Illusioni

Prospettiva


Stamattina, ma anche ieri mattina e magari anche domani mattina, sono entrata in ufficio con la carogna sulla spalla, soprannominatemi Ringhio...energia positiva sprizzante da tutti i pori...se i miei pensieri fossero stati proiettili avrei fatto danni seri, e magari li ho fatti davvero...poi ho fatto un paio di letture interessanti che mi hanno fatto un tantino ampliare la prospettiva...ho spostato l'attenzione dal mio piccolo ego arrabbiato e ho guardato un po' oltre, oltre i miei conflitti interiori ho trovato i conflitti veri, dove i proiettili sono di ferro e polvere da sparo e fanno saltare braccia, gambe, occhi, vite...dove il problema non è trovare l'anima gemella ma arrivare vivi alla fine di un'altra giornata, o di che mangiare, o un posto dove passare la notte...Ho anche fatto un piccolo viaggio mentale guidato fuori dal pianeta, ho visto Gaia da lontano, l'ho vista come l'essere vivente che è, con tutte le schifezze che le abbiamo fatto, che continuiamo a farle, come cellule impazzite dell'organismo che le ospita, il cancro del pianeta azzurro...come in alto così in basso, come dentro così fuori...L'uomo è il cancro di Gaia e l'uomo sperimenta su di sè il cancro, la "malattia del secolo"...mi domando se Gaia sarà abbastanza forte da liberarsi di questo cancro, spazzare via le cellule nefaste e integrare in sè quelle sane...guarigione completa, o morte, se l'energia delle cellule sane presenti nell'organismo saprà avere la meglio sulla "malattia"...un giorno lo saprò...lo sapremo tutti.Tutto in questa vita è una mera questione di prospettiva, come insegnava egregiamente il meraviglioso professor Keating ne "l'attimo fuggente"...basta cambiare la propria prospettiva anche solo per un secondo perchè cambi tutto. Quello che fino a un momento prima sembrava un problema insormontabile diventa un'inezia, un particolare insignificante diventa l'essenza della vita, la disperazione più cupa può trasformarsi in serenità. In un secondo. Ed è sufficiente permetterlo. E' davvero sufficiente permettersi di spostare la prospettiva per un secondo.