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W GLI ASSENTEISTI PAGATI PROFUMATAMENTE DA NOI..........


La dura vita degli onorevoli, tra barbieri e ristoranti, agevolazioni e ricchi compensi. Appena eletti, già si assentano in massa e, colti in fallo, accampano le scuse più banali, degne di un ragazzino chiamato alla lavagna per un'interrogazione. Tipo «A casa la sapevo», «Pensavo che oggi avrebbe spiegato» e «Il cane mi ha mangiato i compiti». Ecco qualche illuminato esempio. Il classico "stavo lavorando per voi" del neoeletto Santo Versace: «Fannullone io? Non scherziamo, ragazzi! Sto lavorando per tutti voi, per promuovere la mia azienda e il made in Italy nel mondo». Non potrebbe farlo dal suo scranno in Parlamento, onorevole Versace? «Ho comunicato per iscritto al capogruppo del Pdl il mio viaggio a Mosca per presentare la torre di 52 piani che sorgerà a Panama, un grattacielo da cento milioni tutto arredato Versace ». Ma sta promuovendo più il made in Italy nel mondo o più la sua azienda? Misterioso il forzista Gianni Mottola, «uscito a fare una cosa per il presidente Berlusconi». Ce la racconta? «Non mi sembra il caso». Tenebroso anche Giancarlo Pittelli, dice che si è assentato «solo tre minuti» ma non vorrebbe rivelare il perché e poi messo alle strette fa sapere che era alla toilette. Gabriella Mondello sullla giustificazione scrive il classico "indisposta": «È che non sto bene, non mi sono ripresa dalle fatiche della campagna elettorale - sospira l'ex sindaco di Lavagna -. Ho scompensi di pressione da caldo e il medico mi ha detto di stare a casa. Se avessi saputo che quel voto era importante, sarei venuta anche in barella». Impegni politici per il presidente della commissione Esteri, il leghista Stefano Stefani: «Avevo delle persone nella stanza». Idem per Barbara Saltamartini, responsabile donne di An: «Ho preso un giorno di permesso, ero a Palermo a sostenere le nostre candidate alle provinciali. Altro che fannullona, c'erano 45 gradi!» e che diamine, tanto sole non fa piacere a nessuno! E quando Adriano Paroli risponde al cellulare quasi ci resta male per la chiamata dei due giornalisti del Corriere della Sera che hanno raccolto le scuse dei nostri onorevoli dipendenti: «Perché chiamate proprio me? Ero assente giustificato, sono il sindaco di Brescia e stavo preparando l'anniversario della strage di piazza della Loggia». Poi c'è la carica dei malati: gli ex ministri Antonio Martino e Mirko Tremaglia, la giovane Chiara Moroni («Accertamenti in ospedale, ho il certificato») e Roberto Tortoli, scappato a casa dopo i primi due voti causa «febbre a 39». L'avvocato gallipolino Ugo Lisi era a Milano per «controlli medici». L'azzurra Maria Teresa Armosino è stata bloccata da un malanno, cinque giorni di terapia, si dispera: «Avevo inviato tutti i certificati, assicuro. Ma mi dicono che si è perso tutto». Anche Giulia Cosenza (An) era «semplicemente malata, un antipaticissimo malessere». Niccolò Ghedini risponde semplicemente: «Ero con Silvio». Nicola Cosentino (Forza Italia) e il leghista Giacomo Chiappori giurano che c'erano, solo che il loro pulsante non ha funzionato e il loro voto non risulta. Carmelo Briguglio si sente a posto con la coscienza: «Sono candidato sindaco di Taormina, che non è una passeggiata» certo che no, ma infatti perché prendersi doppi incarichi (e doppi stipendi)? Insomma, lo stesso governo che vuole licenziare i dipendenti statali fannulloni ora si scopre... fannullone. E tra l'altro i parlamentari sono a tutti gli effetti dipendenti statali. La faccenda si fa interessante...