e desistete in caso le vostre intenzioni vanno contro la loro volontà.

bannieretemplePugna:

 

Disputate duelli e tornei per difendere la vostra causa, e vendicare le offese.
Combattete sempre con onore e coraggio.
Non attaccate mai un nemico disarmato, e non caricate mai un avversario senza cavallo. A prescindere dal vostro allineamento dovete dimostrare cavalleria.
Cercate di usare il meno possibile trucchi e cercate di colpire alle spalle solo se necessario.
In battaglia, non aspettate nessuno e per primi date di sprono per infliggere un buon colpo; ma in consiglio, finché siete giovani, guardatevi dal dare il vostro parere prima che i vostri maggiori abbiano parlato.
Non abbandonate mai un compagno che si trova in difficoltà.
Non rifiutare mai una sfida e non fuggite davanti al nemico. Chi non accetta una sfida, ebbene l'ha già perduta e nel peggiore dei modi. 

 san giorgio

La Luce Accecante ti teme. Teme la tua nobile lama e teme il tuo cuore coraggioso. Ricorda, sei un Cavaliere, il Codice d'onore sopra di tutto. Possa la tua spada non cadere mai, possa il tuo braccio essere sempre forte, possa la tua mente essere sempre lucida. Da ora in avanti avrai un marchio indelebile nella tua anima, un sigillo marcato da un fuoco ancestrale sul cuore, un patto di sangue indissolubile ti lega ai tuoi compagni. La nostra forza e la nostra speranza sei tu, ragazzo. Benvenuto nella tua nuova famiglia.

la dame e il graal

Dal momento in cui un Cavaliere ha violato il Codice ed  anche violato la Visione e infranto il Giuramento di Sangue, la pena è la morte.  L'esecuzione capitale è eseguita dal comandante del Cavaliere colpevole nel caso in cui il garante sia assente. I cavalieri non vedono la morte come la fine di tutto, ma piuttosto come un modo per arrivare ad un rango più elevato.

 
 
 

Nostra storia

Post n°1 pubblicato il 17 Febbraio 2010 da cavalieridimalta1
Foto di cavalieridimalta1

1048 Gerusalemme

   
  
   

La nascita dell'Ordine risale al 1048. Sarebbero stati alcuni mercanti dell'antica repubblica marinara di Amalfi ad ottenere dal Califfo d'Egitto il permesso di costruire a Gerusalemme una chiesa, un convento e un ospedale nel quale assistere i pellegrini di ogni fede o razza. L'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme - la comunità monastica dedita alla gestione dell'ospedale per l'assistenza dei pellegrini in Terra Santa - diviene indipendente sotto la guida del suo fondatore il Beato Gerardo. Papa Pasquale II, con la bolla del 15 febbraio 1113, pone l’ospedale di San Giovanni sotto la tutela della Santa Sede, con diritto di eleggere liberamente i suoi capi, senza interferenza da parte delle altre autorità laiche o religiose. In virtù di tale bolla l'Ospedale divenne Ordine esente dalla Chiesa. Tutti i Cavalieri erano religiosi, legati dai tre voti monastici, di povertà, castità e obbedienza.

La costituzione del Regno di Gerusalemme ad opera dei crociati costringe l'Ordine ad assumere la difesa militare dei malati, dei pellegrini e dei territori sottratti dai crociati ai Musulmani. Alla missione ospedaliera si aggiunge il compito di difesa della cristianità.

Successivamente viene adottata la bianca Croce Ottagona, che ancora oggi rappresenta il simbolo dell’Ordine.

1310 a Rodi

Nel 1291 dopo la perdita di S. Giovanni d’Acri - ultimo baluardo della Cristianità in Terra Santa - l'Ordine si stabilisce prima a Cipro e poi dal 1310, sotto la guida del Gran Maestro Fra' Foulques de Villaret, nell'isola di Rodi.

 

   
  
   

Da quel momento la difesa del mondo cristiano richiede una forza navale e l'Ordine costruisce una potente flotta con cui solca i mari orientali, impegnandosi a difendere la Cristianità in numerose e celebri battaglie tra cui le crociate in Siria e in Egitto.
Fin dagli inizi l'indipendenza dagli altri Stati, in virtù di atti pontifici, insieme con il diritto universalmente riconosciuto di mantenere ed impegnare forze armate, costituisce la base della sovranità internazionale dell'Ordine.

Fin dall'inizio del quattordicesimo secolo le istituzioni dell'Ordine e i cavalieri che giungevano a Rodi da ogni parte d'Europa si riuniscono in Lingue. Dapprima sette: Provenza, Alvernia, Francia, Italia, Aragona (Navarra), Inghilterra (con Scozia e Irlanda) e Alemagna. Nel 1492 viene costituita l’ottava Lingua, quella di Castiglia, che insieme al Portogallo, si era separata dalla Lingua d'Aragona. Ogni Lingua comprendeva Priorati o Gran Priorati, Baliaggi e Commende.

L'Ordine era governato dal Gran Maestro (Principe di Rodi) e dal Consiglio, batteva moneta e intratteneva rapporti diplomatici con gli altri Stati. Le altre cariche dell'Ordine venivano attribuite ai rappresentanti delle diverse Lingue. La sede dell'Ordine, il Convento, era composto da religiosi di varia nazionalità.

1530 a Malta
   
  
   

Dopo sei mesi di assedio e di cruenti combattimenti con la flotta e l'esercito del Sultano Solimano il Magnifico, nel 1523 i Cavalieri sono costretti ad arrendersi e ad abbandonare l'isola di Rodi, con gli onori militari.

L'Ordine rimane senza territorio per alcuni anni, fino a quando nel 1530 il Gran Maestro Fra' Philippe de Villiers de l'Isle Adam prende possesso dell'isola di Malta, ceduta all'Ordine dall'Imperatore Carlo V con l'approvazione di Papa Clemente VII.
Viene stabilito che l'Ordine sarebbe rimasto neutrale nelle guerre tra nazioni cristiane.

Nel 1565 i Cavalieri, guidati dal Gran Maestro Fra' Jean de la Vallette (che dette il nome alla capitale dell'isola di Malta, Valletta), difendono l'isola più di tre mesi nel corso del Grande Assedio Turco.

1571 la battaglia di Lepanto

La flotta dell'Ordine, considerata una delle più potenti del Mediterraneo, contribuisce alla distruzione della potenza navale degli Ottomani nella battaglia di Lepanto del 1571.

1798 in esilio

Due secoli dopo e precisamente nel 1798, Napoleone Bonaparte impegnato nella campagna d'Egitto, occupa Malta per il suo valore strategico. I Cavalieri sono costretti ad abbandonare l'isola, anche a causa della Regola dell'Ordine che impediva loro di alzare le armi contro altri cristiani. Nonostante il Trattato di Amiens del 1802 riaffermasse i suoi diritti sovrani, l'Ordine non ha mai potuto ritornare a Malta.

1834 a Roma

Dopo essersi trasferito temporaneamente a Messina, a Catania e a Ferrara, nel 1834 l'Ordine si stabilisce definitivamente a Roma dove possiede, garantiti da extraterritorialità, il Palazzo Magistrale, in Via Condotti 68, e la Villa Magistrale sull'Aventino.

Il 20° e il 21° secolo
   
  
   

La missione originaria dell'assistenza ospedaliera ritorna ad essere l'attività principale dell'Ordine, che si intensifica nel corso dell'ultimo secolo, grazie al contributo delle attività dei Gran Priorati e delle Associazioni Nazionali presenti in numerosi paesi del mondo. Le attività ospedaliere e di assistenza vengono svolte su larga scala durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale sotto il Gran Maestro Fra' Ludovico Chigi Albani della Rovere (1931-1951).
Sotto i Gran Maestri Fra' Angelo de Mojana di Cologna (1962-1988) e Fra' Andrew Bertie (1988-2008), i progetti si intensificano ulteriormente fino a raggiungere le regioni più remote del pianeta.

Per conoscere le attività odierne dell'Ordine è possibile visitare la sezione Attività mediche ed umanitarie di questo sito

 
 
 
 

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