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Post n°55 pubblicato il 17 Maggio 2006 da scemo81
Ieri sera ho cominciato a leggere “Ho voglia di te”, seguito del fortunatissimo “Tre metri sopra il cielo” di Federico Moccia. Sembra che, intorno a questo libro, ci sia molto entusiasmo, almeno stando alle vendite. Devo dire che le prime trentacinque pagine invogliano la lettura di questo volume, nonostante sia già marcata la propensione dell’autore di citare marche a ripetizione, come era già avvenuto nel primo capitolo della saga di Babi e Step. Questo, forse, “intristisce” un po’ il lettore più esigente, rendendo l’opera poco “futuribile”. Mi spiego: tra cinquanta, cento o più anni, molto probabilmente, nessuno si ricorderà di Nokia o Bmw. Tanto per intenderci, senza voler fare paragoni inopportuni e impossibili, Manzoni e Pascoli non utilizzavano le marche per riempire i propri scritti. Certamente, quello di Moccia, è un adeguamento ai nostri tempi, dove il consumismo è imperante. Tuttavia, le frequenti citazioni dei vari marchi, alla lunga, possono stancare.
www.per-sempre.net , il sito ufficiale del mio primo romanzo
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