Illusioni

Vicissitudini sentimentali


Ieri sera ho invitato a cena un amico che non vedevo da un po', serata piacevole come al solito...alla fatidica domanda "come va la vita sentimentale?" come sempre gli ho raccontato per sommi capi gli ultimi avvenimenti...tra le risate si ferma e mi dice "Tu dovresti proprio scrivere un libro delle tue relazioni" eccerto...In effetti non è che ci sarebbe poi molto da scrivere in verità...ma probabilmente il modo in cui racconto certe mie esperienze le fa sembrare più di quel che sono, chissà...non è il primo a dirmi questa cosa dopotutto...anche se probabilmente dipende più dal fatto che io certe cose le racconto invece di tenermele per me e soprattutto che le sdrammatizzo costantemente, anche quelle che mi fanno più "male", anzi soprattutto quelle! Ho notato negli anni che la mia politica è sempre più questa: più una cosa fa "male" e più è il caso di riderci sopra magari facendo ridere anche qualcun altro...con una sottile differenza però rispetto a qualche tempo fa: l'ascolto, l'elaborazione delle emozioni senza rinnegarle (cosa che facevo fino a non più di un anno fa). Ridere va bene, ma con la consapevolezza di quel che si è vissuto. Fino in fondo. Senza false ipocrisie soprattutto con se stessi. Il genere umano ha questa tendenza assurda ad ingigantire delle sciocchezze, a creare drammi dal nulla, spesso per il puro gusto di essere un po' compatiti, perchè la sofferenza "da un tono"...un chè di profondo...se stiamo "male" ci prendono sul serio, c'è chi si preoccupa per noi. Ma a che prezzo?Ebbene, lo ammetto, sono una testa di cazzo! Sono frivola, gaudente, leggera. Una folle banderuola che segue il soffio del vento. Ed è esattamente così che desidero essere...una varietà infinita di sfumature.