=ANTEAS Mani Amiche=

Storia -5-


Il Regno durante la seconda guerra mondiale                                (II parte) L'indomani della liberazione di Roma (4 giugno 1944) da parte delle truppe alleate, Vittorio Emanuele III nominò il figlio Umberto II (il futuro “Re di Maggio”) luogotenente del Regno (5 giugno 1944), nel vano tentativo di ritardare il più possibile il momento dell'abdicazione.Nell'agosto 1944 i partigiani liberarono Firenze, mentre nel novembre dello stesso anno il fronte si stabilizzò lungo la Linea Gotica, ai piedi dell'Appennino tosco-emiliano.Da giugno fino a novembre si svilupparono le lotte partigiane in tutto il nord Italia: l'attività politica e militare della Resistenza venne riconosciuta con l'istituzione del CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) e il CVL (Corpo Volontari della Libertà). Il 24 agosto il capo del Governo Bonomi conferì al CLNAI alcuni poteri in Alta Italia. Tra luglio e agosto 1944 i partigiani formarono la Repubblica di Montefiorino; tra l'agosto e il settembre 1944 si proclamò indipendente la Repubblica libera della Carnia; il 10 settembre 1944 si formò la Repubblica dell'Ossola, che terminerà il 10 ottobre 1944 (i “40 giorni di libertà”); ad Alba i partigiani presero il potere fra l'ottobre e il novembre del 1944.Nell'aprile 1945 le truppe alleate sfondarono la linea gotica e liberarono il nord Italia, aiutate anche dalle numerose insurrezioni nelle principali città (Bologna, Genova, Milano e Torino).Il 27 aprile Mussolini cercò la fuga in Svizzera con Claretta Petacci, ma venne riconosciuto dai partigiani a Dongo e giustiziato il giorno dopo a Giulino di Mezzegra, sul lago di Como.Il 1º maggio, truppe partigiane jugoslave occupavano Trieste, anticipando le truppe inglesi, che giunsero il 3 maggio. Vittorio Emanuele III abdicò in favore del figlio Umberto il 9 maggio 1946, per ritirarsi in esilio ad Alessandria d'Egitto, dove morì il 28 dicembre 1947.Luogotenenza e regno di Umberto II (1944-1946) Umberto II, ultimo re d'ItaliaLa seconda guerra mondiale lasciò l'Italia con un'economia notevolmente compromessa ed una popolazione politicamente divisa. Il malcontento in parte era dovuto all'imbarazzo di una nazione occupata prima dai tedeschi e poi dagli Alleati.Umberto II, passato alla storia come Re di Maggio, ottenne la corona il 9 maggio 1946, quando il padre abdicò in suo favore, ma di fatto aveva cominciato a governare nel giugno 1944, quando il padre, nominandolo luogotenente del Regno, gli affidava la totalità del potere. Come luogotenente Umberto II si distinse per la sua politica molto diversa da quella del padre.Il suo regno ebbe diversi governi capeggiati da Bomomi, e De Gasperi che, a seguito delle "tregua istituzionale" videro la partecipazione di tutte le forze politiche democratiche. Il 2 giugno 1946 si tenne il referendum per scegliere fra monarchia e repubblica, referendum voluto dai partiti politici e decretato dallo stesso Umberto II. La monarchia ottenne oltre 10 milioni di voti, la repubblica poco meno di due milioni di più. Molte furono le irregolarità e le accuse di brogli. Vennero presentati moltissimi ricorsi alla Corte di Cassazione che caddero nel nulla.Poco prima che la Cassazione si pronunciasse circa i ricorsi e decretasse la validità o meno del referendum (cosa che mai avvenne in forma ufficiale), il 13 giugno il Governo De Gasperi dichiarò decaduto Umberto II e lo stesso Primo Ministro assunse le veci di capo di Stato provvisorio. Umberto lasciò l'Italia senza abdicare e lanciando un proclama agli italiani, in cui denunciava "l'atto rivoluzionario" del Governo, per rifugiarsi a Cascais, in Portogallo, assumendo il titolo di conte di Sarre. Morì in esilio per un male incurabile nel 1983.