Cos'é la destra...

L' Italia é triste e depressa......

Triste e depressa. È l’Italia descritta da Romano Prodi nel tradizionale discorso di fine anno. Lui si è sforzato in tutti i modi di mettere in mostra i risultati migliori ottenuti dal suo governo. Ma non c'è riuscito. Leggendo il suo discorso: «Esiste una mancanza di fiducia, così diffusa nella nostra società. Un clima di insicurezza che appesantisce e non ci permette di alzare il passo». Questo è solo l'incipit. Dopo poche righe ; «L'incertezza verso il futuro, però, resta. Ali-mentata dalla paura. Da diffuse insicurezze». Poi passa ad elencare alcune delle cause di questa insicurezza: violenza negli stadi, violenza sulle donne, indisponibilità al Sud di posti di lavoro, infortuni sul lavoro, invecchiamento demografico. E meno male che doveva essere un’occasione per celebrare l'azione di governo. Ma non finisce qui. «Il nostro è un paese in cui si sono incrostate rendite di posizione, in cui la concorrenza fa fatica a produrre i suoi effetti", dice Prodi che, non contento, va oltre «un male ancora affligge la società italiana: un familismo corporativo che ci chiude lo sguardo verso gli altri». Notare la prima persona plurale. E ancora: "II 2007 è stato anche l'anno degli incendi e dei rifiuti... Cos'è stato infine per l'Italia questo 2007 se non l'anno dell' antipolitica, della casta, dei costi della politica? Merito anche delle inchieste giornalisti che hanno portato sotto gli occhi dell' opinione pubblica questi sprechi, questi privilegi spesso in comprensibili". Qui sembra parlare come leader dell'opposizione, e non come il capo del governo che, evidentemente, questi sprechi a tollerato, quando non addirittura favorito. E poi la stoccata finale che dovrebbe essere quella decisiva, per una coalizione di sinistra: «I salari e gli stipendi hanno perso progressivamente il loro potere d'acquisto. I prezzi sono aumentati più delle remunerazioni dei lavoratori». Amen. Questa l'Italia di Prodi descritta da lui stesso. Non c'è da stare allegri. Ma c'è di peggio se si va a vedere quali risultati il premier si sia appuntato al petto, come medaglie. Basta questo: l'abolizione dei costi di ricarica dei telefonini (forse Prodi non sa che le compagnie hanno aggi-rato l'ostacolo aumentando le tariffe). Infine, i programmi per il futuro. Questa volta manca la promessa di fare tutti più felici, con la quale si era chiusa la campagna elettorale del 2006 (se questi sono i ri-sultati...). Ma, in mezzo a tante idee messe li per accontentare i soci della coalizione c'è qualcosa di concreto: «Doteremo di pannelli solari tutti gli edifìci pubblici... a partire dalle scuole». Qualcuno ha calcolato che il costo energetico impiegato per la produzione di un pannello fotovoltaico si recupera in sei anni di utilizzo dello stesso pannello, che ha una vita media di nove anni. Un investimento senza possibilità di ritorno.

( di Marino Longoni)