Mantica

Gelidamente freddo, intensamente raro


Gelidamente freddo, intensamente raro.Freddo, inebriante.Volitivo, pensieroso. Svoltando s' impara, questo insegnò.È un' occasione unica, provare intensamente tutto ciò che si è. Volevo pensare, e ci son riuscito. Volevo cambiare, e ci son riuscito due volte. Alla terza son riuscito a sentirmi. La quarta pensai alla quinta. E dire che m' han fatto sentire insensibile e stupido.IgnorantiL' andare oltre è troppo per tutti, pure per me.Andare avanti è rompere se stessi, violare il candore di un fiocco di neve, anzi, d' Amore, quel che c' è e si sta muovendo ancor nel mio... non ha nome.Ho paura, e terrore, di violentarlo anche solo pensandolo.E lo piango. Ed io piango.L' amore, la fame, e la sete.Libera incondizionatamente ciò che sei, che hai, e che vuoi.E dubita allora. Piangi.Vola attraverso le molteplici frange, frastagliate, e spigolose, dove il tuo Amore ti guida, e ti protegge, fino a  che può, fino a che c' è. Poi non è più Cuore, ma è mente, quando interviene non ha niente da fare, perché non c' è già più nulla.E vola anche lei.Ma stavolta vola strano, va dove non deve andare, va dove il Cuore è già stato, dove Egregiamente ha già svolto l' unica cosa che sa fare, Amare se stesso per Amare prima gli altri. Chiunque essi siano.E la via del Cuore porta il nostro Amore, quello che possiam portare, e provare, a quei confini del Mondo che vengono chiamati i limiti dell' Uomo, e l' inizio dell' nAnima.Si parla di Morte. Gelidamente fredda, intensamente rara. Che si espugna dalle trappole dell' Uomo, troppo piccola per poterla vedere, troppo grande per poterla curare.Allora mi spingo a morire, accettando queste parole, immensamente amare, che mi gelano pure il... che gelano ciò che sono, ciò che si è.E mi chiudo in letargo, per la soggezione del terrore di sentirsi abbandonato, solo, volendo far affiorare al Mondo intero ciò che non sono, timido di Cuore.Piangi allora, che sarai consolato.Nel frattempo mi rendo conto di un consiglio:rinchiuditi in una stanza ed entra in stato meditativo.Così, mi rendo conto di cosa sto facendo, prima ed ora, ed ho il tempo di capire come sto usando il tempo di me stesso.Sappi Amore mio, che fino ad ora t' ho seguito solo in parte. La luce che sei l' ho fissata troppo a lungo e non t' ho ascoltato mentre ti guardavo, fulgida luce dell' Essere ed Essenza del Non-Essere.Ora che stiam guardando tutt' e due nella stessa direzione vedo le altre stelle, le altre luci, gli altri amori.E rifletto, sotto la tua guida, su chi guarda la propria luce e su chi guarda dove risplende e si pone la propria luce.Che abisso. Che inferno.Dentro al nostro Cuore, dentro la tua Coscienza, dentro la tua guida. Rifletto e medito. Lo creiamo noi. E vedo quanto vogliamo uscire da te, dalla tua guida, dalla tua vita, per trovare l' unione con te, l' Amore con tutti.Voglio, è una parola grossa, non esiste.Ma voglio perché sento.E allora mi domando: perché è ancora sbagliato il pensiero dalle parole? Ed anche dai fatti?Quindi non voglio, ecco il punto.Illuminato dalla tua presenza, illumino il candore che sei e faccio risplendere ciò che non sei, ciò che non voglio.Freddo e gelido, intensamente raro.Oramai spogliatomi, da solo, all' inverno che uccide i miei Angeli, i miei Cuori, le mie Passioni, e freme anche sulle mie radici.Ma il tempo m' ha insegnato, come la luce che guida ciò che sono, di mostrarmi interessato, e capire che una radice non muore mai, muore la terra, perché l' avveleniamo.E proprio l' Amore che ci accomuna, anche solo per un istante, mi fa riconoscere che nemmeno la terra muore, ma soffre, per colpa mia, o tua... poco importa.Qualcuno se ne prenderà cura, prima o poi, e se ne avvalrà per esigere la Resurrezione della Vita, la partecipazione cioè di noi stessi a ciò che in comune siamo, Al di là... di ogni confine.Gelidamente freddo, intensamente raro.