Mantica

Le Sibille, le corti d' amore


 
Vi presento un mazzo alquanto comune, le cosiddette Sibille, in particolare le corti d' amore.Il genere del mazzo ha origine nel XIX secolo a scopo divinatorio, il nome ne deriva dalla figura storico-mitologica della "Sibilla". Presenti nella mitologia greca ed in quella romana, venivano definite sibille delle vergini dotate di virtù profetiche ispirate ad un dio - solitamente Apollo - ed erano in grado di fornire responsi e dare predizioni, quasi esclusivamente in forma ambivalente.
In particolar modo le sibille erano presenti nella penisola italica, 10 citate dallo scrittore reatino Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.) ed una sola da Platone (428/347 a.C.), ed anche alcune fonti citano la sibilla libica.Con l' avvenuta del Cristianesimo la figura della sibilla si ribaltò e prese un' interpretazione demoniaca, a tal punto che nel periodo dell' inquisizione venne sostituita dalla figura della Maga Alcina.Tra le tradizioni delle sibille locali italiche (in particolare la zona di Rieti), dove generalmente sono definite come fate, in una vede la regina Sibilla e le sue fate trasformarsi ad ogni fine settimana in serpenti, che nella tradizione celtica sono simbolo di fertilità e guarigione per il loro "cambio di pelle".