=ANTEAS Mani Amiche=

FONTANE ANTICHE (Particolare storico)


Le risorse idriche della città di Napoli, dalle origini a tutt'oggi, sono state sempre al limite del soddisfacimento.In origine erano sufficienti le risorse provenienti dai fiumi (Sebeto-Rubeolo) ed acque sorgive. Quest'ultime erano alimentate dalla circolazione di acque superficiali che filtravano attraverso terreni incoerenti superiori, s'introducevano nelle numerose fenditure e seguendo percorsi sotterranei intercettavano le acque sorgive.Le sorgenti principali erano site in vari luoghi, delle quali una presso l'attuale piazza Bovio chiamata "Acquia", a testimonianza è la via degli Acquai sulla sinistra del palazzo della Borsa. Poco distante una seconda di fronte all'Università Federico II nel monastero di S. Pietro Martire, oggi facoltà di lettere e filosofia. Una terza sorgente in prossimità della chiesa del Gesù Vecchio nel monastero di S. Marcellino e Festo.Una quarta presso il monastero di S. Maria La Nova, una quinta in via Mergellina nella piazza del Leone ed infine la sorgente di S. Lucia purtroppo soppressa dalla speculazione edilizia.In epoca romana, con l'incremento demografico, ed un maggiore fabbisogno per richieste di approvvigionamento ai ricchi palazzi e sontuose ville, sorse un grande acquedotto che convogliava le acque dalla località del Serino alla Neapolis attraverso Sarno-Palma Campania e Somma Vesuviana. In epoca Costantiniana, intorno al IV secolo D.C. sorse un secondo grande acquedotto detto della Bolla le cui acque venivano captate dall'area del Vesuvio. (Il termine Bolla pare derivasse dal gorgoglio dell'acqua risalente come se ribollisse). Infine in epoca spagnola, quando l'acquedotto del Serino era inutilizzato, sorse ad opera di un privato un terzo grande acquedotto detto del Carmignano che convogliava in città le acque provenienti dalla località di S. Agata dei Goti.Purtroppo fino alla metà del 1800 i due grandi acquedotti della Bolla e del Carmignano soddisfacevano solo i 2/3 della popolazione, l'altra doveva far ricorso alle acque sorgive e ad alcune fontane. Solo nel 1880 fu ripristinato l'acquedotto del Serino fornendo una quantità d'acqua sufficiente al fabbisogno dell'intera città.Le fontane inizialmente ebbero un funzione prettamente utilitaristica perché adibite ad abbeveratoio e lavaggio dei panni. In seguito furono realizzate fontane con funzioni solo decorative commissionate a grandi scultori e collocate nelle piazze o nelle ville.Una particolarità delle grandi fontane è sempre stata la continua dislocazione, forse perchè connessa a problemi di viabilità.