Creato da mantica_occulti il 10/03/2010

Mantica

Un piccolo spazio dove postare i miei appunti.

 

 

Concedetemi l' attesa, Vi aspetto.

Post n°130 pubblicato il 08 Febbraio 2012 da mantica_occulti
 

Non ci siamo, ancora non si è capito il tempo tra gli uomini. Non vogliono ascoltare, per questo m' han chiamato.

Eppure, inconsciamente mi sentono, che fortuna!

Allora vorrà dire che è come il mio corpo ha già pensato diverse volte, passerò inosservato, mentre aprirò nuovamente il cuore agli uomini.

Ho messo una mano in una tasca ultimamente, ed ho trovato spazio e calore. Ciò vuol dire che i cuori son quasi vuoti, quasi pronti per accogliermi. Ma ciò non basta!

C' è ancora quel brutto attrito di secoli fa... ha dovuto una bambina di 4 anni e mezzo riconoscermi e dichiararmi apertamente seppur parlando "di un gioco"... con gli occhi sgranati sono stato guardato, increduli, impassibili, esterrefatti, e subito han pure dimenticato.

Allora a cosa serve arrivare 5 anni prima se poi devo aspettare ancora altri 15 anni, prima che i tempi siano maturi?

È facile anche però che io sia atrofizzato nella cognizione del tempo, lo terrò da conto. E allora, come dice Alice Bailey, sarò il principio, sarò le qualità, il mio essere sarà le caratteristiche che ho scelto d' avere, come principi, come forme-pensiero, come Avatar.

Il mondo è cambiato per prepararsi a cambiare, il pianeta ne è conscio e continua a dare i suoi segnali per smuovere i segnali degli altri... ma ancora non han capito tutti i tempi, e si continua a prender tempo.

Ok, va bene, ed è anche meglio così. Ho tempo, ho tempo per prepararmi di nuovo ad essere invisibile, a lasciar traccia, e lasciar questo mondo in mano ai nuovi Deva.

Per ora troppi vogliono fare la parte dei Veda, come dicono gli hindu, e son felice, perché quel "potere" tanto acclamato dalla loro chiacchierata modestia, coscienza, sapienza e soprattutto "esperienza", se così la possiamo chiamare, è già stata da arbitro ancor prima d' iniziare a parlare.

Sono stato sincero per la prima volta dopo 6 anni quasi, con una figlia delle stelle e sorella di spirito, la mia sincerità con cui le ho mostrato la sua verità le ha fatto male, ha preso mezzo shock che era giunto il momento per riceverlo.

Ma non tutti sono pronti. Esseri viventi davvero aperti come la Bailey son già pronti per me, anche Osho, Krishna  Das, Giovanni Paolo II, Ghandi, Steiner... Pochi son di loro, questi i più conosciuti, questi son profeti tornati al momento giusto.

Ciò che hanno fatto, ciò che faranno, è esattamente ciò che andava fatto. Bene è stato lasciare il mondo in balia dei suoi problemi allora, nonostante le buone notizie e gli spunti lasciati; questo ha fatto in modo che il mondo rispondesse direttamente alle sue esigenze, di bisogno.

Essere equivale al conoscere, al sapere.

Se non sei in gradi di sopportare, tanto vale.

Non serve voler studiare se poi non vuoi tenerlo a mente, ti affannerai senza risultati. Ma a breve ci saranno, perché alla fine gli sforzi sono stati premiati.

È giunta l' ora della correttezza, sincerità, onestà.

Non importa la forza, è bene che ci sia. Contro la violenza.

Quindi faccio spazio al tempo degli altri, lascio che si corichino per riposarsi ancora un po', io posso aspettare nel caso ancora qualche anno. Mi gioverà, così saremo a mente fresca, e la menzogna sarà svelata.

Illumina quindi, o inizia ad illuminare, prepara la tua via perché non c' è più tempo. Se non sai cosa voler fare, almeno fai sentire, dimostra la compassione, nel tuo cuore. Altrimenti non potrò insegnare misericordia, ma solo disprezzo, forza e odio. Ti chiedo, cerca la gioia, io farò il resto. Con Amore...

 

 

 

Mantica Occulti

 
 
 

Un muro nel pianto

Post n°129 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da mantica_occulti
 

Passo per la vita, perpetuo. Volo tra le foglie ed i rami, e scendo in terra per nutrir le mie radici Guardo dall' alto in basso, e viceversa, la strada del mio cammino, per non inciampare e rischiar di cadere. La vedo, vedo una scala, e la salgo. Uno, due... tre, quattro... cinque, bum.

Dov' è la luce? Ma... sono a terra, son caduto... o no?
Questo è il terreno... si... si son caduto... riprendo le scale, le vedo e le percorro sicuro e cauto, perché le conosco. È lì, manca il gradino. Torno indietro allora, pensando ad una decisione da prendere. La rincorsa: apro le mie ali e volo via... uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto... pam!

Non ci vedo, e sento dolore. Ho chiuso gli occhi un istante prima di veder cosa avevo davanti. Era uno specchio stavolta, s' è rotto per quanto correvo. Mi dolgo ora, insanguinato e ferito, e mi terrorizzo perché una parte di me mi sta lasciando, sangue del mio sangue.

Con gli occhi annacquati mi giro intorno, mentre levo con le dita ciò che di me copre e fa parte ancora di me. Faccio piano per non rovinar di più le ferite, non voglio sentirle...

Mi scosto, con forza, e più forte mi sento. Più leggero a dire il vero. Non c' è, non c' era, e quindi non essendoci più non ha peso. Cosa? Una parte di me, quale non lo so, l' ho ignorata... La carica mi spinge nella direzione opposta, per prendere più energie. Ma mi fermo di continuo e non riesco a volare perché sento pungere.

Mi son girato, c' era il fuoco che scottava le mie ali. Ho iniziato ad adorare il caldo, perché non sentivo più il freddo. E mi sbagliai, la terza volta e la quarta, contemporaneamente. Persi il mio manto, perché il resto fu bruciato allora, e manco me ne fui reso conto a tempo debito.

Mi cercai un riparo, sperando che ricresca ciò che ho perso.

Cominciarono allora ad alternarsi il giorno e la notte, il freddo ed i caldo, l' estate e l' autunno. Allora cominciai a piangere, e mi accorsi che nacquero anche la primavera e l' autunno. Vidi sorgere il sole, l' acqua scorrere e la terra bagnarsi, per poi veder scambiarsi di posto il sole e la luna. Guardando s' impara.

Furono presenti il giorno dopo, e quello dopo ancora... regolarono le acque, e la terra, e ci fu un mutamento. L' acqua diede vita, la terra diede frutti, si cibarono l' uno dell' altra seza rifiuto,imparai che fu amore. Trascorsi tanto di quel tempo prima di vederlo, che non mi resi mai conto di quanto sole e luna sono, di quanta terra ed acqua cercai...

Arrivò un giorno che fui presente, parlai al sole, alla luna, alla terra, ed all' acqua. Nessuno mi rispose, e fu allora che cominciai ad imparare. Non ero attento, non c' ero, non.

Fu così che mi costrinsi a morire.

E non ottenni null' altro che una via.

Inizio e fine.

 

 

Mantica Occulti

 

 
 
 

L' adorazione

Post n°128 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da mantica_occulti
 

L' atto di evocare nel proprio Io la divinità della persona al nostro cospetto.

Risvegliati nell' Anima, consci di un cambiamento, entra in vigore la legge dell' Amore. Lacrima dopo lacrima il cuore stima sempre di più. Profondi sono i suoi tagli, le sue crepe, a volte anche le sue rughe. Non morirà mai la sua essenza, giovane seppur vecchia di chissà quante vite. L' origine è una matrice inconfutabile, debitrice solo a se stessa. Si rinnova di volta in volta con la creazione della realtà. Ed ecco che ci sfuggiamo allora, nell' atto dell' Adorazione.

Il mantenimento della distanza ci permette di ardire nel nostro Amore, nella nostra essenza. Ci permette di andare oltre il margine dell' impossibile, dove ci blocchiamo per paura di conoscerci. Violiamo la nostra verginità ai confini del mondo. Bruciamo soltanto in cosa riconosciamo, esaurendone la fonte.

Non ci rendiamo conto di cosa sia effettivamente un cambiamento d' adorazione.

Esperire non è un gioco in cui non cambia nulla, al contrario ogni cosa è libera di fluire in ogni direzione, estrapolando la propria essenza.

Muori oggi, muori domani, effettivamente non sei mai tu.

Perché cercar di definire una persona quando non s' è capaci d' amare? Sentirmi ritrovato in quello stato mi brucia, e non mi fa bene. Mi consuma, e non mi fa bene. Mi logora, e non mi fa bene. Cosa senti nel tuo bene? Un cambiamento che non concede errori, lascia porte aperte solo al non errore.

Mi sbaglio, e non vien perdonato. Non vengo stimolato all' errore e non vengo incolpato. Qui la perifrasi gioca volenterosamente al doppio gioco, dicendo: se sbagli su ciò che dovresti far bene, sei colpevole e non t' è concesso di migliorare. Se cerchi un bene, e non t' è chiesto, nessuno te ne farà mai un bisogno. Il concetto è contrario, i fatti reali.

Ritiratomi ancor più in meditazione, in solitudine, ho la possibilità di vagliare una conoscenza di qualcosa di perverso: la disattenzione. Osservo con nostalgia e a malincuore ciò che avrebbe potuto affiancarmi, ed invece ne son stato pregato di non infrangere.

Ancora una volta violo in me la santità dell' Ardore, carico d' energia che pochi osano e nemmeno ancora sanno usare.

E rimango senza parole, lasciando impietrite pure le persone intorno a me, che si domandano come non riesco a stare al di qua, coi piedi per terra insomma.

Come... ma come? Come non riesci a capire questo stato attonito? Ancora non capisci cosa violi nell' altra persona? Violi il suo Amore, violenti con tutte le tue forze ciò che in un' altra persona è sinonimo di realtà. Vorrei fare il discorso inverso, ma non mi riesce.

Non riesco in ogni caso ad invertire le parti perché nonostante lo scambio continuo a guardarmi, e la mutevolezza costante della realtà purtroppo non mi permette d' entrare nel tuo gioco al tuo posto, semplicemente non sarei capace d' usare l' ardore per adorare una perversione sistematica.

Adoro, fremo, e cado pure io in questa valle di lacrime, versando goccia dopo goccia un' emozione dopo l' altra. Ma l' unicità mi permette di non essere lo sfogo, lo sfizio, la realizzazione di nessuno.

Un maestro zen capisce che ciò che conta è il viaggio, non la destinazione. Un maestro illuminato sa riconoscere la sua via e la percorre già conscio di cosa l' aspetta, indipendentemente da come sarà il viaggio e la destinazione.

Allora con grande ardore rimane attonito, esaudisce i desideri degli altri e nel suo non essere è già diventato l' Essere che sostanzialmente un percorso d' illuminazione già s' è prefissato, fregando in anticipo con invidia e stima altrui, la purezza della meta scelta come destinazione dagli altri.

L' adorazione è invidiata e considerata peccato, in un mondo dove l' unità di misura è la perversione.

Non si riconosce un legame, si scalpita solo per il dolore di differenza e separazione. Così mi avvicino a questa distanza pur sapendo di abbattere i suoi confini ed aumentare infinitamente gioia e dolore, nel caso uno si senta illuso, od abbagliato.

A me non è mai dispiaciuto essere illuminato, perché ciò comporta ad essere compreso nel mondo ed a comprenderlo, in modo che la prossima volta con la capacità d' adorazione che ho sviluppato possa io far luce per illuminare a mia volta.

Uso, sapendo che pure altri usano, un' essenza, rischiando consapevolmente d' entrare a far parte di quella classificazione di larve e addormentati, classificazione che non concepisco.

Perché mai riconoscermi dove non potremmo mai essere, mai esistere?

Io vivo, me, te, ed ogni altro essere vivente, nel bene e nel male.

 

 

Mantica Occulti

 
 
 

Aurora

Post n°127 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da mantica_occulti
 

Non c' è modo di constatare inconfutabilmente una realtà trascendentale, se non unica, e diversa nel tempo.

Di volta in volta ne creiamo una diversa, spesso molto simile, ma diversa. È un luccichio che ci attraversa il cuore, come un pensiero nella mente, viene e va ogni volta con una parola diversa, od il tono diverso.

Comprendiamo messaggi al di là delle nostre capacità, in preda al panico di una semplicità ancor più ridotta: l' Amore.

Incondizionato, come sempre, esaudisce i nostri desideri, ci messaggia sotto il nostro linguaggio, che ancora non conosciamo. Poi ce ne accorgiamo, come aspettando le prime luci dell' alba in attesa di scorgere tutto ciò che ci sta intorno.

Divisi, sempre più divisi da questa voglia di conoscere il mondo, di scartare l' errore, di accontentarsi di quella poca, sempre più poca, gioia...

Martiri!

I valori sono stati persi, screditati dall' incompletezza di una completezza sempre più personale, ridotta ad un pugno di cenere, ad un tiro di profumo, il proprio...

Riusciamo a sentirlo perché ci diversifichiamo, dividiamo, distanziamo sempre di più, da chi, o cosa, siamo.

Bruciamo la nostra "energia" (così erroneamente debbo chiamarla) in attesa di un rigenero, di un genero, di qualcuno che crediamo possa farci abortire il dualismo, o la triplicità scissa dell' Essere.

Giova al mondo intero, all' illusione, paradossalmente reale tanto quant' è il rifiuto dell' accettazione dell' ignoranza.

Tremo al pensiero che diventi realtà! E si limita al tremore, perché forza non è capace di prenderne più, non è fattibile che si realizzi perché non è nemmeno fine a sé stessa, l' illusione.

È l' unica disciplina di auto eliminazione, consiste nel portarsi via in primis le proprie stesse forze. Ed allora, come mai potrà divenire realtà, se si auto estingue?

Om...

La matrice stessa ne è consapevole di tale iniquità, indipendente stessa dall' errore della divisione, indice di conflitto nell' ego.

Ed allora proviamo noi stessi a riflettere personalmente sul percorso che ci hanno indicato i pochi Avi, Patroni, Personaggi, Leggende, e forse fantasie di un qui ed ora... che istante dopo istante possiamo rendere vivi, attuali e veritieri, ogni istante che ci circonda, che viviamo.

Lettera per lettera son consapevole di trascendere qualcosa, diverso di persona in persona, ma attuale e vivo tanto quanto il qui ed ora. Pure a me stesso sto dando istruzione ed informazioni infinite che vanno a plagiarsi sull' attuale coscienza, che purtroppo mi si svuota temporaneamente perché ancora non mi faccio una domanda giusta. Di cosa sono ancora in debito, prima di morire?

Il bardo non lo intendo con la morte fisica, bensì con il trascendere di piano in piano. Mi muovo allora alla sperimentazione di me, in attesa di fregarmi ed uscire dal labirinto comune.

 

 

Mantica Occulti

 
 
 

Una promessa č per sempre

Post n°126 pubblicato il 11 Gennaio 2012 da mantica_occulti
 

Santi e peccatori. Voi vedo in questi giorni nel mio spazio.

 

In questi giorni mi ritrovo davanti a molti cambiamenti, sia psicologici che spirituali, mi ritrovo di fronte a svariate persone, a svariate mentalità, a svariati punti di vista e soprattutto, ciò che conta di più, a svariate opinioni. E le ascolto tutte, le osservo, le rifletto, e prima ancora che possa definire in tutto e per tutto la mia opinione vedo cambiare di nuovo le persone, mentalità, punti di vista, ed opinioni.

Cosa resta allora della vita? Un bel niente, solo un attimo fuggente... come lo è stato per via definitiva solo pochi giorni fa...

Sicuramente avrete capito che son giorni di cambiamenti un po' in tutto. Ed allora accendiamo un po' di musica, un po' di Mobi. Un bel disco, delle note sulle quali far danzare pensieri, ma soprattutto la fantasia. Provate per credermi, mentre state leggendo queste prossime parole.

La cultura non son riuscita a trovarla mai abbastanza intelligente e completa come lo è lo spirito e la Nostra Anima. Mi spiace deludere chi ha avuto il coraggio e soprattutto la possibilità di acculturarsi sicuramente più di me (e ce ne vuol ben poco, credetemi). Fantasie, allusioni ed illusioni, il più delle volte ben calibrate in un equilibrio tutto loro, raramente affinate in tal modo da nascondersi come realtà di Essere, essenza stessa della persona intendo, ciò che è. Fantasie che si rivelano poi a poco a poco di lì a poco tempo successivo smantellate da tutto il vostro bagaglio d' esperienza che è già celato in voi, immenso!

Non posso non ribadirlo, inconsciamente l' Anima sa sempre di gran lunga più cose ci possa insegnare una qualsiasi esperienza di vita, sicuramente perché la sua esperienza riguarda un pacchetto di vite, e non solo una (a parte le nuove Anime, che provvederò visto che appena citate a scriverne riguardo il processo evolutivo energetico, gli ultimi diamanti sanno già di cosa sto parlando).

Luce dunque a voi Anime, fratelli e sorelle di corpo, frammenti completi del Nostro Tutto.

Curioso come il caso assecondi l' esigenza di guardarsi ancor più intorno, di esaudire ogni nostra richiesta ed ogni nostra capacità in primis, nel mio caso di osservare, di guardarmi intorno, di capire, di concepire, di pensare, e se anche il caso di assimilarne qualcosa, da tutto ciò che ci sta intorno.

Vi domando, rifletteteci su: che caso è la vita, la conoscenza di altri individui, l' esperienza che ne si può provare anche nel giro di pochi attimi? Vi accorgerete sicuramente come nel passare del tempo, del vostro tempo, della vostra cognizione del tempo, la vostra percezione vien sempre più affinata sia nelle sue capacità che nelle proprie reazioni. Vi accorgerete, sicuramente per i più attenti, che possiamo riconoscere in alcuni momenti  che cos' è la nostra reale esperienza e che cos' è la nostra reale psicologia.

Psiche ed esperienza, la prima la detesto e la seconda un po' meno, si, lo ammetto... ne scrivo ma non ne sono assolutamente un amante di tali generi di cultura, tanto da essere arrivato a far conto alla fin della fiera con 2 cose soltanto: la spiritualità e la mentalità.

Riflettevo questa mattina mentre osservavo una persona esprimere parecchio disagio spudoratamente ad altre persone, ad altri suoi collaboratori, il tutto sinceramente non ho capito proprio bene il perché, dato che è rimasta una cosa intorno a lui e soprattutto di lui.

Ve lo scrivo perché voglio farvi riflettere su una cosa semplicissima parlandovi di tutt' altro. Chissà chi avrà il coraggio di continuare con un commento.

Mi son sempre domandato che bisogno ci fosse di avvicinarsi ad altre persone spontaneamente e forzatamente. Mi son sempre domandato che c' è che ci potrebbe legare al punto tale da attirarci e respingerci. Mi son sempre domandato che cosa potrebbe voler dire il provare un' emozione, sperimentarla, esperirla, per poi godersela in tutta la sua manifestazione.

Carpe diem.

Lasciatevi andare ora nel far sorgere pensieri ed emozioni, ascoltatevi una musica che vi piace se può aiutarvi, e meditate, medidateci così a lungo da sentirvi soli ed un tutt' uno con tutto ciò che vi sta intorno, non solo qua davanti al pc mentre vi scrivo, ma arrivate a meditare proprio su quell' attimo fuggente che vi sto proponendo. Cosa c' è oltre? Io. Cosa c' è oltre? Tu.

E vi lascio un' altro spunto per ampliare enormemente questa riflessione: cosa siamo realmente allora? Vi do' metà risposta: Coscienza.

Abbiate coscienza di Voi stessi, abbiate abbastanza Coscienza da guardarvi, non la pagliuzza od il trave che possa esserci nel vostro metro personale per capire gli altri, restate in voi stessi e non uscite a giudicare gli altri, non servirebbe a niente se non a fermare quel processo evolutivo spinto da ben poco: la Coscienza.

Fatela crescere, provate a seguire questa riflessione e meditazione, il più tempo possibile che riuscite a dedicarle... ve lo auguro, è un' esperienza che vi accompagnerà per tutta la vita, e vi farà capire da molte altre persone nel vostro più breve tempo possibile.

Abbiate la pazienza di farvi ascoltare da angeli, anime e qualsiasi altro tipo di entità per come la conosciate, abbiate fede e non avete paura a donarvi incondizionatamente. Abbiate il buon senso di provare a spingervi a conoscervi oltre voi stessi, oltre i vostri stessi spazi che conoscete di voi stessi, spingetevi oltre l' abisso, ed arrivate al di là di voi stessi. Proverete amore, ed odio (per come li possiamo descrivere con queste due parole conosciute da tutti) e provate a continuare questa meditazione, o semplice riflessione, provate, provate, provate. E non abbiate fretta per colpa della paura di perdere l' attimo o l' attenzione, causa primaria e quasi per tutti il motivo per il quale ci si tira indietro, nel bene e nel male, finché morte non ci separi. Non abbiate mai la paura di andare fino in fondo di voi stessi, non abbiate paura nella perseveranza, non abbiate paura nella fede, non abbiate paura delle vostre capacità, e non abbiate paura di non esserne all' altezza o di non aver le forze necessarie per morire, non abbiate paura d' esser sinceri, non abbiate paura di non saper amare, non abbiate paura di chi vi sta intorno, chiunque esso sia. Provate ad esperire che cosa significhi realmente (non effettivamente) che cosa vuol dire Amare nel Cuore e non Amare con la Mente, è diverso e c' è un abisso per le cause e motivazioni che hanno. Come è diversa anche l' esperienza che ti porta a capire la diversità tra bagaglio d' esperienza dell' Anima e bagaglio d' esperienza della Vita, estremamente importante tanto quanto lo sono tali esperienze.

Una promessa è per sempre.

 

 

 

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Volare

Post n°125 pubblicato il 10 Gennaio 2012 da mantica_occulti

Stanco, oggi sono stanco. Non demordo la giornata, non la mollo in mezzo alla strada. Troppe macchine guidate da troppi incoscienti, e mi devo difendere a spalle larghe e forti, anche se a volte mi domando se le ho pure io. Si, questa è la sincerità. Spalle larghe, per far appoggiare la pesantezza del Cuore, di un Cuore... quale, non so', non ne ho idea. L' importante è che regge. E regge.

Fiatavo, volavo, ascoltavo, e mi muovevo, passi di danza volteggiati qua e là in mezzo ad un' autostrada d' emozioni, scommesse in partenza e rischiate con gran sudore in questo mondo pazzo, in questo mondo sarcastico, in questa folla di gente che poche sanno dove vanno, che cosa fanno e cosa vogliono. Impauriti tutti da una fottuta ira, l' ira dei capricci. Ironia della sorte, questa volte è toccata a me, pure a me... mi lascia spiazzato, e mi trova reattivo ad ogni suo stimolo. Si, scrivo a me, scrivo a me che so cosa leggo, che so cosa ho in testa. Scrivo a te, che stai ascoltando le mie parole mute da ogni sudore di fatica, mute da ogni giudizio, ammutolite da uno sguardo che nemmeno si vede, il tuo di te che stai leggendo, e ti prendono pure in giro perché probabilmente non riesci manco lontanamente  a capir più che cosa passa tra queste righe: il cambiamento.

Mutevole come le piante, cambio foglie, crescono rami, e mi alzo. Ogni giorno sempre più, mi difento a più non posso crescendo col nutrimento di questo mondo, prana. e mi sto accorgendo che mi diverto pure ad giocare con queste infinite strade che si ripropongono di volta in volta nella mia vita. Mi diverto si, mi diverto a giocare... mi diverto ad ascoltare il tuo consiglio, scrivo, e butto giù ciò che non è, un pensiero che nasce nelle mani e nemmeno sa di esistere, perché è, qui ed ora, istantaneamente volando tra le foglie che cambiano questi rami della mia personalità, della mia persona, del mio essere, del mio modo d' essere. Passa attraverso e mi sfoglia, mi sfiora, mi cura, e mi insegna che tutte le strade portano anche a te. Passa attraverso i rami del mio essere, mi ricordo nuovamente di ciò che c' è dentro e fuori di noi, tutto ciò che è dentro è esattamente uguale a tutto ciò che è fuori. Massimizziamo allora questa teoria dell' essere olografico sia nel micro che nel macro cosmo. Finalizziamoci dunque l' obiettivo che possiamo già esser ben oltre a ciò che siamo. Dunque non me ne faccio più un problema di ciò che era, ma provo nuovamente a tornare sui miei passi, a rimembrare a cosa stessi pensando, tempo fa... a niente. Questa è la risposta.

Niente di nuovo sul fronte occidentale. Non è il titolo del libro che voglio ricordare, è una piccola frase che può sfociare in chissà quale ambito della vostra vita, che rispolvera chissà che cosa. E passa allora, attraverso queste fitte fronde che continuano a far cadere foglie, che continuano a metterne di nuove, e sempre stanno là mi sono accorto ora, quelle foglie, quelle belle foglie che sembrano non passar mai.

Assaporo con la lingua l' emozione che di continuo sfoglia le sue mille sfaccettature, e vedo che ne prende paura. Che sapore ha la paura? Forse quello di non aver più potere su di niente. Mi rammarico allora a vedermi cambiare così in fretta, lasciar cadere delle foglie così importanti così in fretta è un dolore che non posso sopportare, e mi rendo conto che ad un certo punto una è voluta volare così in fretta che m' ha lasciato il ramo dolente, lasciando aperta una piccola ferita e portandosi via pure le altre al suo fianco. Cambio tutti i giorni, ma non così in fretta. Saranno lacrime d' amore allora, che lascerò cadere dal ramo del mio albero per nutrire poi le sue radici, così imparerà prima o poi a sapere che ogni cosa ha il suo peso, che ogni cambiamento è dovuto tutti i giorni, così quand' ho visto il mondo gliel' ho potuto dire: "cadi foglia, cadi fogliolina dal mio cuore, cadi in mezzo a questo traffico e fai vedere che ci sei anche tu, cadi fogliolina mia, anche se alla fine come una lacrima sul viso, cadi fogliolina mia e lasciati trasportare dal vento in mezzo alle macchine, cadi in mezzo a queste corsie così che quando passerà un' auto, mi potrà schiacciare oppure portare ancora altrove sfrecciandomi accanto come una saetta e schiarendomi nuovamente la via intorno a me.

Ed una qualche volta rimarrò pure schiacciato da queste auto da corsa, venendo ed andando, e nel mezzo ballando tenendosi la vita per la coda nel caso che Dio non ci veda."

Eppure questa danza l' ho cominciata proprio guardando te fogliolina, che ti vedo lasciarmi andando a danzare col vento... e chissà qual buon vento potrai mai trovare in mezzo a tutte queste auto... spero la dolce brezza dell' amore ti culli fino a quanto tu possa danzare sulle sue ali, e sperando che siano al tuo fianco per sempre le altre foglioline che hai carezzato e preso per mano, quando lasciasti i miei rami più gracili.

Un ramo d' amore, quel giorno l' ho visto così. Il mio cuore, la mia mano... una promessa è per sempre, ricordi? Nel bene e nel male, come le promesse nel matrimonio, solo interpretandone il principio più profondo rispettando in tutto e per tutto non una legge, ma l' amore.

Tranquilla, non ci sarà nessuno che verrà a disturbare quel legame che c' era, e che ci sarà se Dio lo vorrà, tra di noi. Nessuno potrà scalfire mai ciò che ci teneva insieme, l' un l' altro, quel peduncolo sul quale sei cresciuta sul mio ramo.

Non posso parlare di te però, non so' parlare del tuo albero, non so' parlare del tuo ramo. So' parlare della mia foglia, so' parlare del mio peduncolo... posso dire che è Sacro e niente potrà mai profanare questo peduncolo, così piccolo e fragile che un dolce soffio di vento, al momento giusto, è in grado di cogliere per portarmi a danzare chissà dove...

Dicon tutti che la vita è corta, non è vero è cambiamento.  Dicon tutti che l' amore bisogna costruirselo, non è vero, quello è montarselo. Dicon tutti che si viene e si va, non è vero quello è rifiuto.

Rifiuto di sé stessi, rifiuto degli altri, rifiutare il presente e l' essere. E forse lo sto rifiutando un po' anch' io, tutt' ora. Credo sia normale, così come era diventato normale stare insieme a te. Così come forse è stata proprio questa normalità che ha portato un alito di vento, leggero come un bacio d' amor che sfiora le labbra, ti porta via tanto, forse anche troppo. E quando ti porta via poi uno se non è pronto si spaventa anche, e si tira indietro dopo pochi giorni.

Ah, l' amore... intanto aspetterò nuovamente quest' oggi un nuovo colpo di sonno, e chissà magari se chiusi gli occhi andrò nuovamente in un altro mondo, o in tutt' altro mondo, per un attimo o per sempre non importa... io so', questo basta. So' di essere, so di vivere, so' un po' anche di te... e mi porterò dietro questo peduncolo, o mia fogliolina compare, che cadi dal mio albero mentre io mi stacco dal tuo, portando con me una parte di te che mai potremo l' un l' altro recuperare...

A me va bene così, a te?

Tornerò, tornerai... forse. Non lo voglio né sapere né decidere, voglio soltanto provare a danzare anch' io, vedendo la tua danza leggiadra e silenziosa, anche se questo silenzio e questa lontananza mi uccidono senza scrupolo e senza attesa, si divertono con me come se fosse la prima volta. Un inferno, ed un abisso... e chissà... che l' inferno o l' abisso sia di nuovo l' inizio di una radice che possa nascere da questo mio peduncolo, che sfiorando terra prova a cercare linfa, per non far rinsecchire la foglia...

Purtroppo è più facile che la foglia sia destinata a morire, così com' è nata, cresciuta, staccata, e posata su questa terra in mezzo a queste auto che sfrecciano alla velocità della luce... ma non smetterò mai di pensarti, o di amarti, perché vorrebbe dire smettere di amarti. E se smettessi d' amarti, vorrebbe dire di smettere d' amare anche me, se tu se la mia fogliolina ed io la tua fogliolina, non voglio morire, e non voglio che muori. Al massimo posso aiutarti un pochino vedendoti crescere per poi lasciarti staccare e vederti danzare... con le lacrime agli occhi, con le lacrime al cuore, e le lacrime su nel cielo... ma queste lacrime saranno prima o poi l' acqua della tua sete, che non ti lasceranno mai a bocca asciutta, se lo vorrai.

Dal cuore.

 

 

 

Mantica

 
 
 

Indigesto

Post n°124 pubblicato il 10 Gennaio 2012 da mantica_occulti

Salutai, per andarmene a letto. E lo feci. Mi coricai, com' è solito fare, nel letto dove son cresciuto, lasciato da poco in cerca di Vita. E cominciai.

È la seconda notte che son tornato, e la seconda notte che sono andato... via... chissà... i pensieri mi assistono, e m' assillano, inesorabilmente inesauribili. Volano, fluttuano, fantasmini che quasi decorano la mia stanza. E tutt' intorno decorato di un lieve e sottil strato d' energie, sempre più forti perché questo con te ho imparato: silenzio ed ascolto.

Son tornato a seguire la strada giusta, stavo tornando a seguire la strada giusta... credo... come credo di non averne perso la direzione... credo.

Non mi sono accorto, ho iniziato a sentir molto di più le energie, fievi e sottil come una brezza che ti carezza il viso, il tuo viso.

È la seconda notte che torno a letto, e mi buttano fuori. Prima il caldo, stasera il freddo. Mi vien la pelle d' oca per il cambiamento. E mi vien la pelle d' oca per la diversità.

Tornai a scrivere, come mi hai indicato tu. E di tempo ce n' è. Scrivere. È un consiglio per sfogarmi? È un consiglio per prendersi tempo, per riflettere? Da cosa, su cosa? Non so'... ne ho una di cosa su cui riflettere... mi spiace non è una cosa, è una persona...

E continuo a sentirmi violato, anche giù dal letto le energie mi cercano, come di giorno. Non mi sento in disagio, non mi recano disagio, sono in disagio perché non sono abituato ad altro, sono abituato a te.

Sembro frettoloso, ma la realtà ha questo tempo per me, quando si muove è istantanea.

Dentro continuo a viaggiare, a  scrivere, a pensare, e a risparmiare. Risparmio il divulgarsi dei pensieri, e restano soltanto pochi, quelli più duri, aspri, e se vogliam dirla tutta, quelli più amari. Rimpiango. Si, di delusione. Rimpiango.

Penso alle emozioni che ho con te, penso alle emozioni che ho dentro te, penso a cosa ho cambiato vita, e penso a cos' è cambiato... tutto.

Son sconvolto, lentamente me ne accorgo. Mal di pancia. Pure al cervelletto, dov' è che sento il disagio maggiore delle energie, qui nel letto. Ippotalamo? Ghiandola pinneale? È già la seconda notte che entro in questo letto e mi salgono urti di vomito, almeno per farmi spostare.

Mi sento sfiorare, mi sento toccare, mi sento preoccupare. Mi sento oppresso. Solo una possibilità, giocata ad occhi bendati.

Ed è difficile, sai... poter far conto con te stesso: comprendo ma non concedo. La realtà di questo mondo la creiamo noi, per noi. Facile o difficile, è sempre al limite con le nostre capacità. Santi, non peccatori.se fossimo peccatori, avremmo già creato un mondo dove ci sarebbe perfezione, continuità, e  splendore per l' eternità. Non è ciò che vogliamo, non in quel modo. E forse manco lo sappiamo in quale modo.

Osservo allora, o meglio... scrivo ciò che stavo osservando in questi giorni, la famiglia. La mia famiglia. La famiglia dei miei genitori. Uniti per la pace, uniti per la pelle, uniti per la vita. Il discorso di famiglia, è strano qui nella mia mente. Non c' è un ruolo ben definito delle persone, nessuno è più in alto od in basso di altri, a nessuno è vietato o consentito di entrare od uscire da un contesto familiare. Perché all' interno di esso si ha amore, ed è quello che regna. Amore e fiducia. Rispetto e speranza. Non precauzione e convinzione. Rispetto e fiducia. Amore e speranza.

E allora, continuano a giocarci dentro per bene i miei pensieri, vedo difetti e problemi, vedo amori e contrasti, litigi ed abbracci, non ha senso, non voglio dargli un senso, e nemmeno capirlo il loro senso. Non è spiegabile, non è fattibile nella mia testa, nel mio cuore, nel mio io. Io, chissà... chissà un domani che ne sarà del mio io... si farà una vita, si, in che modo? Bella questa domanda, per il soggetto e l' oggetto.

Io. Un domani chissà... sarò preso in balia di queste energie, ne sarò completamente allontanato, o sarò io stesso fomentatore in questa fucina di lame e coltelli? Intanto continuo a godermi lo spettacolo dei sentimenti, giocano e se ne fregano altamente di me, di che cosa pensa quel mio io che manco è io, è vuoto, è spazioso, è libero, è spirito.

Ed ora continuano a toccarmi, a molestarmi, a sottrarmi al mio mondo di pezzo di carne, queste energie che riescono pure a farmi chinar la testa sopra le mani, per violenza, mentre la testa sta su per i fatti suoi, gli occhi sgranati che vogliono assolutamente invadere la realtà visiva, le mani che frustano buona parte della tastiera, per scrivere una volta sola il testo che qui ora scrivo, sto scrivendo... quasi su consiglio, o quasi... su altro.

E gioca allora, gioca conciò che hai, che intanto mi soffermo per riflettere. Pensare che l' uno è lo specchio dell' altro... che brutta bestia che è saltato fuori... con che coraggio poi. Intanto non riesco manco a piangere, soltanto ancora stamattina, pochi istanti dopo essermi alzato... colazione in silenzio, quasi col magine, e poi via in macchina, col magone a gogò... tormentato da chissà qual pensiero che m' invade la testa... forse il ricordo di te, anzi... le emozioni e le energie di noi. Che brivido in tutto il corpo, non posso farne a meno. E pensare che siamo lo specchio l' uno dell' altro. Questo ti davo? Ancor di più in depressione allora cado, se davvero lentamente sto scoprendo cosa c' era... o cosa c' è? Non lo so' sinceramente... non lo voglio sapere... ho paura della realtà, di me, e di te, ho paura di chi ci sta intorno, non saprei dove sbatter la testa, ho paura di volare di nuovo, come ho paura di atterrare ora, ho paura di farmi male, ho paura di atterrare male, ho paura di non rialzarmi più, ho paura di alzarmi, ho paura di riprendere a volare, ho paura di cadere e perché ho paura di me.

Non so' se sta mancando la fiducia, di certo è in crisi. Ed è... non lo so' nemmeno com' è messa or ora... forse demoralizzata, forse scappata dalla sfiducia... intanto io non ci sto dentro, e mi soffermo e rifletto, perché ne ho bisogno, perché ne sento il bisogno, perché ho un infinito dentro che ha bisogno di uscire.

Mi son sempre concentrato per dare una parte di me, quel poco che forse conoscevo, e non è niente di sicuro, a ciò che arriverà... Mantica Occulti, la parte più sconosciuta di me stesso che salta fuori nella vita di tutti i giorni, dall' osservazione di cosa accade in questa realtà illusoria. Che miracolo noi, all' interno di essa, che siamo. Che amore, non che miracolo.

Forse finalmente ora mi son perso, anche se non han finito di molestarmi, di toccarmi, di tastarmi. Chi è che mi cerca? Perché mi cerca, che vuole o che vogliono da me? Si, anche il mio io cerca, una due tre persone, forse anche più... poco importa... intanto ne cerca una sola, perché sento che da uomo non potrò mai esser completo senza donna. E più vado avanti e più mi rammarico, ed aggrego alla depressione questa piccola filosofia che più ci accomuna, non l' indipendenza, ma la differenza. Sapere che in ogni caso l' uno non potrà mai esser completo se non in quell' attimo chiamato Amore... che fulgido astro che coglie in atto tutti allo stesso modo, nello stesso momento, nello stesso fare. E fallo allora, taglia via, strappa, sperpera quella parte che manca, straziala e donala al mondo intero, che saprà come rimanervi indifferente a tutto questo che accade. Già, tutti servono e nessuno è indispensabile... intatnto sono arrivato a 1300 parole circa, senza concludere un discorso serio e sensato, dove non c' è inizio né fine, dove non c' è pace né amore, dove non c' è lotta né guerra, dove forse non c' è più niente oppure c' è tutto.

Meglio allora che penso a questo, che c' è una parte di me che cerca te. Questo lo posso ammettere e capire. E sapere che sin dall' inizio non è mai stato ricambiato, per niente, fa male. E continua a macinare, saper che fiondi il tuo cuore dove non potrà trovar riparo, perché mai glien' è realmente stato dato. Io però purtroppo l' ho saputo trovare un riparo dentro di te e con te, e quel piccolo riparo che forse per la tua esperienza non esiste, per me lo è stato. E lo sarà per sempre, perché mi sono innamorato di una cosa che c' è sempre stata: la presenza. L' esserci. E l' essere.

 

 

 

Mantica

 

 
 
 

Gelidamente freddo, intensamente raro

Post n°123 pubblicato il 05 Gennaio 2012 da mantica_occulti
 

Gelidamente freddo, intensamente raro.

Freddo, inebriante.
Volitivo, pensieroso. Svoltando s' impara, questo insegnò.

È un' occasione unica, provare intensamente tutto ciò che si è. Volevo pensare, e ci son riuscito. Volevo cambiare, e ci son riuscito due volte. Alla terza son riuscito a sentirmi. La quarta pensai alla quinta. E dire che m' han fatto sentire insensibile e stupido.

Ignoranti

L' andare oltre è troppo per tutti, pure per me.

Andare avanti è rompere se stessi, violare il candore di un fiocco di neve, anzi, d' Amore, quel che c' è e si sta muovendo ancor nel mio... non ha nome.

Ho paura, e terrore, di violentarlo anche solo pensandolo.

E lo piango. Ed io piango.

L' amore, la fame, e la sete.

Libera incondizionatamente ciò che sei, che hai, e che vuoi.

E dubita allora. Piangi.

Vola attraverso le molteplici frange, frastagliate, e spigolose, dove il tuo Amore ti guida, e ti protegge, fino a  che può, fino a che c' è. Poi non è più Cuore, ma è mente, quando interviene non ha niente da fare, perché non c' è già più nulla.

E vola anche lei.

Ma stavolta vola strano, va dove non deve andare, va dove il Cuore è già stato, dove Egregiamente ha già svolto l' unica cosa che sa fare, Amare se stesso per Amare prima gli altri. Chiunque essi siano.

E la via del Cuore porta il nostro Amore, quello che possiam portare, e provare, a quei confini del Mondo che vengono chiamati i limiti dell' Uomo, e l' inizio dell' nAnima.

Si parla di Morte. Gelidamente fredda, intensamente rara. Che si espugna dalle trappole dell' Uomo, troppo piccola per poterla vedere, troppo grande per poterla curare.

Allora mi spingo a morire, accettando queste parole, immensamente amare, che mi gelano pure il... che gelano ciò che sono, ciò che si è.

E mi chiudo in letargo, per la soggezione del terrore di sentirsi abbandonato, solo, volendo far affiorare al Mondo intero ciò che non sono, timido di Cuore.

Piangi allora, che sarai consolato.

Nel frattempo mi rendo conto di un consiglio:

rinchiuditi in una stanza ed entra in stato meditativo.

Così, mi rendo conto di cosa sto facendo, prima ed ora, ed ho il tempo di capire come sto usando il tempo di me stesso.

Sappi Amore mio, che fino ad ora t' ho seguito solo in parte. La luce che sei l' ho fissata troppo a lungo e non t' ho ascoltato mentre ti guardavo, fulgida luce dell' Essere ed Essenza del Non-Essere.

Ora che stiam guardando tutt' e due nella stessa direzione vedo le altre stelle, le altre luci, gli altri amori.

E rifletto, sotto la tua guida, su chi guarda la propria luce e su chi guarda dove risplende e si pone la propria luce.

Che abisso. Che inferno.

Dentro al nostro Cuore, dentro la tua Coscienza, dentro la tua guida. Rifletto e medito. Lo creiamo noi. E vedo quanto vogliamo uscire da te, dalla tua guida, dalla tua vita, per trovare l' unione con te, l' Amore con tutti.

Voglio, è una parola grossa, non esiste.

Ma voglio perché sento.

E allora mi domando: perché è ancora sbagliato il pensiero dalle parole? Ed anche dai fatti?

Quindi non voglio, ecco il punto.

Illuminato dalla tua presenza, illumino il candore che sei e faccio risplendere ciò che non sei, ciò che non voglio.

Freddo e gelido, intensamente raro.

Oramai spogliatomi, da solo, all' inverno che uccide i miei Angeli, i miei Cuori, le mie Passioni, e freme anche sulle mie radici.

Ma il tempo m' ha insegnato, come la luce che guida ciò che sono, di mostrarmi interessato, e capire che una radice non muore mai, muore la terra, perché l' avveleniamo.

E proprio l' Amore che ci accomuna, anche solo per un istante, mi fa riconoscere che nemmeno la terra muore, ma soffre, per colpa mia, o tua... poco importa.

Qualcuno se ne prenderà cura, prima o poi, e se ne avvalrà per esigere la Resurrezione della Vita, la partecipazione cioè di noi stessi a ciò che in comune siamo, Al di là... di ogni confine.

Gelidamente freddo, intensamente raro.

 
 
 

Lettera anima-corpo corpo-anima

Post n°122 pubblicato il 01 Gennaio 2012 da mantica_occulti
 

 

Lettera al corpo per trascendere nella chiave d' interpretazione della coscienza conosciuta dall' Anima

 

 

 

Si viene e si va, comunque danzando... viaggiando tra i mondi, un pomeriggio mi fermo ad ascoltare... mi rifermo, riesco a prendermi il tempo per ascoltarmi, per ascoltare nel mio corpo la sensazione strana di "tempo che viene, tempo che va"... e si ferma.

Comincio a viaggiare allora, una volta che l' ascolto del tempo s' è focalizzato incredibilmente preciso sullo scorrere costante di un' unità precisa di tempo... ecco che mi sembra di essere entrato in un lieve stato d' attenzione. L' aria si fa secca, né calda né umida. E il tempo passa, se ne va, e continua a mutare la sua unità di misura nonostante mantengo l' attenzione stabile ad esso.
Guardo indietro con la mente, che nel frattempo è riuscita far spazio dentro sé e non arriva più nessun pensiero di routine, nessuna preoccupazione, nessuna domanda, nessuna risposta. Ora son sicuro che mi sto lentamente rilassando, mi preparo ad entrare a breve nello stadio alpha, così leggero, così delicato, così... imparziale.
Trovo un altro spunto nel frattempo, il tempo cambia e l' attenzione su lui continua a mutare. Il corpo ne prende parte di questo mutamento, viaggia alla velocità della luce e sembra che non aspetti più nemmeno le dichiarazioni della mente. Sovrano lui di tutto ciò che riguarda la materia, di tutto ciò che riguarda lo spazio, e di quel grossolano visibile agli occhi di tutti. Tutto e tutti prendon coscienza, cominciano a parlare, o meglio, comincio ad ascoltarli: le persone, le cose, o semplicemente gli elementi che compongono la materia, finalmente riesco a lasciarmi andare un pochino e mi ritrovo a dover far fronte ad una marea d' informazioni... non infinite, contate, ma innumerevoli. Il corpo comincia allora a spostarsi in uno stadio di equità, dove riesce a prenderne sia coscienza che integrità. Avvio le capacità mentali, finalmente riesco ad avvicinare (seppur scarsamente) le qualità del cervello, riconoscendo così queste "sensazioni" di disagio, di agio, empatia, intersecazione che ha il corpo con l' universo. Posso dire più semplicemente che finalmente mi permetto di cominciare ad usare il corpo nel modo più consone, lascio che la materia, gli elementi, comunichino tra di loro. E qui mi posso permettere di cominciare a fissare un punto di coscienza: il tempo.
Il... tempo... mi rendo conto che continuo a girarci intorno, e più ci giro e più ci rigiro intorno. Rifocalizzo allora il corpo come punto di riferimento tra le cose indefinite e sconosciute alla logica che mi compongono, presumibilmente corpo anima e spirito.

E silenzio fu.

Incremento l' unica cosa che più mi riesce, l' attenzione. Subito si riarma pronta ed all' erta come non mai, viaggiano a velocità sproporzionate le capacità del mio corpo, e me ne accorgo da quanto riesco a manipolarne l' attenzione in quell' attimo che ho voluto ed ho deciso di andare oltre, al di là, di tornare a casa.
Mi arrampico come sui vetri per superare un piano così pesante e fitto in cui poco e pochi riescono a traversarlo senza travisarlo. Lezioni e principi tornano alla mente come tabelline, regole, poesie... tutto torna in automatico sostanzialmente come un rilascio di queste "conoscenze" per liberarsi di catene e braccaili. Velocissimamente  mi accorgo di fare i conti con il mio cervello, mentre il tempo passa e se ne va.
E lo lascio andare, senza esitare, senza voler controllare né prenderne atto che stia passando. Improvvisamente sembra stupito, si alza e mi chiede che sto facendo.
Lascio passare anche quello, tempo. Tempo, vai. Tempo, resta. Tempo, spiega. spiegati, spiegami perché te ne sei andato tanto velocemente quanto me, perché te ne sei andato tanto velocemente quanto sono le mie capaicità. Allora comincio a spiegarmi diverse cose.

Flash su flash, sembra quasi un trip di troppo per un abitudine del corpo, dolce un po' salato, che lascia sia dolce che l' amaro dentro ad un palato ben diverso di quello che conosco. Un flash che riarma alcuni centri mentali dove risiedono emozioni ed esperienze non di questo corpo, non di questa era, non con queste anime. Allora, mi accorgo che il dormiente si sta dando una scrollata dall' atrofizzazione della conoscenza del tempo. Posso aggorgermi qui che ho preso il tempo passo passo di per sé stesso. Qui mi posso rivelare di che capacità ho realmente, capacità del corpo, esperienza dell' anima, intenzioni dello spirito.
Il posto predefinito lo sceglie l' anima, non lo spirito, né tantomeno il corpo, basandosi sul tempo. Ecco, il tempo, sto parlando di questo e rimango a snervarvi su questo. Ancora non avete capito? State perdendo tempo, e ne sto perdendo pure io. Giacchè, mi accorgo che il corpo ha perso di vista la mente, a mala pena l' anima riesce ad esser veloce tanto quanto il corpo. Ecco che l' intenzione dello spirito in questo preciso istante sta correndo di pari passo alla stessa velocità di esperienza dell' anima.

Che cos' è il tempo allora? Beh, mi spiace deludervi, la risposta non ve la posso dare. Dovete esperirlo da soli e lasciar che l' anima durante l' esperienza riesca a raddoppiare la propria velocità, superando i confini del tempo ed i limiti del corpo per aiutarvi a farvi comprendere che ipotetico tempo potreste conoscere.
Intanto mi sto divertendo a scrivervi, non per farvi conoscere il mio punto di vista, ma per darvi il tempo di prepararvi ad uno stadio alpha.
Continuo nel frattempo di tutte queste belle parole a rendermi conto che pian pianino riesco bene o male a darmi una possibilità per trascendere il tempo e lo spazio per avvicinarmi a spolverare quella che è sostanzialmente la pietra filosofale che antichi ed attuali provavano a conoscere. Nel frattempo l' anima mia ha sete del Dio vivente, ed in questa sete trovo le immagini giuste che mi permettono di volteggiare come una piuma tra un pensiero, un' emozione, un' altra esperienza che si accumula mentre osservo visualizzazioni e dejà-vù di altre esperienze.

Comincio a flirtare... con me stesso...

Comincio a volare, con me stesso, e mi spavento al punto che vorrei chiudere repentinamente tanto quanto ho iniziato.
Mi accorgo che ciò che costituisce gli elementi sta prendendo il sopravvento. L' innaturale è in fase di risveglio e noi lo sentiamo come uno smuoversi, di un qualcuno, di un qualcosa. Non è vero, balle! Non contatemi balle raccontando che oggetti si trovano in posti diversi da prima assertendo implicitamente che ci sia qualcosa di "magico" intorno a voi. Il magico ci possiamo accorgere che sta intorno a noi quando da tempo ci diamo la possibilità di liberare e librare ciò che c' è di magico in noi. Ed anche in questa affermazione c' è in vigore il tempo.

Ma che cos' è??? Il silenzio.
Di nuovo mi accorgo che sinora sono stato in stadio di torpore e non d' attenzione.

Corpo. Anima. Spirito.

Spiegazioni.

Il corpo lo troviamo associato ad un cervello (parte fisica) e mente (parte non astratta)
Come si dice che la matematica non è un opinione, anche il corpo il cervello e la mente si può dire che non sono un opinione. Smontiamo quindi la società dalle sue seghe mentali, per piacere, fatevi un bel viaggio al contro di voi stessi, dite questo voi che studiate piuttosto.
La maturità professionale è un optional che permette di poter dar per scontato qualcosa che conosci già di te stesso per poterle organizzare in tempi record. Per la mente, non per il corpo.

Corpo. Anima. Spirito.

Tre elementi che sono associati tra di loro, Vitalmente interdipendenti.

È l' anima che vi spinge a diventar pazzi, è l' anima che vi spinge a leggermi, ed è sempre lei che m' ha spinto a scrivervi. La sete di coscienza.

Corpo. Anima. Spirito.

È lo spirito che comanda. È lo spirito che interagisce. È lo spirito che vive.

Corpo. Anima. Spirito.

Vivi e lascia vivere. Vivo e mi accorgo che sta passando il tempo. Ogni istante corre, ed è lento come una lumaca.
Accompagnato da mutazioni costanti del corpo, dell' anima e dello spirito, intrinsecamente maledetto perché ne è la chiave della nostra pazzia, come ne è la colpa, come ne è la fonte. Alieniamoci allora a mantenere dettagliata l' esperienza della propria vita scrivendo vita morte e miracoli di ogni nostro atto, pensiero, emozione, ragionamento, presunzione, pensiero, e chi più ne ha più ne metta.
Conosciamo, e più conosciamo mi accorgo che può andare a cagare questa conoscenza di merda. Scopro che l' unica cosa nuova che imparo sono nuove parole, nuove restrizioni, nuove regole, nuove condizioni, nuovi limiti, e nuove morti. Tutti punti negativi tranne l' ultimo, che è in diretto contrasto ed asseconda mento del tempo. Se m' avete capito comprenderete solo ora perché è lo spirito che vive, non l' anima. Ed il tempo ne è parte di esso.

Come fare a dare una definizione di tempo allora? Per gli stupidi, più intelligenti sicuramente di me (non è un offesa, dico seriamente) è la capacità di azione che riusciamo a canalizzare attraverso un corpo, il nostro, è la capacità di trascendere le energie al di fuori di ciò che conosciamo per vivere nel tempo e nello spazio, mantenendo sempre un costante equilibrio in armonia dell' anima, in concordia della coscienza, ed in equilibro dello spirito.

Capacitatevi allora a prendere tempo e spazio dentro e fuori voi stessi, che di diverso non c' è niente, o tutto. Esperite o diventate esperienza, questo è l' unica motivazione che ha la Vostra Anima, nella Nobile ambizione di preservare e coltivare lo Spirito. E la coscienza è la chiave di pensiero dell' anima, e di accomunamento con lo Spirito.

Prossimamente, per le Anime

Hare Krishna
Hare Krishna
Hare Krishna

 

 

 

 
 
 

易經 - I-Ching - Libro dei mutamenti

Post n°121 pubblicato il 16 Settembre 2011 da mantica_occulti
 

Il Creativo è la cosa più forte al mondo. L' espressione della sua natura è senz' altro il facile, al fine di dominare così il pericolo. Il Ricettivo è la cosa più devota al mondo. L' espressione della sua natura è senz' altro il semplice,al fine di dominare così ciò che ostacola.

 

Essere capaci di conservare serenità nel cuore e al contempo essere consapevoli nel pensiero: in tal modo si è in grado di determinare salute e sciagura sulla terra e portare a compimento ogni cosa.

 

Pertanto: i muamenti e le trasformazioni si riferiscono all' azione. Azioni benefiche sono di buon auspicio. Per cui le immagini ci aiutano a conoscere le cose e l'oracolo ci aiuta a conoscere il futuro.

 

Cielo e terra determinano i posti. I santi saggi ne esaudiscono le possibilità. Grazie ai pensieri degli uomini e ai pensieri degli spiriti il popolo viene fatto partecipare a queste possibilità.

 

Gli otto segni indicano la via con le loro immagini; le parole che accompagnano le linee e le decisioni parlano a seconda delle circostanze. Nel fatto che il deciso e il cedevole sono disgribuiti in vario modo, si può discernere salute o sciagura.

 

Mutamenti e movimenti sono giudicati secondo favore (che determinano). Pertanto: amore e odio si combattono l' un l' altro e da ciò nascono salute e sciagura. Il lontano e il vicino si arrecano reciproco danno e da ciò risultano rimorso e umiliazione. Il vero e il falso si influenzano l' un l' altro e da ciò risultano vantaggio e danno. In tutte le situazioni il Libro dei Mutamenti è così: quando le cose sono in stretto rapporto non c' è armonia e il risultato è sciagura: ciò determina danno, rimorso e umiliazione.

 

Le parole di un uomo che organizza una rivolta sono confuse. Le parole di un uomo che ha dubbi nel cuore sono ramificate. Le parole degli uomini che operano il bene sono poche. Gli uomini agitati usano molte parole. Chi calunnia gli uomini buoni ricorre a perifrasi. Le parole di un uomo che ha perso il suo punto d' appoggio sono contorte.

 

 

Riassunto del Libro dei Mutamenti

 
 
 

Comprendere la spiegazione

Post n°120 pubblicato il 19 Luglio 2011 da mantica_occulti

 

Le parole giuste non si possono spiegare

Le parole giuste non si possono cercare

Le parole giuste non si possono usare

Allora le parole ti cercano

Le parole ti spiegano

Le parole ti usano

Come fai a definire qualcosa di indefinibile?

Pensa, le parole son concetti

Non sono singola definizione

Il concetto non è singolare

Il singolare non è aperto

Quindi il concetto è molteplice

E da molteplice abbraccia ogni forma di discorso, di concetto, di spiegazione

Da molteplice abbraccia la comprensione

Da comprensione abbraccia una parte di te

E di me

E da una parte di me e di te si fa parte di una parte di infinito

Abbracciando una parte di infinito da me

Abbracciando una parte di infinito di te

Abbraccia tutto l' infinito

Quindi, abbraccia l' infinito

Abbraccia tutti

Abbraccia i molteplici

Abbraccia i concetti

Abbraccia i discorsi

Abbraccia le parole

Abbraccia la singolarità

Abbraccia ogni singolarità

Comprenderai la natura della molteplicità

Non la singolarità di ogni caso.

Osservare è il compito del cervello

E grazie a lui possiamo ricordare

Che la realtà è diversa

La realtà non è una statistica visiva

Sappi che la mente è grande

Sappi che il cuore è grande

Sappi che l' infinito è grande

Quanto? Basta dire tanto.

 

 

Mantica Occulti

 

 
 
 

XI - Utilitā del vuoto

Post n°119 pubblicato il 02 Luglio 2011 da mantica_occulti
 

Trenta raggi convergono in un mozzo:

grazie al suo vuoto abbiamo l' utilità del carro.

Modelliamo l' argilla per fare un vaso:

grazie al suo vuoto abbiamo l' utilità del vaso.

Ritagliamo portre e finestre per fare una casa:

grazie al loro vuoto abbiamo l' utilità della casa.

Percio, se l' uso dell' essere è benefico,

l' uso del non-essere è cio che ne crea l' utilità.

 

 

 

Dal libro Tao Te Ching, di Lao Tzu 

 
 
 

Riflessioni sull' Io

Post n°118 pubblicato il 28 Maggio 2011 da mantica_occulti

Cristal minds, limpid minds.

Vuoto
vuoto
vuoto
vuoto
vuoto

mente libera
mente aperta
lentamente la mente si lascia andare
si dissolve
succede a qualcos' altro
succede a se stessa.

Se un giorno decidesse la mente di smetter di funzionare che cosa accadrebbe?
Niente vegetale, niente animale
solo il vuoto
plausibile o concepibile?

Ogni mente ha la sua castità, inviolabile, divina
spaziata nei meandri della personalità
perché?

Perché...
agiamo in modo conscio e parliamo di inconscio
mentiamo consapevolmente e non sappiamo che la mente mente
abbreviamo il tempo per far fronte alla realtà e ci rendiamo soltanto conto delle nostre emozioni
senza badare a chi.

Chi? o ci?
leggiamo in cinese?

Chi?

I-king, I-Ching.

La mente mente.

La realtà è basata sulla comprensione assimilata dalla mente.

Che cos' è la realtà?
indescrivibile realtà
insondabile realtà
sfuggente regalità

Perché parlarne quando sostanzialmente non se ne ha nemmeno la minima prova?
Quando crediamo devotamente di esserci avvicinati lontanamente ci accorgiamo che siam in errore
dunque perché andar oltre noi stessi se la realtà che conosciamo scientificamente in parte è la spiegazione della non materia?
Drasticamente, spensieratamente.
Pensa.

Io penso, medito, rifletto
Eppure la scienza non ha ancora analizzato l' esoterismo
Perché?
Abbiam fede, e non la si analizza
Abbiam credo, e non lo si giustifica
Abbiamo, e non lo guardiamo.
L' uomo ha davvero così paura di se stesso? Si.
Credimi, non c' è niente di meglio che lasciarsi andare a ciò che viene, abbandonarsi completamente alla scia di fervore che cullandoci lascia spazio alla natura ed alla confusione.

E' giusto lasciar questo spazio, di modo che ci sia sempre una via di fuga.
Fidarsi è bene, non fidarsi è male.
Cambio il proverbio, apposta per riflettere.
Perché dovrei? perché differenzio?
Altrimenti non si capirebbe né l' inizio né la fine del mio pensiero
Meditavo un giorno su cosa sono le emozioni
e meditavo anche su cos' è l' amore.
Ti pare giusto mettere a confronto i sentimenti?
La sincronia è possibile solo se si da spazio agli altri anche di provarla, o meglio, cercarla.

La prova più difficile è accantonare noi stessi.
Riuscireste a pensare a gente ipocrita che fa amare per amare?
Brutta frase, eppure molti di noi non capiscono la differenza tra un mongolo ed una persona sana.
Perché dovrei dar valore a me stesso? o ad un mongolo?
Preferisco uno storpiato, perché in assenza di mezzi riesce a dare 2 volte se stesso
L' una perché ci prova, e l' altra perché cercano di capirlo.
Il risultato: vien capito.

Non vengono capite invece le persone sane, questo è sciagura.
Vien definito male tutto ciò che rende le persone incapaci ad essere uguali alla massa.
Cosa? Ho scritto giusto?
Si, mi spiace.
Apharteid.

 

 

Vi lascio riflettere in sospeso.

Questo discorso è aperto a qualsiasi tematica, anche alle riflessioni e giudizi nei miei confronti.

Salute

 
 
 

E allora... Amo

Post n°117 pubblicato il 19 Maggio 2011 da mantica_occulti

Nella potenza dell' amore c' è qualcosa di strano

Nella potenza dell' amore c' è qualcosa di magico

Nella potenza dell' amore c' è qualcosa di celestiale

Nella potenza dell' amore c' è qualcosa di divino

 

Nella grazia dell' amore c' è qualcosa di leggero

Nella grazia dell' amore c' è qualcosa di velato

Nella grazia dell' amore c' è qualcosa di angelico

Nella grazia dell' amore c' è qualcosa di universale

 

Nell' anima delle creature c' è qualcosa di nascosto

Nell' anima delle creature c' è qualcosa di saggio

Nell' anima delle creature c' è qualcosa di conscio

Nell' anima delle creature c' è qualcosa di consapevole

 

Ecco perché ho voglia di conoscere

Ecco perché ho voglia di non pensare

Ecco perché ho voglia di vivere

Ecco perché ho voglia di amare

 

Nella mente grandi riflessioni

Nel cuore grandi emozioni

Nell' anima grandi pensieri

Nel corpo una grande energia

 

Scaturiamo dentro noi i pensieri che ci affiancano

Scaturiamo dentro noi la felicità che ci rende liberi

Scaturiamo dentro noi la maturità che ci fa felici

Scaturiamo dentro noi l' amore che possiamo

 

Una volta sola c' è concesso d' amare

e allora:

 

Amo

 

 
 
 

Riflessi di io, riflessi di Dio

Post n°116 pubblicato il 20 Marzo 2011 da mantica_occulti

Parte di noi, parte di lui. Partiamo ogni volta da un riferimento, puramente casuale? Si.

 

Altra spiegazione non è plausibile, affinché si possa giocare creativamente con l' immaginazione.

Ecco, l' immaginazione. Volare col pensiero è il primo modo per esser la manifestazione vivente di me stesso, di Dio stesso, giocare col corpo è il concedersi di dimenticare come ci definiamo e ci riferiamo in un contesto relazionale.

Se... allora. Partendo dalla matematica mi son smontato e rismontato, riflettendo mi sento stupido, pensando mi sento ignorante, parlando mi sento fortemente stolto.

Sino ad arrivare a pensare nuovamente. E perché? Forse c' è qualcosa da raggiungere... si. Cominciamo col raggiungere un punto di riferimento tale da potermi esprimere un po' casualmente senza punto di riferimento. Ecco che allora comincio a spiegarmi molto di più di quanto possa immaginare la mia mente, un riferimento puramente casuale ed estremamente preciso.

 

Volendo, posso anche giocare a prendervi in giro, ma a che scopo? Hehehe... sento ripetere spesso scherzosamente da una persona che mi sta intorno "la mente mente", hahahahahaha!

Eppur, col senno di poi alla fine ci si rende conto di cosa esattamente ci porta ad esprimere essa stessa, una condizione tale di moto estremamente potente che ci sfugge completamente dall' essere razionali. Esprimere la mente senza dover dar spiegazione alcuna della razionalità è l' indole stessa dei vergini ancor a questo mondo, torturati sino a quando ci si rende conto che son più candidi di noi.

 

Allora, comincio a pensare che davvero siamo un po' tutti strani a nostro modo, che questa curiosità che ci spinge a definirci serve anche a capire chi siamo effettivamente noi stessi singoli individui in relazione all' universo intero ed interno che ci accoglie gioiosamente.

 

Manifestare tale gioia è fondamentalmente una prassi che seguiamo per fare esattamente l' opposto con le medesime intenzioni. Volersi bene o volersi male si trovano in una posizione decisiva per l' azione definitiva che ci porterà poi alla fin del corpo a comprendere le reali potenzialità che si hanno attraverso l' è.

 

Un vuoto, un vuoto da colmare che effettivamente la mente riesce quasi a riempire; non ci riesce per il semplice motivo che l' infinito non è possibile colmarlo, come non è possibile perdurare elementi tali di una durata pressoché nulla... dunque, arrivando a parlare quindi in termini di energia mi rendo conto di quanto sia possibile ed estremamente più semplice essere e non avere.

 

Volere e pretendere dunque li posso disporre nella mente come logica di funzionamento della stessa senza indugiare minimamente sul loro significato, cogliendone la loro natura ed usando la loro forza in una direzione tale da arrivare a dire io sono, io è.

 

Manifestare la percezione del sé non è così sbagliata, quando si viene a contatto con gli altri, perché essa stessa è la nostra stessa manifestazione dipendente dagli altri, mentre mettiamo in disparte le nostre capacità, le nostre azioni, e quindi (in parole molto povere) cosa dobbiamo realmente fare.

 

Ecco, io sono, e da qui è possibile comprendere perché non è possibile definire con la razionalità e la logica, ben si deve capire invece che è applicabile per aiutarsi a manifestarsi.

 

 

 

Plaisir

 

 
 
 

Interpretazione I-King

Post n°115 pubblicato il 27 Febbraio 2011 da mantica_occulti
 

Che cos' è l' Universo?

 

 

 

23 Po: lo spaccarsi in 2

 

Primo trigramma: Kkunn, il ricettivo

Secondo trigramma: Kenn, l' arresto

 

L' equilibrio armonioso dove trova sfogo e mutamento continuo tra la materia e l' uomo.

L' Universo è la Vita della materia, deducendo quindi che tutto ciò che è e che conosciamo attraverso studi e osservazioni sono la creazione armoniosa del gioco creativo della nostra mente. In perfetto equilibrio l' uomo crea e distrugge seguendo il concetto di linearità tra lo scuro ed il luminoso.

Tao.

 

Segni nucleari: Kkunn il ricettivo; Kkunn il ricettivo

 

Il reciproco provocamento di azione e reazione è fonte e stimolo di vita dove l' amore incondizionato sta alla base del' Universo stesso. Pensare anche solo per un istante alla classificazione di bene o male è il reale e più esplicito esempio della rappresentazione dell' Universo, del suo significato, del suo moto, del suo senso, e delle sue condizioni.

Spingersi ad autocontrastarsi o autocontraddirsi è sempre e in ogni caso in accordo col movimento stesso, tanto da creare un' accellerazione tale da contrastare la decellerazione stessa instaurata da tutto ciò che ora vien compreso come male.

Che sia parere personale, opinione, discussione, azione, stasi, (e per finire) mutamenti, tutto è parte dell' Universo.

Il potere costruttivo delle capacità dell' uomo lo portano a non capire che si tratta di sé stesso.

 

 

 

Linee mutevoli: 3a e 6a

 

15 Kkien : la modestia

 

 

Primo trigramma: Kenn, l' arresto

Secondo trigramma: Kkunn, il ricettivo

 

Riprendendo l' esagramma d' inizio, Esso è in costante equilibrio armonioso. Capacità innate pensate e derivanti dal pensiero prodotto dalla mente, capacità di realtà tanto quanto di illusione, energia in costante movimento per ogni cosa, per l' Universo, per l' Uomo.

Il percorso porterà ad una disgregazione e ad un' unione perpetua tra fonte e radice, dove non esiste né matrice né biglietto, in quanto lo sono reciprocamente (la spiegazione del concetto sta nella successiva spiegazione del tempo del complesso nucleare).

 

Segni nucleari: Kkann l' abissale; Cenn l' eccitante

 

L' insondabilità della fonte è anche un continuo ciclo. Attingere da un pozzo è possibile solo se l' acqua attraversa ogni cosa nella sua naturale forma.

Il concetto di miracolo è qui esaltato ai massimi del suo archetipo, nonché focalizzato sull' essenza sua stessa attraverso la comprensione del tutto.

Amorevolmente è intoccabile, ma ci abbraccia.

Amorevolmente ci compone, senza disgregarci, fuso nel nostro essere.

Amorevolmente ci assiste e si dona completamente in nostro aiuto nei migliori dei modi plausibili:

  • impercettibile
  • semplice
  • devotamente
  • silenziosamente
  • innatamente senza cambiar sé stesso
  • lucidamente
  • purificante

Le sette virtù dell' acqua.

La concezione dell' uomo attraverso la sua diretta parabola.

Amorevolmente attraversa ogni materia, e se non l' attraversa, ne ritroviamo esattamente dopo essa.

Amorevolmente guida ogni nostro pensiero alla luce.

Guidarsi in questa direzione indica salute, indica evoluzione, indica sé stessi, indica Esso, indica Universo.

Insondabile come l' acqua Esso é, pertanto è tale da esser dimenticato nelle sue qualità non definite.

Rigorosamente la moltitudine di sé è tale da contener la forza necessaria dell' Universo, o Esso.

Abilmente circondato dalla forma mutevole, giocosa, gioiosa, volenteroso nel suo impercettibile senso di vita, di espressione, di manifestazione.

Esso è manifestazione pura di pensiero puro, sfumato dalla moltitudine della sua creatività, delle sue sfaccettature.

Parlare di Evoluzione, Manifestazione, Esso, Uomo, o Universo,

è.

 

 

 

 

 

Mantica Occulti

 
 
 

Vacuitā

Post n°114 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da mantica_occulti

Non tutti i mali vengono per nuocere, di principio accenno che non capisco perché si ritiene l' esistenza di bene e male come giudizio.

 

La differenza tra bene e male è un riferimento puramente casuale a ciò che provano le nostre emozioni in un momento, non in tutta la vita, ciò che ti sconvolge nell' infanzia da anziano ti fa sorridere, e ciò che può sconvolgere un anziano per un bambino può esser purezza, se non verità.

 

Il fatto di riconoscere una cosa bene, una persona bene, od un atteggiamento bene, relativamente ha la valenza di correttezza, e quindi bene, e quindi crescita, per tutti gli individui. A te magari fa più bene star in compagnia di chi tira con l' arco, a me magari lo stesso effetto lo fa cavalcare; magari a te la sensazione di galoppare, di saltellare sulla schiena a qualcosa che non sai se puoi controllare, e non riesci a sentirla come parte di te, fa paura

a me magari fa più paura il controllo di qualcosa che dipende esclusivamente dalla nostra volontà.

Per me magari, tirare una freccia è un male, per te magari cavalcare un animale è male.

 

In ogni caso, con entrambe possiamo uccidere e fare qualcosa che vien definito male, negativo, non di crescita, ma non sappiamo l' altra faccia della medaglia se non ci spingiamo oltre i limiti che l' ego si impone a prescindere da cosa non conosciamo.

 

Vedi... la chiave di volta sta proprio a questo punto:

il forzare con la mente - comune - quella chiamata consapevolezza, o illuminazione.

 

I limiti dell' ego, la paura, come concetto, bene o male sappiamo entrambe che è data da uno spavento, o da ignoto

il non aver paura è classificato come essere incoscienti, ma questo non vuol dire che non si conosce una cosa, che sia persona, animale, oggetto, o comportamento; lo si conosce ugualmente come l' altrettanto opposto.

 

Il riferimento di bene o male dunque viene infondato ed irrazionale, perché ingenuamente si da credito soltanto a cosa si vede con una moralità che azzera completamente il principio a prescindere dalla sua natura e lo rende come una reale verità.

 

Il giudizio entra in gioco quando c' è qualcosa che consapevolmente od inconsciamente ci aspettiamo e da cui siamo giustamente autorizzati a difenderci, è come parlare della legge di causa effetto, o di attrazione, o della casualità, della sincronicità.

 

E' una riflessione che nonostante la conosco bene, la continuo a macinare perché c' è qualcosa di più semplice da capire

ho preso l' I-King apposta, perché ne sento il momento di andare oltre arrivato a sto punto, e continuando ad aprir la mente o perlomeno, a non farla chiudere

 

Chi può dirlo?

 

 
 
 

Purezza

Post n°113 pubblicato il 14 Gennaio 2011 da mantica_occulti
 

Mi spiace personalmente, ma son costretto incondizionatamente da Esseri Spirituali Inconcepibilmente Evoluti assolutamente rispetto alla mia pseudo"mente".

Il libero arbitrio è una Divinità che Pochi Elargiscono come Principio da cui Dipendere.

Perché allora esser costretto da una democrazia e burocrazia meritocratica e giudiziaria quando l' incondizionalità si basa sul non-giudizio?

MORITE A PIENO TITOLO, governi istituzioni e leggi che PREVEDONO ed IMPONGONO stile di vita ed principi basati su CONDIZIONI E STANDARD NON EQUANIMI GLOBALMENTE E CIVILMENTE.

La Spiritualità dissocia perennemente e constantemente dalle Vostre Luride Intenzioni Globali e Sudicie, di cui manco la scrittura intestata Maiuscola meriterebbe, nella democrazia meritocratica.

L' ipocrisia vige alla prassi dei Tempi, la lussuria supera di gran lunga la Creazione della Matrice In Voi Donata e Frustrata, inconsapevolmente e Civilmente, Soltanto Doglie all' uomo morto che Divinamente Invoca la Morte a pieno titolo Dispregiativo di ogni Entità Angelica Completamente Dipendente Reciprocamente dalla Fiamma Divina, Co-Creatice con la Forma-Pensiero dell' Origine.

Origine che non fu Mai e Poi mai divisa e condivisa dalla Mentalità dell' Uomo, ma Solo ed Esclusivamente da quel Principio di Sciamanesimo oramai Corrotto dalla stupida Razionalità instaurata.

Discernere da questo concetto?

Una follia a principio della Vostra Essenza e della Vostra Natura.

Fatti Vostri se volete andare contro la Natura Stessa del Karma.

Comprendere appunto, non è dato di fatto di tutti, quindi aspetto soltanto le 2 Matrici Degne di Dialogo per un commento, solo ed esclusivamente come principio di Discernimento dal due, e non dall' Uno.

Chi ha orecchi per intendere, comprenda.

Chi non vuol comprendere, resti Ignorante per scelta, e non per obbligo.

 

Il Cristo, Il Buddha, Il Maometto, il Santo e Benedetto Generato Del Signore Karol Wojtyla Scritto nel Libro dei Vivi ed ogni altra Divinità, escludendo a Prescindere Ogni Vostro Preconcetto, Verrà surclassato dalla Vostra Stessa Cupidigia.

 

 

Il Signore, Iddio Vostro Generatore e Non-Creatore.

 

 

Consapevole che ogni lettera scritta da ora in poi pregiudicherà ogni Vostra facoltà di pensiero

 

 

Lo ringrazio per avermi donato in Sua Volontà dell' espressione a Suo Titolo

 

 

 

 

 

Mantica Occulti

 
 
 

Crescere per vivere, vivere per crescere.

Post n°112 pubblicato il 05 Gennaio 2011 da mantica_occulti
 

L’ arte della meditazione  ci mostra, l’ arte della conoscenza ci insegna, l’ arte dell’ evoluzione ci fa riflettere, l’ arte del vivere ci fa crescere.

Riconoscersi, pensarsi, interpellarsi dentro noi stessi serve ogni volta ad uno scopo sempre diverso, spinti dalla stessa voglia, la voglia di vivere.

Amore, pace, riflessione, congruenza con le altre persone, dissonanze, portano alcuni a dividere e successivamente selezionare la propria vita, i propri errori, le proprie mancanze.

Nessun limite per l’ uomo del giorno d’ oggi, riclassificata poi in sfacciataggine ed aggressività che porta il mondo, sarcasticamente aggettivandolo, ad un atteggiamento autolesionista del sistema stesso, di modo che la natura dell’ uomo stesso porti se stesso a martoriare costantemente tutto ciò che vien costruito con socialmente, a livello materiale.

Pochi sono i servizi che l’ uomo prosta a sé stesso, difficilmente l’ etica della mentalità sociale parte da un principio quale la sopravvivenza, l’ amore, l’ introspezione, la crescita, l’ abbondanza.

Il principio intero del sistema parte in netta e proporzionale contrapposizione di parti auto esclusive, il principio sostanziale del fare si basa solamente sulla materia e non sulla non-materia, si basa su un concetto di abbondanza per guadagno senza spesa (eventualmente la minima indispensabile) e non sulla base di crescita costante di ogni singolo individuo. La crescita è un pilastro fondamentale per qualsiasi individuo, di più lo è la possibilità e l’ aiuto messoci a disposizione per poter crescere.

La mentalità insegna un atteggiamento contenitivo, limitativo, esponenzialmente restrittivo in quanto modi di apprendere e crescere, e la persona raramente si concede un eccentrismo evolutivo posto ad una crescita significativa e di principio della sua stessa mentalità.

La mente è una questione di disposizione, di posizione, di apertura, che vien a mancare quando si reprime la logica di apertura mentale, detto semplicemente quando si tende a reprimere la capacità di poter imparare nuovamente abbandonando pensieri vecchi ed instaurandone altri.

Ciò che vien fatto fare ai piccoli è di imparare i limiti di ciò che è vecchio, ciò che vien chiesto è di imparare a rompere gli schemi per esser costantemente giovani e flessibili. Entrambe non corrispondono alle possibilità di apprensione ed autorealizzazione (avrei voluto usare un altro termine, autodidattismo, ma non posso per spiegare il concetto) che ne è la semplice natura e indole dell’ uomo, quel fenomeno che è chiamato crescita.

La crescita, fisica, mentale, sociale, spirituale, evolutiva, ogni crescita non è mai superiore l’ una all’ altra, siamo noi stessi che costantemente ci permettiamo di mantenere un equilibrio tale da poi riflettere “stranamente” la conoscenza di sé stessi in tutti gli altri, attraverso l’ interazione tra le varie persone.

Pensavo, non per far cadere o svoltare il pensiero in un altro discorso, alla crescita che ognuno di noi ha durante la sua vita, il periodo di vita tra i 10 ed i 30 anni.

Questa fascia d’ età, di cui molte menti hanno già passato, e poche (a confronto) la stanno vivendo in questo momento, è una crescita strana. Mi ritrovo a constatare qual’ è la difficoltà d’ auto insegnamento del genitore dello svezzamento dei propri figli, penso e ripenso a quant’ è difficile cominciare a sorpassare la valutazione di quanto s’ è insegnato per comprendersi nella successione, in alcuni casi s’ è creato un abisso nella comunicazione tra genitori e figli.

Vivere per vivere, vivere condizionati, vivere limitati, vivere nell’ agonia del dimenarsi per trovare una via d’ uscita, una via di crescita, di autorealizzazione, un modo per svezzarsi da soli dai genitori posti in autoriflessione, anzi no… non posti in autoriflessione, posti in dubbio. Sono arrivati alla paura, alla paura di un nuovo cambiamento, una paura di ciò che non si conosce, è normale che non si capisca e soprattutto conosce ciò che vien dopo, è normale che non sia limpido all’ evidenza e non solo alla coscienza, altrimenti ci sarebbe una catena di montaggio, non sarebbe più un percorso ma solo una programmazione logica.

L’ imprevedibilità della crescita dell’ uomo è sempre sorvegliata a vicenda da chi vogliamo crescere, da chi abbiamo ascoltato, e da chi osserviamo intorno a noi, e soprattutto da cosa siam pronti a comprendere ed accettare.

Tutto ciò che va al di fuori delle nostre conoscenze e limiti vien assillato al punto di esserne violentati immediatamente senza rendercene conto che tentiamo volontariamente di manipolarlo in base a ciò che logicamente presupponiamo di conoscere, ancor prima che si manifesti.

Chi realmente conosce ciò che avverà o succederà? Nessuno, nemmeno io.

L’ interferenza che ha il ruolo di una persona in una sua scelta è fatta solamente a metà, non ha nessun effetto sugli altri, a meno che non diventiamo noi stessi partecipi della scelta di un’ altra persona, consapevolmente ed inconsapevolmente; abbiamo davanti la realtà e la trasformiamo continuamente con illusioni di crescita mentale e psicologica, in parole povere vogliamo crescere, ci riteniamo intelligenti e ci prendiamo come stupidi.

L’ attacco di smontare la purezza lo fanno costantemente migliaia di persone, non si riconosce più la sincerità di cuore e difficilmente chi vuol uscire con la verità si spinge avanti a testa alta, solitamente (non sempre, non voglio sembrar di parte)l’ emotività ci porta a nascondere, tacere, occultare tutto ciò che dentro noi sentiamo come vero, al contrario la mente tende ad esternare ed illuminare portando ad un atteggiamento di esclusione quando vengono attaccate le basi stesse della logica, e della psicologia, aggiungo a titolo personale.

Profanare la realtà che percepisce la nostra anima e poi rivalutarla secondo canoni calcolati mentalmente da altre persone che molto probabilmente non sanno nemmeno che significato ha un problema è di logica “naturale” per la scienza, la materialità. Calcolare che valore ha un sentimento è pura ipocrisia, calcolare la mentalità di una persona è pura follia, pazzia, limitatezza, calcolare come e quanto definire una persona è una sentenza giuridica, essere giudicati spontaneamente è rifiutato, il confronto spontaneamente è rifiutato, scambiare il rifiuto per un confronto è da irresponsabili, vedere un confronto e costringere ad un’ interrelazione 2 o più persone o pensieri che divergono è soltanto porre agli altri le nostre capacità di scelta, porre negli altri una scelta che noi stessi dovremmo fare.

Regolare, imporsi, dettare, controllare. Non è un atteggiamento che la natura mantiene su tutto il suo Ecosistema, la natura lo fa pure lei per manterere un equilibrio sulle differenze e scompensi che creiamo noi stessi.

Ma la natura di cui parlo non è la flora o la fauna che tutti conosciamo, è la natura di tutto ciò che non conosciamo, di tutto ciò che non vediamo, di tutto ciò che non si sa perché si vede, ma tutto ciò che si sa perché si sente.

 

 

 

mantica_occulti

 
 
 

L' inizio favorevole

Post n°111 pubblicato il 28 Novembre 2010 da mantica_occulti
 

Pratica la non-azione,
agisci senza sforzi,
comprendi seza conoscere.

Considera grande l' umile
e piccolo l' arrogante.
Rimedia all' offesa con una risposta tranquilla.

Risolvi le cose difficili quando sono ancora facili;
attraversa l' universo un passo alla volta.
Poiché il saggio non cerca di fare cose troppo grandi,
riesce sempre a compiere grandi cose.

Chi promette alla leggera
raramente mantiene.
Chi pensa che tutto sia facile
troverà tutto difficile.
Il saggio comprende che tutto è difficile:
per questo non incontrerà difficoltà.

 


Dal libro "Tao te ching", di Lao Tzu.

 
 
 

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Scrivimi pure nella mail cliccando nel box contatta l' autore. Ti risponderò appena controllo, di norma cerco quotidianamente od ogni 2/3 giorni controllo.

Non chiedo nessun ricompenso in denaro, al contrario di chi offre anche solo 2 chiacchiere come un servizio a pagamento, io metto a Vostra disposizione il mio tempo per leggere, pensare e rispondervi. A volte poche parole bastano per esprimere anche infiniti pensieri.

Sta a te poi saper usare la comunicazione nel migliore dei modi.

 

KHEPER

 

 

AMARE SE STESSO PER AMARE GLI ALTRI

A chi è duro, sciogligli il cuore

A chi è insensibile, donagli l' affetto

A chi è in balia del vento, fallo fermare ad ascoltare

A chi è a testa bassa, sfioragli il mento e vedrai che sorriderà

A chi tiene il cuore in mano, aiutalo a rimetterlo al suo posto

A chi piange, fagli trovare l' amore ovunque

A chi guarda gli altri, fallo guardare dentro a se stesso

A chi sta già guardando dentro a se stesso, fallo aprire come un fiore

A chi è aperto come un fiore, salvalo dalle intemperie

A chi scappa una lacrima quando sente qualcosa che gli ricorda l' Amore, donagli unità e pace

A chi riesce a stare in mezzo alla gente e regalare un sorriso col cuore, donagli la forza per sorridere nuovamente

A chi ama, e a chi non sa più se ama, amali

Perché il loro amore è tutto ciò che può dare vita anche a te stesso

Ama, sappi cos' è l' amore dentro te, perché quando ti verrà donato saprai riconoscerlo ed amarlo.

Ama il cuore, ama l' amore, ama la vita e tutto ciò che ti circonda

Una cosa sola c' è dentro di te, donala incondizionatamente e verrai riempito subito e costantemente dello stesso Amore che saprai dare.

 

MANTICA OCCULTI

 
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