=ANTEAS Mani Amiche=

PARTICOLARE STORICO


I progenitori dei napoletani furono i Greci di Cuma, i quali fondarono l'antica Partenope insediandosi sul grande scoglio di Megaride (attuale Castel dell'Ovo),che si estendeva dall'attuale Piazza Municipio ad oriente, al promontorio di Pizzofalcone.Successivamente nel 470 A.C. fu scelta un'area compresa tra via Foria, via San Giovanni a Carbonara e S.Anna dei Lombardi per fondare la nuova città denominata Neapolis, Dopo 2500 anni dalla fondazione di Neapolis, nonostante le trasformazioni operate dall'uomo e le calamità naturali, sono ancora visibili  alcune antiche testimonianze.Ed ecco apparire ai nostri occhi,tracce delle murazioni dell'antica città greca, in piazza Bellini (nei pressi del Conservatorio di S.Pietro a Maiella), nel largo di via Pietro Colletta(presso il teatro Trianon e all'interno del teatro stesso), in via Maria Longo e via S.Aniello a Capo Napoli (nei pessi dell'Ospedale "Incurabili"), in via S.Domenico (nelle fondamenta del palazzo Corigliano) e in via Mezzocannone (nel cortile dell'Università Federico II ).La città divenne poi dominio dell'Impero Romano, e l'attento passante può ammirare alcune vestigia dell'antica epoca romana.I resti dell'acquedotto del Serino (in via Ponti Rossi); il Ninfeo Luculliano(sul monte Echia); la villa imperiale di Vedio Pllione ( a Posillipo); le due colonne del vecchio tempio di Castore e Polluce davanti alla facciata della chiesa di S. Paolo Maggiore nella piazza S. Gaetano,(uniche superstiti, del disastroso terremoto del 1688 che fece interamente crollare il pronaco della chiesa, costituito da otto colonne corinzie e solo la solerzia, l'amore per l'antichità e la volontà di non cancellare il passato, consentirono di collocare le due colonne davanti alla facciata della chiesa; ed ancora le botteghe dell'antico foro romano (negli scavi di S.Lorenzo Maggiore), che si possono ammirare seguendo un breve percorso alla profondità di 7 - 8 metri, il cui calpestio è costituito da un selciato romano(antico cardine); la colonna(nello spigolo di un palazzo in via S.Biagio dei Librai); gli archi in laterizio con funzione di contrafforti dell'antico teatro in (via Anticaglia).Infine tracce del complesso termale in via Terracina, la strada che conduce a Pozzuoli.Il percorso era molto lungo, all'inizio s'inerpicava lungo la collina del Vomero per poi ridiscendere verso Fuorigrotta attraverso la via Terracina, ed alla fine del 1° secolo A.C. l'architetto Lucius Cocceius, fece perforare la collina di Posillipo con una galleria lunga 705 metri"Cripta Neapolitana" che rendeva meno ripidoil percorso che conduceva a Pozzuoli attraverso via Terracina. Lungo questo tratto i romani crearono una sosta con la realizzazione delle terme delle quali si possono ammirare splendidi mosaici a pavimento.E' ancora possibile scorgere qualche testimonianza dell'epoca bizantina, a tal'uopo si consiglia la visita della chiesa di S.Giorgio Maggiore, sita all'incrocio di via Forcella con via Duomo, essa è una delle quattro basiliche dell'epoca Vescovile, fondate intorno al 500 D.C. (S.Maria Maggiore,in piazzetta Miraglia- S. Giovanni Maggiore presso via Mezzocannone - e SS.Apostoli in piazzetta SS.Apostoli), entrando in chiesa da via Forcella si noto l'Abside dell'antica basilica bizantina.L'epoca ducale è testimoniata dal campanile della Pietra Santa in via Tribunali ed ancora una testimonianza del XIII secolo è la colonna di Corradino, visibile nella chiesa del "Purgatorio e Santacroce al Mercato". Tale colonna fu eretta dai commercianti del Mercato a ricordo di Corradino di Svevia, decapitato in piazza Mercato dagli Angioini per sancire la fine della dominazione Sveva.Queste pochissime tracce del passato possono essere sufficienti ad esercitare quel fascino che alimentando la già ricca fantasia del popolo napoletano, gli consente di immaginare usi e costumi di personaggi di epoche passate.