Mappe riflesse

Con più dignità


Tanto valeva aspettare l'anno nuovo per mettersi a scrivere. Un numero diverso, a cui abiturasi un po' alla volta: io che ho sempre preferito, chissà perché, gli anni dispari. Il calendario sgombro, il senso delle possibilità.Tanto valeva cominciare puliti, come quando a scuola avevi il quaderno nuovo e ti piaceva riempire la prima pagina con una calligrafia precisa e ordinata. Solo la prima.Tanto valeva aspettare questi pochi giorni, adeguarsi alla chiusura aziendale, tornare a trovare i genitori, rivedere qualche amico, alzare un bicchiere a mezzanotte e lasciare alcune righe al mio ritorno a Milano. Per farmi gli auguri, per parlare di speranza.... no, non ne valeva la pena. La speranza è una gabbia arredata, la speranza è il rifugio di chi ha paura. Di mettersi in gioco, di sporcarsi le mani, di provarci davvero. Di fallire, forse; o più probabilmente di riuscire, di non avere poi più scuse per tirarsi indietro.Fail better, diceva quel tale.Quest'anno non mi ha voluto bene, e io di certo non gliene ho voluto. Non mi dico che l'anno prossimo sarà migliore, non parlerò di fortuna, di sfortuna. Proverò soltanto a fallire meglio. A fallire con più dignità.Perché la dignità, quando in tavola c'è poco e in tasca ancora meno, è l'unica cosa di valore che ancora ti resta.