Mantica

Un muro nel pianto


Passo per la vita, perpetuo. Volo tra le foglie ed i rami, e scendo in terra per nutrir le mie radici Guardo dall' alto in basso, e viceversa, la strada del mio cammino, per non inciampare e rischiar di cadere. La vedo, vedo una scala, e la salgo. Uno, due... tre, quattro... cinque, bum.Dov' è la luce? Ma... sono a terra, son caduto... o no? Questo è il terreno... si... si son caduto... riprendo le scale, le vedo e le percorro sicuro e cauto, perché le conosco. È lì, manca il gradino. Torno indietro allora, pensando ad una decisione da prendere. La rincorsa: apro le mie ali e volo via... uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto... pam!Non ci vedo, e sento dolore. Ho chiuso gli occhi un istante prima di veder cosa avevo davanti. Era uno specchio stavolta, s' è rotto per quanto correvo. Mi dolgo ora, insanguinato e ferito, e mi terrorizzo perché una parte di me mi sta lasciando, sangue del mio sangue.Con gli occhi annacquati mi giro intorno, mentre levo con le dita ciò che di me copre e fa parte ancora di me. Faccio piano per non rovinar di più le ferite, non voglio sentirle...Mi scosto, con forza, e più forte mi sento. Più leggero a dire il vero. Non c' è, non c' era, e quindi non essendoci più non ha peso. Cosa? Una parte di me, quale non lo so, l' ho ignorata... La carica mi spinge nella direzione opposta, per prendere più energie. Ma mi fermo di continuo e non riesco a volare perché sento pungere.Mi son girato, c' era il fuoco che scottava le mie ali. Ho iniziato ad adorare il caldo, perché non sentivo più il freddo. E mi sbagliai, la terza volta e la quarta, contemporaneamente. Persi il mio manto, perché il resto fu bruciato allora, e manco me ne fui reso conto a tempo debito.Mi cercai un riparo, sperando che ricresca ciò che ho perso.Cominciarono allora ad alternarsi il giorno e la notte, il freddo ed i caldo, l' estate e l' autunno. Allora cominciai a piangere, e mi accorsi che nacquero anche la primavera e l' autunno. Vidi sorgere il sole, l' acqua scorrere e la terra bagnarsi, per poi veder scambiarsi di posto il sole e la luna. Guardando s' impara.Furono presenti il giorno dopo, e quello dopo ancora... regolarono le acque, e la terra, e ci fu un mutamento. L' acqua diede vita, la terra diede frutti, si cibarono l' uno dell' altra seza rifiuto,imparai che fu amore. Trascorsi tanto di quel tempo prima di vederlo, che non mi resi mai conto di quanto sole e luna sono, di quanta terra ed acqua cercai...Arrivò un giorno che fui presente, parlai al sole, alla luna, alla terra, ed all' acqua. Nessuno mi rispose, e fu allora che cominciai ad imparare. Non ero attento, non c' ero, non.Fu così che mi costrinsi a morire.E non ottenni null' altro che una via.Inizio e fine.  Mantica Occulti