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"O CUORP e NAPULE"
(Tag.Leggenda - post N°68)
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Abbiamo piu volte evidenziato il particolare modus vivendi dei luciani i quali per secoli furono legati a certe tradizioni. Particolarmente strani erano i riti nuziali. Se ad esempio un fidanzamento andava a monte creando la rissa tra le famiglie, scattava un cerimoniale che per fatalismo o superstizione serviva a scacciare la disgrazia. Bisognava assolvere a tre regole che se si risolvevano a buon fine , la serenità ritornava tra le famiglie. Esse consistevano nel bagnare le vesti di un prete di provincia, far ruzzolare lungo i gradini del vicolo un ragazzino, colpire alla testa un vecchietto. Se le regole venivano rispettate, dopo le scuse al prete, un ristoro economico al ragazzino e le cure al vecchietto, la pace tra le famiglie era assicurata. Cosi la coppia poteva ritenersi libera da ogni vincolo e ciascuno poteva ricercare un nuovo partner. Un'altra usanza vigeva nel pallonetto; Quando una donna moriva i parenti donavano alla chiesa di S.Maria delle Catene il suo corredo. Durante il periodo borbonico, si svolgeva la festa della "Nzegna", una tradizionale manifestazione folcloristica. Dalla chiesa di S.Maria Delle Catene, il 10 agosto di ogni anno partiva un corteo di luciani in costume raffiguranti il RE, la Regina e la corte reale al completo. Assiepati lungo i marciapiedi, i napoletani applaudivano inneggiando ai finti sovrani. I componenti del singolare corteo solevano spingere in mare i passanti che apparivano piu timidi. Se il malcapitato si dibatteva tra le onde, i luciani lo soccorrevano, e nel contempo raggiungevano lo scopo dell'insegnamento al nuoto, da cui il termine"Nzegna". Il rispetto di un'altra interessante tradizione avveniva in occasione della festività di S. Antonio Abate. Il 17 gennaio di ogni anno, la festività di S. Antonio rappresentava l'inizio del periodo carnevalesco che secondo il calendario liturgico cessa il Mercoledi delle Ceneri. Era consuetudine dal dell'Epifania e per l'intero periodo carnevalesco, estrarre dalla cappella del tesoro del Duomo, il busto del Santo e portarlo in processione nelle ore diurne e custodirlo la sera nelle varie chiese rionali fino al 17 di S. Antonio con vari festeggiamenti. La sera del 17 gennaio, ancora oggi, in alcuni quartieri popolari, si perpetua la tradizione con feste e fuochi. |
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