La vita come viene

Omaggio a Richard Wright


 Sto correndo sull'autostrada. Nell'aria la musica mistica che parla all’anima dei Pink Floyd. Sprigiona vigore, grande energia. Al lati boschi verdi, fitti, incombenti. Il cielo di un azzurro incredibile, limpido, luminoso. Davanti a me, in lontananza, montagne maestose, superbe, che chiudono l'orizzonte. La musica continua. Il ritmo diventa lento, intimistico; le note rilasciate come gocce di piombo fuso incidono la carne, diventano carne, provocano dolore intenso, insopportabile, che dura un breve, lunghissimo momento. Le note successive arrivano come balsamo, leniscono il dolore, cicatrizzano le ferite. Passione, struggimento, esaltazione, tutto mescolato. La musica continua. Adesso sono in vista del lago, placido, calmo, lento, immobile, la superficie quasi oleosa. Il contrasto con la musica ora impetuosa, travagliata, inquietante, è talmente palese, ovvio, stridente, che crea in me un effetto straordinario. Gli occhi, le orecchie, i sensi, assorbono tutto; il bene e il male, il bello e il brutto, il buio e la luce, il caldo e il freddo, il bianco e il nero, misteriosamente si mescolano, entrano in me, raggiungono una specie di equilibrio e ciò che mi è restituito è un autentico stato di grazia, è gioia, moderata felicità. Il CD è finito. Sono come svuotato. Spengo l'autoradio. Per qualche minuto tutto cio che potro' sopportare sarà solo un totale, assoluto, benefico silenzio.Buon sonno Richard, e grazie di tutto.