MANDRIA ROSSA

Post N° 62


EVVIVA LO ZECCHINO… ROSSO!!Capita, talvolta, girando per la rete di venire a conoscenza di “curiosità” che hanno dell’incredibile. E quello che ho scoperto l’altro giorno è proprio uno di questi casi. A quanto pare una delle più popolari canzoni per bambini (lanciata appunto dallo “zecchino d’oro” ) non sia altro che un testo con palesi riferimenti storici alla lotta di classe con le sue rivendicazioni salariali, all’occupazione nazista e alla resistenza partigiana.La canzone in questione è la celebre “44 GATTI”. Di seguito è riportato il testo accompagnato da dovute delucidazioni.44 GATTI Nella cantina di un palazzonetutti i gattini senza padroneorganizzarono una riunioneper precisare la situazione.(ecco i sindacati che si riuniscono in gran segreto per la rivoluzione operaia)Loro chiedevano a tutti i bambini,che sono amici di tutti i gattini,un pasto al giorno e all'occasione,poter dormire sulle poltrone!(Buoni pasto e riduzione dell'orario di lavoro.. sacrosanto!)Naturalmente tutti i bambinitutte le code potevan tirareogni momento e a loro piacere,con tutti quanti giocherellare.(Nooo, il compromesso come base della conquista, la corruzione dilagante)Quando alla fine della riunionefu definita la situazioneandò in giardino tutto il plotonedi quei gattini senza padrone.(ecco i lavoratori che scendono in piazza a far sentire la propria voce)Quarantaquattro gatti,in fila per sei col resto di due,marciarono compatti,in fila per sei col resto di due,coi baffi allineati,in fila per sei col resto di due,le code dritte dritte,in fila per sei col resto di due.Che ci crediate o meno ecco cosa è avvenuto nel '44:"Sessant’anni fa, il 1° marzo 1944, gli operai delle grandi città del Nord occupato dai nazisti scendevano in sciopero. Le agitazioni si prolungarono per un’intera settimana coinvolgendo, si calcola, circa mezzo milione di lavoratori. L’esito, sotto il profilo strettamente economico, non fu positivo: le rivendicazioni non vennero accolte, la repressione al contrario fu assai dura. Ma l’impatto politico fu enorme: lo sciopero aveva dimostrato che le formazioni partigiane organizzatesi in montagna non erano isolate, che le città non erano abitate solo dalla paura e dalla rassegnazione. "