parole per fare

Elogio dell'amore e del contorno.


Giorni fa ho pensato agli amici più vicini nel tempo e più lontani, tutti ugualmente cari e importanti nel fare il tifo per me che devo vincere, costi quel che costi, questa partita in cui in palio guarda caso sono io.Ma altrettanto ed anche di più è Daniela la quale in principio cercava di nascondere a me ciò che io cercavo di nascondere a lei, perchè avevamo due fonti di informazione diverse, cioè la gravità del caso. E avevamo sempre la bocca atteggiata al sorriso ogni volta che si parlava del versamento pleurico.In una poesia a lei dedicata avevo scritto che non avevamo ceduto a nessuna lusinga dell'ipocrisia imperante 'nel tentativo di addomesticare la vita', ed anche in questo caso la bugia è durata appena un giorno ed è venuta fuori la forza, mia per un conto e sua in primo luogo per sopportarmi perchè come sempre certi malumori si tende a scaricarli su chi ci sta più vicino, poi a seguire passo passo ogni evoluzione del mio rapporto con l'esterno e con l'interno senza mai dare nulla per scontato e insistendo fino a prenderla vinta laddove io per innata pigrizia tendo a rimandare o a lasciar perdere.Nei suoi mille problemi con il lavoro, con la casa da tenere in ordine, con i figli che vogliono mangiare bene e soprattutto portano montagne di panni da lavare e stirare, brontola ma non arretra di un passo e non riesce a stare, quando siamo in casa, più di cinque minuti senza togliermi gli occhi di dosso, intenta a spiare ogni mio gesto, ogni mia smorfia, ogni mio cambiamento d'umore.In fondo, che dire, se non fosse per questa tegola che mi è caduta sul capo, potrei dire che a trent'anni, quando pronunciai il fatidico sì, ebbi un bel colpo di fortuna e la camicia che portò quella rinascita l'ho ancora indosso.