i ricordi migliori

Mia zia Teresa


Mia zia aveva sposato Francesco più di vent'anni prima che io conoscessi entrambi. Alto e magrissimo, sempre elegante, a modo e sorridente con tutti. Con i capelli nerissini, lisci e diritti, ostinatamente ribelli a qualsiasi pettinatura, se non li teneva a bada sembrava uno scovolo di quelli che una volta usavano gli spazzacamini per la pulizia delle canne fumarie (usato,  per giunta). Lo zio Francesco aveva due occhi azzurri come non ne avevo mai visti prima: se ti guardava era impossibile mentirgli. Era la personificazione del fidanzatino di Peynet e la zia, dopo tanti anni lo amava "senza ritegno", come pensavo allora, e ne era per giunta anche gelosa.