Mappe riflesse

Fine dell'estate


Domenica pomeriggio, piove. Le vacanze sono finite e, almeno dal punto di vista meteorologico, lo è anche l'estate.Da un lato rimpiango di non essermela goduta, quest'estate; dall'altro mi sembra un po' troppo stupida e commerciale l'idea che l'estate “vada goduta”, mentre le altre stagioni no. Quindi va bene così.La fine dell'estate è un momento dell'anno che mi piace, anche se non è facile. Mi piace perché mi riempie di emozioni; non è facile perché queste emozioni sono un po' contrastanti. Ci sono la carica e l'entusiasmo derivanti dal fatto che la fine dell'estate è tutta una proiezione al futuro, a cose che non sono ancora successe, a nuovi obiettivi. Si chiudono capitoli, si chiudono tante parentesi, e si ritorna a dare un nuovo giro di ruota alla vita. E c'è anche – almeno per me – un senso sottile di Sehnsucht, di “nostalgia del futuro” o come altro vogliate tradurre il termine. Una sensazione bella e contraddittoria, felice e malinconica allo stesso tempo.A cavallo tra agosto e settembre è così: si vive un tempo sospeso ma attivo, ancora immobile ma non più in stand-by. Non c'è più inerzia. È come il respiro del tuffatore che prende aria nei polmoni e tende ogni muscolo appena prima di compiere quel piccolo ma cruciale movimento che cambia ogni cosa e dà inizio a tutto.