La vita come viene

Suor Letizia e l'ipocrisia suprema.


Milano e' la citta' d'Italia con la percentuale piu' alta di omosessuali fra i suoi abitanti.La spiegazione e' da ricercare soprattutto nella presenza in citta' degli stilisti di moda, omosessuali nella quasi totalita' dei casi anche se non a tutti loro piace che sia ricordato.E non e' una presenza da poco, passeggiando nelle vie piu' belle e centrali di Milano, la loro presenza e' la piu' visibile di tutti, piu' dei momumenti, della storia dell'arte.
Intere divisioni di turisti americani, legioni di giapponesi, manipoli di audaci russi in vacanza a Milano, si precipitano nel quadrilatero della moda, negli ateliere degli stilisti per svuotarli contendendosi il posto l'un l'altro.E poi le settimane della moda, le sfilate, i ristoranti ed i locali notturni sempre pieni di modelle e di chi le da' la caccia, gli alberghi etc.etc.Insomma l'indotto, il fatturato della moda a Milano e' ai primissimi posti nella ex capitale morale d'Italia, una voce importantissima per l'economia della citta' meneghina.In questo contesto una mostra d'arte omosessuale, con un titolo davvero idiotamente allusivo "Vade retro", ha dovuto chiudere i battenti ancor prima di aprirli, sotto la spinta della censura della bigottissima giunta di Milano con Suor Letizia Moratti e Don De Corato in testa a questa ondata di ipocrisia idiota.
In questo trionfo dell'ipocrisia universale, non hanno brillato di certo, Vittorio Sgarbi assessore, purtroppo, alla cultura di Milano che in altre occasioni molto piu' inutili ha mostrato ben altra combattivita' nel difendere l'arte.Non ha brillato neanche l'opposizione di sinistra (?) che anzi non ha dato nessun segno di vita in merito alla mostra.
E soprattutto, fatto ben piu' grave, assenti tutti i padroni della moda di Milano, gli stilisti.Nessuno ha ritenuto di far qualcosa, pubblicamente o meno per difendere il diritto dell'arte ed al loro modo di vivere la sessualita'.Eppure secondo me, con i numeri che muove la moda a Milano, sarebbe bastata una pacata telefonata allusiva di uno dei grandi stilisti per far tornare un po' di buonsenso a Suor Letizia e soci.L'ipocrisia impera.Banco del Mutuo Soccorso