=ANTEAS Mani Amiche=

BORGHI ANTICHI di NAPOLI


Particolare Storico - All'esterno della cinta muraria della città, esistevano isolate abitazioni denominate "Casali"e grossi insediamenti in villaggi denominati "Borghi".    I borghi erano ricchi  di zone rurali e fornivano prodotti agricoli alla città pur non mancando all'interno dell'area urbana ed in alcune private abitazioni, l'autonomo sostentamento,con l'utilizzo dei prodotti agricoli per la presenza di orti e giardini. Nonostante il divieto dei regnanti di edificare al di fuori della cinta muraria, l'eccessivo incremento demografico, dette origine a numerosi borghi: Chiaia, Loreto, S.Antinio, Santa Lucia e Vergini.                                                                                                    Il BORGO di CHIAIA Comprendeva un canalone (attuale via Chiaia) che raccoglieva   e convogliava le acque meteore provenienti dalla collina, ed un'area sabbiosa degradante a mare compresa dall'attuale piazza Vittoria fino a Piedigrotta.  In seguito il canalone fu colmato e fu realizzato un ponte congiungente i promontori di Pizzofalcone e delle Mortelle. Nel 1696 fu bonificata l'area sabbiosa, realizzando un selciato,due filari di alberi e tredici fontane, vietando agli abitanti del borgo di sversare le acque luride. Nacque cosi la Riviera di Chiaia. Lungo la riviera sorsero edifici nobiliari delle famiglie dei Pignatelli,Bisignano,D'Avalos,Carafa ed altri. Ottanta anni dopo, durante il regno Borbonico, sorse la Villa Comunale. Il BORGO di SANTA LUCIA Nel mare azzurro di Santa Lucia luccica l'astro d'argento; Quanta malinconia infonde il ricordo di questa immagine a chi sta lontano da Napoli. Questa è Santa Lucia,incantata dalla natura  e decantata dai poeti. Il borgo è nato con la nascita della città. In origine l'isolotto di Megaride, accolse i greci di Rodi , poi giunsero i greci calcidesi da Cuma che fondarono la Neapolis greca. Sull'area di Megaride che si estendeva fino all'attuale piazza Municipio, si insediarono in seguito i Romani, e fu durante questa epoca che l'attuale zona di Santa Lucia divenne un vero e proprio"luogo di delizie"della città. Le grotte Platamonie ovvero le caverne del Chiatamone che erano dotate di sorgenti di acqua sulfurea, divennero elegantissime terme. Lucio Licino Lucullo che acquistò il monte Echia e l'isolotto di Magaride, fece allestire un enorme giardino ed una serie di edifici chiamati "Castro Luculliano". Nella stupenda residenza istallò un vivaio con migliaia   di pesci e piantò alberi di pesche e ciliegie. Il"Castro Luculliano" ebbe come ospite il grande poeta Virgilio. Con la caduta dell'Impero Romano, sui ruderi del"Castro Luculliano" giunsero i monaci Basiliani prima ed i Benedettini poi che realzzarono conventi e chiese. Nell'epoca ducale, i monaci realizzarono una fortezza che divenne castello durante il regno normanno (attuale Castel dell'Ovo) il quale nei secoli successivi attraverso varie dominazioni e fino ai giorni nostri ha subito trasformazioni e restauri vari. Altrettanti trasformazioni le ha subite nel tempo, l'intera area del borgo. Nell'epoca ducale fu fondata la Chiesa dedicata a Santa Lucia da cui prese nome il borgo. Nel 1588 la chiesa fu ricostruita sui ruderi della precedente e su uno strato piu alto. Una terza chiesa sorse nel 1845 e nuovamente ricostruita nel 1943 dopo le devastazioni dalle bombe angloamericane. Si puo affermare che fino ai primi del 1500, la chiesa rimase l'unico edificio considerevole nella zona, e grazie al vicerè spagnolo don Pedro de Toledo che pose mano alle opere nella zona di Santa Lucia,  fu aperta una strada prospiciente al mare e realizzato il vicolo del pallonetto che congiungeva la strada con la sommità del Monte Echia attuale Pizzofalcone Lungo     la strada che richiamava l'attenzione dei turisti,furono edificati palazzi nobiliari, alberghi, giardini e fontane. Alberghi del 1700 di grande richiamo furono oltre alle "Crocelle", non più esistente,anche il "Santa Lucia" il "Rojal" e il "Vesuvio". Un  ultima grande trasformazione, fu registrata negli anni compresi tra il 1892 e il 1904 a seguito dell'epidemia del colera. Lunghe teorie di carretti svuotavano sulla riva di Santa Lucia tonnellate di calcinacci provenienti dallo sventramento dei quartieri Mercato-Porto-Montecalvario. Sotto lo sguardo attonito dei pescatori,  l'intero litorale mutò il suo aspetto, dove c'era il mare era stata creata la massicciata per una nuova strada, su cui sorgevano eleganti edifici stile liberty. Sull'area che fiancheggia il Castel dell'Ovo, furono edificate sei palazzine per accogliere i pescatori di Santa Lucia (attuale Borgo marinaro) senza dimora per le demolizioni delle proprie vecchie abitazioni.                                                                  Commento di MARIO TOTO