Nel 1977 nasceva sulla ss 9 Emilia fra Reggio Emilia e Parma il MARABU' una fra le discoteche più prestigiose d'europa.
Una pista da ballo di oltre 350 mq.
Un palcoscenico di oltre 130 mq.
Impianto audio e luci d'avanguardia.
Due piani - Tre bar - Con oltre 2.200 posti a sedere.
Collocato in un'area complessiva di 4000 mq.
Oltre a disporre di un altro complesso estivo con piscine e discoteca con una capienza di oltre 10.000 persone.
Ben presto il MARABU' divenne uno fra i locali più frequentati della zona, con un afflusso sempre più crescente di clienti.
Il music-hall era aperto sei giorni su sette, e la domenica con la dance/music c'erano due turni, al pomeriggio e la sera.
Oltretutto durante la settimana il MARABU' offriva spettacoli dedicati al ballo liscio e revival con orchestre emiliano/romagnole, prestandosi anche per eventi di rilievo.
Numerosi i noti D.J. che hanno offerto il loro spettacolo animando tante serate attraverso le 7 note.
Svariate le trasmissioni televisive in cui le telecamere RAI vi hanno preso parte.
In occasione del 13° Premio Nazionale "il Paroliere" svoltasi al MARABU' il 19 Gennaio 1982, Vasco Rossi riceve il primo premio come rivelazione dell'anno con il brano "Ogni volta".
Numerosi i big intervenuti con i loro show: da Beppe Grillo, Roberto Benigni, i Pooh,Zucchero. i Rockets, e tanti altri ancora.
Nel 1984 fu girato un film al MARABU',uscito poi nelle sale cinematografiche italiane.
L’importanza del MARABU', travalica i limiti veramente emotivi e sentimentali della comunità reggiana, che ha per diverse generazioni legato alla discoteca lo sviluppo della propria sensibilità artistico-culturale in ambito musicale, rivestendo al contempo un indiscutibile valore artistico ed architettonico. E ancora oggi il nome MARABU', incarna una potenza evocativa esemplare di santuario del divertimento e della musica nazionale e internazionale.
NON DOVREBBE ESSER DEMOLITO, RECUPERIAMOLO!
Dopo oltre vent'anni, nel Dicembre del 2000, il calendario segna la data in cui fu tirata giù con la gru la gigantesca insegna luminosa che sovrastava il locale, data che simbolicamente ha rappresentato il calare del sipario e l'abbassare delle luci su un cuore di cemento armato che per due generazioni è stato per molti giovani un luogo di incontro dove ognuno ha vissuto emozioni incancellabili nel tempo.
* L'autore del blog *
"Quando la musica finirà"
Foto di: Pierluigi Giuberti
RUGGENTI ANNI '80:
Il poeta Corrado Costa: "l'avevo definito "l'unico luogo di Reggio Emilia dove si faceva cultura. Il "Marabù" negli anni '80 è meta dei grandi concerti; da Grace Jones, F.De Andrè, Lucio Dalla, Renato Zero, Claudio Baglioni,Pooh, Antonello Venditti; solo per citarni alcuni. Nel giugno del 1987 nasce il Marabù estivo lo "Starligth" con tanto di cascate all'americana e collinette verdi. All'inaugurazione partecipano 7mila persone.
IL DECLINO:
Negli anni '90, la musica si spegne strangolata dalla conseguente crisi dei grandi locali e a distanza di 30 anni il Marabù giace nel silenzio, abbandonato tra i rifiuti e nell'incuria. Ultimo atto in ordine di tempo il blitz del Corpo Forestale di Reggio Emilia che ha messo il sigillo e ne sequestra l'area che si è trasformata in una discarica di rifiuti a cielo aperto e rifugio per clandestini. Il destino della discoteca lungo la via Emilia pare oramai segnato. Imminente dovrebbe essere il suo abbattimento slittato anche per la mancanza di permessi; questo nonostante in molti e sino all'ultimo hanno inutilmente invocato di convertire la struttura che è stato un simbolo per i reggiani in uno spazio polivalente per mostre,convegni e spettacoli. Progettato dall'ingegner Silvestro Lolli, il Marabù rappresenta un pezzo di storia reggiana.
LO STATO ATTUALE:
Da luogo simbolo della notte a discarica a cielo aperto. E' davvero triste il destino del mitico Marabù. Un grande tempio della disco-music internazionale. Deve il suo nome alla cantante Marcella Bella che ne ispirò la nascita e che venerdi 21 ottobre 1977 lo battezzò col nome di un volatile esotico e poco conosciuto. Un vero tempio della musica, capace di fare scoppiare la febbre del sabato sera nel popolo della notte che arrivava a Reggio Emilia da ogni parte d'Italia e anzi, conosceva la città proprio perchè c'era questa mega-discoteca dove più di una generazione ha fatto amicizia, ha ballato, cantato, si è innamorata è sposata. Se lo Studio 54 a New York quasi contemporaneo del Marabù c'è ancora ed è stato trasformato in un teatro,sulla via Emilia che non è la 54esima strada, il Marabù prima o poi verrà raso al suolo, dove sorgerà altro che non avrà nulla a che vedere con la musica,l'arte, lo spettacolo.Sezione "Disco Inferno" FOTO di Ivan Cantamessi
http://www.flickr.com/photos/puk81/sets/72157625039336118/
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