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IL DIO NILO
"O CUORP e NAPULE"
(Tag.Leggenda - post N°68)
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« Contro la violenza sulle DONNE | BORGO dei VERGINI » |
La grande arteria che realizò il viceré spagnolo don Pedro de Toledo, confinava a Nord con i nuovi edifici nobiliari ed i vecchi edifici a ridosso del promontorio del monte Echia, nonchè con le rampe del pallonetto e le due chiese di Santa Lucia e Santa Maria delle Catene, mentre a Sud con la spiaggia degradante a mare. Essa era priva di bettole e negozi commerciali, tuttavia i tanti venditori ambulanti di (mitili e pesce fresco,di taralli ed acqua sulfurea) e i tanti artigiani di vari mestieri,con il loro stridente vociare, distribuiti disordinatamente tra giardini e fontane, unitamente al profumo del mare ed all'incantevole scenario offerto dal golfo di Napoli, è stata sempre una grande attrazione per il turista.Quel turista che ha sempre guardato con simpatia il cittadino del borgo di Santa Lucia il quale non a caso per il suo originale comportamento che si distingue in parte dal comportamento dello stesso napoletano, viene denominato "Luciano". I luciani infatti sempre coerenti per circa 3000 anni non hanno mai modificato il proprio modus vivendi. Nel IX secolo A.C. i greci di Rodi trovarono nell'area del borgo (sull'isolotto di Megaride e nelle grotte della Platamonia, un popolo semplice che viveva di pesca, e la pesca nel borgo, dopo 3000 anni è ancora imperante. I luciani tradizionalmente legati al loro territorio,quando la città subi il flagello dell'epidemia colerica, si videro costretti ad abbandonare le proprie abitazioni perchè demolite per motivi di salute pubblica. In alternativa furono edificate sei palazzine al borgo marinaro per offrire loro una decente collocazione. Ma per una"consolidata consuetudine", le nuove abitazioni furono occupate dai più abbienti, ed i luciani preferirono insediarsi nelle già superaffollate abitazioni del pallonetto accusando il notevole disagio pur di non abbandonare il loro quartiere e le loro tradizioni. I luciani erano molto legati ai borboni ed in modo particolare a Ferdinando IV il quale oltre alla caccia amava anche la pesca e spesso si recava tra le genti di Santa Lucia per esternare la propria simpatia, che era contraccambiata con dimostrazioni di fedeltà alla corona. Coerenza e fedeltà ai borboni durata fino all'estinzione del regno, tanto che nel 1860 con l'approssimarsi dell'arrivo di Giuseppe Garibaldi , il ministro degli interni, Liborio Romano escluse dalla guardia cittadina i luciani ritenuti fedeli alla dinastia borbonica. Ricerche e commento di MARIO TOTO. |
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