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UNA VITA ORDINARIA

Vita quotidiana di una tipa che pensa troppo

 

 

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IO MI EMOZIONO

Post n°161 pubblicato il 20 Febbraio 2019 da manu650
 

Fin da bambini ci siamo sentiti ripetere frasi tipiche come "non c'è bisogno di piangere", "non frignare", oppure "non arrabbiarti", ci hanno insegnato ad asciugarci le lacrime e a stamparci un bel sorriso sul viso. Molte correnti di pensiero spirituali, guru di varia natura, pseudo buddisti e altri, invitano a non arrabbiarsi mai e a gestire per forza quei sentimenti di rabbia che si sentono, ma che non si devono esprimere perchè considerati negativi. Sorridere sempre e comunque, esprimere solo e sempre una apparente felicità.

Siamo proprio sicuri che sia la cosa giusta?

La rabbia ci esplode dentro quando sentiamo che un nostro diritto è stato violato. Mettere a tacere questa sensazione significa mettere da parte noi stessi.

La tristezza è un'emozione che serve a esprimere ed elaborare il dolore. Se viene soffocata o repressa, quel dolore negato nel tempo aumenterà come un cancro. Dare voce alla tristezza permette di liberare il dolore, solo dopo averlo riconosciuto e vissuto potremo indirizzare le nostre energie verso qualcosa che potrà renderci felici.

Le emozioni servono a esternare quello che sentiamo, rendono vivo qualcosa che abbiamo dentro e che a volte è molto faticoso esprimere.

Riconoscere quello che stiamo provando, dirlo ad alta voce, anche solo davanti allo specchio, non potrà che farci star meglio. Saper vivere le emozioni alleggerisce l'ansia, la tensione e migliora le relazioni e la vita sociale, molto più che nasconderle.

Tutte le emozioni sono utili e conoscere come esprimerle ci permette di avere un'educazione emotiva che migliora la nostra salute. Credo che esprimere quello che sentiamo renda più felici sia nel breve che nel lungo termine.

Sui social esibiamo solo il meglio di noi, dalle copertine dei giornali ci sorridono uomini e donne perennemente euforici, di successo e vincenti, perchè viviamo in un momento in cui le emozioni negative sono fonte di vergogna. A mio parere, poche cose danno benessere quanto il poter ammettere, finalmente, che proviamo rabbia, tristezza, paura, invidia, insomma, che siamo umani e imperfetti.

Questo non significa essere narcisiste o autoreferenziali, ma assumersi la responsabilità delle proprie emozioni, passioni, idee. Non sono gli altri che ci fanno arrabbiare, né le situazioni a renderci tristi, o tanto meno una persona a farci innamorare.  Mi permetto di provare emozioni e di esprimerle: sono io che provo rabbia, sono io che divento triste, sono io a innamorarmi.

Parere personale, come sempre...

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