MORIRE a 22 anni

25,Luglio2009.- 12° mese.


MANUEL.Nel primo anniversario dalla tua morte causata da esseri mostruosi stipendiati dallo stato complici detenuti disperati.Caro Manuel mi battero per te fino al mio ultimo respiro per l’agonia lunga,lenta,a cui sei stato costretto fino alla morte.Hai subito tanto fino a chè il tuo cuore ha cessato di battere.Ti ho sentito tornare a casa nel vento quella notte ti attendevo sul balcone contando i giorni sul calendario,la tua lettera mi ha dato il tormento,l’avvocato disse di star tranquilla gli han cambiato cella eran solo discussioni con detenuti rumeni,abbiamo risolto tra poco esce.Quella maledetta notte la tua sorellina dormiva, improvvisamente urla disperata,seduta sul letto agita le braccia,respinge il mio abbraccio sembra non riconoscermi si dimena oltre 10 minuti poi riesco ad abbracciarla si riaddormenta.Vagavo ancora per la casa e penso che forse gli ho trasmesso la mia preoccupazione per la lettera ricevuta oggi.Vado a letto, sabato ci sono i colloqui arrivo hai bisogno di aiuto.Mi sveglio alle sette,bimba dorme approfitto per rimanere ancora un pò a letto quando riapro gli occhi la bimba è in piedi mi porge il telefono dicendo MAUEL(Manuel)sono le ore09:23del 25.07.2008,leggo il numero prima di rispondere 010…..sorrido è lui,rispondo, un tizio mi chiede chi parla?Ho pensato a un tuo scherzo ..sono io la mamma di Manuel,Manuel Eliantonio…Ho una brutta notizia da darle suo figlio è deceduto!BASTARDI!ASSASSINI LO avete AMMAZZATO..silenzio,silenzio.Chiudo il tel.,busso alla vicina lascio la bimba.Prendo fiato cerco di convincermi che è uno scherzo non è possibile.Chiamo quel numero in memoria sul cellulare,chiamate ricevute,dopo molti squilli una nuova voce giovane mi dice che è il carcere Marassi e mi passa il comandante…..silenzio interminabile musichetta….con il vivavoce riesco a lavarmi vestirmi,lasciare il necessario per la bimba alla vicina.Mi risponde una voce dura quasi metallica dice di essere il comandante,cosa gli avete fatto?silenzio non mi risponde,poi con molta lentezza ma noo signora cosa dice….è stato un incidente.Penso mi sento presa in giro.Adesso vengo io a vedere cosa gli avete fatto!NO non venga perché qui non c’è.E dovè?Chieda al giudice!Parto per Genova ma prima mi fermo a firmare dall’avvocato…,le mostro il telefono,le lascio copia della lettera di cui gli avevo parlato il giorno prima anche lei è sconvolta.Ho superato i limiti di velocità che nessuno osi fermarmi,piango,prego,al primo autogril ricarico il cellulare e acquisto un caricabatteria da auto,ricevo indicazioni telefonicamente da amici,anche i parenti sono in viaggio,arrivo per prima mi guardano sorpresi gli addetti all’obitorio S.Martino di Genova,mi fanno sedere accanto al registro Non può vederlo mi dice l’addetto all’obitorio,conservo la calma e li supplico è mio figlio devo vederlo…mi offrono un caffè,mi lasciano sola li sento confabulare,guardo il registro,Eliantonio,arrivato h.9,nessun dettaglio??Attendo ancora nella mia mente continuavo a dire NO,NO,non è possibile… un addetto mi dice che provava a telefonare,?? non mi riesce di comprendere a chi sta telefonando,dice c’è qui la madre,annuisce.Mi invita ad uscire attendo ancora dietro la porta,finalmente mi chiamano da un altro ingresso sembra un garage,un lenzuolo bianco,immacolato lo copre tutto.OH mio Dio cosa ti hanno fatto!VITA MIA,gli metto la mano sul cuore è troppo tardi il suo corpo è come il marmo,è ghiacciato il tizio mi tiene d’occhio non mi lascia fotografare,chiamo il padre di Manuel che avevo sentito per strada,riferisco,è qui me l’hanno AMMAZZATO è nero come un africano,gonfio,insanguinato,……Come hanno potuto farti questo?ASSASSINI.