UNA VITA ORDINARIA

LA FORZA MALVAGIA DEL BRANCO


Vedo intorno a me persone che, prese singolarmente, sono rispettabili, simpatiche, con cui puoi fare un ragionamento, passare del tempo piacevolmente, che, intruppate in gruppo e buttate nel tritacarne del social si trasformano in iene, dando prova di una cattiveria assolutamente fuori dall'ordinario. Tavolate dove, davanti a un paio di bottiglie, ridendo e scherzando, si s-parla con malizia e cattiva fede di "amici" assenti, dando modo a chi magari ha un sassolino nel sandaletto di sfogare gli istinti peggiori.Istinti che si riversano poi sui social con la pubblicazione di foto e post ad hoc, con l'unico scopo di punzecchiare/offendere il malcapitato, sostenendo di fatto le ragioni di chi è rancoroso e all'insaputa di chi, non essendo a conoscenza dei fatti, viene "usato" come strumento in una guerra inutile. Non mi ritengo innocente, sicuramente ho ricoperto anch'io tutti questi ruoli, senza averne la consapevolezza, e se ho ferito qualcuno che non lo meritava, approfitto dell'occasione e chiedo scusa. Di fatto pur essendo in età da esser nonni, ci comportiamo come "bulli", dando di noi stessi un'immagine quanto meno penosa, per non parlare dell'esempio per i nostri figli.Credo nella libertà di espressione e nella distinzione tra la legittima manifestazione, anche via social, di un sentimento di delusione, o di amarezza, rispetto a relazioni e persone, espresso senza offendere e senza insultare, per cui quasi tutti possano riconoscersi in situazioni che sono universali. Tutti abbiamo perso qualcuno, siamo stati traditi, delusi, ci siamo innamorati, etc etc.Altra dimensione, però, da cui mi dissocio, assolutamente, è quella della  malvagità del branco, dove l'unione fa la forza e ci si sente deresponsabilizzati rispetto alle cattiverie commesse. Io non mi assolvo, voi lo fate???