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Appunti di una mamma in divenire

Creato da matilde2.0 il 08/06/2012

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PARTO

Post n°3 pubblicato il 09 Giugno 2012 da matilde2.0

Al corso preparto ci hanno insegnato che sono 3 i motivi da cui capire che ci siamo e correre all'ospedale:

- se hai perdite di sangue, anche minime

- se hai contrazioni ogni 3 minuti per almeno un'ora

- se ti si rompono le acque 

A me è successa la prima delle 3, quindi, due giorni dopo la data presunta per il parto, sono andata all'ospedale, senza dolori ne' altre avvisaglie. Una volta lì, dopo avermi visitata, mi hanno sottoposta ad un lunghissimo monitoraggio (ti mettono intorno al pancione una fascia con un apparecchio collegato ad una macchina che registra i movimenti del feto ed eventuali contrazioni), dopo il quale mi hanno ricoverata.

Per le prime 2-3 ore (io sono arrivata all'ospedale alle 8 di mattina) non è successo niente, poi sono cominciate le contrazioni, all'inizio una ogni 5-6 minuti circa. Le prime contrazioni sono come dolori mestruali, che vengono, durano qualche secondo poi se ne vanno. Le mie sono continuate per circa 4-5 ore, sempre più intense e vicine, poi mi hanno fatta andare in sala travaglio per un ulteriore monitoraggio, e da lì in poi è cominciato il bello...

Come potrei descrivere i dolori del travaglio, quelli brutti? A pensarci adesso, non riesco a ricordarli con esattezza, perché, come accade con le esperienze traumatiche ed inaspettate, dopo il parto ho rimosso il ricordo. So però che in quei momenti, mentre li vivevo, pensavo che se avessi dovuto descrivere quei dolori, avrei parlato di due mani enormi di acciaio che stringono fortissimo tutto quello che c'è sotto l'ombelico, reni, ovaie, tutto...e comunque anche così non riesco a rendere l'idea a chi non li ha sperimentati...e pensare che, nella mia assoluta ignoranza in materia, mi ero portata anche un libro che avrei voluto leggere durante il travaglio, per passare il tempo...STRONZATE!!!Durante il travaglio non riesci a pensare ad altro se non al travaglio stesso, e le pause tra una contrazione e l'altra ti servono per riprenderti un minimo e prepararti ad affrontare quella successiva. 

Però, vi posso assicurare non che ne vale la pena (quello è scontato), ma che se ce l'ho fatta io, che sono una frignona ipocondriaca, ce la possono fare tutte, e che è un'esperienza per certi versi affascinante perché è un qualcosa di antico, primordiale, una specie di segreto che lega tutte noi donne mamme, che dovrete affrontare con la consapevolezza che sarà questione di qualche ora (rispetto ad una intera vita in cui potrete godervi vostro figlio) e immaginando la felicità che proverete quando sarà finita. Io ho fatto così, e dopo il parto piangevo dalla gioia non solo per mia figlia, ma anche perché avevo finito il travaglio!

In ogni modo, a mezzanotte e mezzo, dopo 10 ore di travaglio pesantissimo e vari tentativi di spingere fuori la bimba, i dottori decidono per il cesareo, visto che la piccola proprio non aveva intenzione di incanalarsi nel canale del parto, quindi mi hanno operata.

Quando l'anestesista mi ha fatto l'iniezione per prepararmi all'operazione, i dolori sono cessati di botto, ed io ero talmente grata che avrei voluto baciarlo in bocca!!Da lì è stato tutto in discesa: io non sentivo più dolore, anzi non sentivo proprio più niente dall'ombelico in giù, ero sdraiata sul lettino in sala operatoria con la mascherina dell'ossigeno, stavo veramente una favola...

Quando poi ho visto la bambina, così perfetta, sana, bella, che ve lo dico a fare, un sogno...

Il post operazione è andato liscissimo...tutto quello che mi avevano raccontato del parto cesareo non si è avverato: il giorno dopo mi hanno aiutata ad alzarmi, i punti tiravano un po' ma non ho mai avuto dolori lancinanti, già dopo un giorno e mezzo ho ricominciato a muovermi per la stanza..certo, se tossisci, o ridi troppo, i punti tirano, comunque è un'operazione, e all'inizio ti muovi piano e ti fa un po' male, per questo ti permettono di essere assistita per i 4 giorni di degenza in ospedale, a differenza di chi partorisce naturalmente, ma niente di che, forse perché, dopo aver affrontato il travaglio, il mio concetto di dolore si è fortemente ridimensionato...

Se volete, informatevi per la donazione delle cellule del cordone ombelicale...per farlo è necessario chiedere al vostro ginecologo o direttamente all'ospedale, prima del termine della gravidanza in quanto sia voi che il vostro compagno dovrete fare delle analisi, e compilare dei questionari con domande sulle malattie vostre e dei vostri parenti (genitori e nonni). 

 
 
 
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