Creato da Marco_Valtellina il 23/08/2006
Girovagando per la Valtellina e dintorni con la mia fida Daccordi. (Lo so, la foto fa schifo, ma la cambierò presto)

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Domenica 27 agosto 2008. Tirano-Bormio-Le Motte

Post n°11 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Marco_Valtellina
 
Foto di Marco_Valtellina

Il tempo incerto e le basse temperature ci fanno rinunciare allo Stelvio. Tornati a casa un piatto di pasta e si parte. Tirano-Bormio-Le Motte e ritorno

Il tratto Bormio-Le Motte è stato percorso al giro del 2005 con traguardo finale a Livigno. Una salita corta (circa 3 km), ma che taglia le gambe a chi ha già qualche Km alle spalle. La si imbocca proprio all'ingresso di Bormio, prendendo a sinistra in direzione Oga. Si scende poi dal versante opposto e ci si ricongiunge con la statale che porta a Livigno, poco prima di giungere ad Isolaccia.

 
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Venerdì 25 agosto: Tirano-Vervio-Rogorbello e altri giri intorno

Post n°9 pubblicato il 25 Agosto 2006 da Marco_Valtellina
 
Tag: Salite
Foto di Marco_Valtellina

Oggi sono stato in palestra... bè si fa per dire.
Nel mio caso è rappresentata dalla salita Vervio-Rogorbello, che è perfetta per mantenere l'allenamento.
Tornanti al punto giusto per fare delle ripetute o per rifiatare;
Traffico quasi inesistente;
Pendenze variabili ma mai troppo severe;
Ombreggiata nonostante sia rivolta a SUD;
Lunghezza inferiore ai 4 Km

... e se poi si ha voglia di prolungare, si può andare a Susen (salita già descritta qui)

 
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20 Agosto 2006: Capo di Ponte - Passo Vivione - Schilpario - Borno - Capo di Ponte

Post n°7 pubblicato il 25 Agosto 2006 da Marco_Valtellina
 
Foto di Marco_Valtellina

Il profile altrimetrico del passo del Vivione: http://www.salite.ch/vivione1.htm

Il nostro amico Jimmy ci consiglia questo bel giro in Valcamonica. Portiamo le auto fino a Capo di Ponte, in modo da "spezzare" il tratto da percorrere sul fondo valle. Parcheggio ampio e comodo nei pressi del parco delle incisioni rupestri.

Si parte con una bella giornata di sole. La salita ci annuncia una strada particolarmente stretta, ma nei primi Km è invece abbastanza comoda fino a Paisco). Notiamo ben presto una particolarità: tratti di salita medio-impegnativa si alternano a tratti praticamente pianeggianti.. l'ideale per prendere fiato ed alimentarsi.

Man mano che avanziamo la strada si stringe e concede sempre meno le pause dei primi Km. Paola (la mia dolce metà) comincia ad accusare il mal di schiena.. mancano ancora 5 km. Tiene duro, a circa 2 km dal passo la vegetazione lascia il posto ad una malga e ci viene subito incontro un forte vento - freddo e contrario. Mi porto avanti, ma questi ultimi km sono stati anche i più impegnativi. Finalmente gli ultimi 500 m una spianata e arriviamo all'agognato passo.

Pausa ristoratrice, foto di rito, ci cambiamo e si riparte perchè il tempo nel frattempo sta volgendo verso il brutto. Scendiamo a Schilpario e, appena giunti in centro, comincia a piovere. Ci ripariamo sotto una tettoia per qualche minuto, scambiamo due chiacchiere con una passante.. sembra spiovere, ci rassegnamo a ripartire giù per la Val di Scalve.
Ricomincia a piovere, progressivamente sempre più forte, finchè giunti a Dezzo scorgo un riparo e mi fermo: il temporale è troppo violento e quasi quasi non ci si vede più.... Allarmati sul ritorno stiamo lì, continuando a rimpiangere di non avere dei buoni sovrascarpe. Spiove, compaiono dei tratti di cielo azzurro e allora si riparte. Dopo 500 m un bivio sulla sinistra ci indica Borno. Si svolta anche perchè cia hanno informato che sulla strada che conduce a Darfo Boario ci sono delle gallerie non troppo simpatiche...

Si torna a salire, ma piano piano la strada diventa sempre più gradevole e anche bella, con poco traffico, ottimo paesaggio e poco traffico (il che non guasta).
Fra un saliscendi e l'altro, alla fine arriviamo a Borno (bel posticino) ed una bella e ampia provinciale ci conduce sul fondovalle. Siamo a Breno e notiamo il crocevia che porta al Crocedomini (prima o poi si fa...).

Avanziamo di buona lena, il peggio è passato. Mi metto a fare l'andatura ma ad un tratto non sento più Paola dietro di me. Siamo quasi a Ceto, circa 4 km dalle nostre auto e la bestia più nera è comparsa: la crisi di fame. Niente, tocca fermarsi al primo bar-paninoteca e rifocillarsi.

Dopo un enorme panino ripartiamo e di lì a pochi minuti siamo alla nostra auto...

 
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15 Agosto 2006: Sondrio-Morbegno-Passo S. Marco e ritorno

Post n°6 pubblicato il 25 Agosto 2006 da Marco_Valtellina
 
Foto di Marco_Valtellina

All'ultimo rinunciamo al giro del Lago di Costanza e ripieghiamo per affrontare la nostra salita più lunga... il passo San Marco.
Questo è il profilo altimetrico: http://www.salite.ch/san29.htm

Il meteo è ottimo: decidiamo di andare in auto fino a Sondrio per accorciare i 50 Km che ci separano da Morbegno, punto di partenza per la salita.
Parcheggiamo (chi ?? io e la mia dolce metà, ovvio) davanti ai VV.FF. e ci avviamo.

Percorriamo la provinciale pedemontana n. 14 (su lato sinistro della valle, in direzione Sondrio-Milano), strada poco trafficata e comoda, caratterizzata da ampi tratti di pianura con dei sali-scendi in prossimità dei centri abitati. Si passa per Albosaggia, Caiolo, Cedrasco, Fusine, Colorina, Forcola, Sirta fino a giungere al bivio con la SS 38 a 2 Km da Morbegno.
Tratto obbligato fino a raggiungere l'ampia piazza di Morbegno dalla quale ci si avvia verso il passo. Il cartello indica 25 Km, in realtà constateremo che sono 26.

Un'annotazione gastronomica: la valle che porta al passo San Marco è nota per la produzione del Bitto, un formaggio particolarmente gustoso e rinomato.

Dopo un momento di adattamento, troviamo una cadenza regolare e fino in prossimità dell'abitato di Albaredo la salita ci sembra una passeggiata, con dislivelli più che abbordabili. Siamo si e no al 10° km... neanche metà strada!

Scorgiamo Albaredo, un piccolo centro abbarbicato sulle pendici scoscese della montagna. La valle sulla nostra destra scende a precipizio e fa venire i brividi !

Appena usciti dal paese le pendenze aumentano sensibilmente e restano impegnative per 5-6 Km. Al termine di questo tratto mia moglie lamenta in dolore alla schiena.. mancano ancora 9 Km e temo che non ce la faccia.

La strada ci viene in aiuto con un ampio tratto di piano (perfino una leggera discesa).
Passiamo un rifugio che serve polenta ed altri piatti tipici. Arriviamo ben presto a 2 Km dalla vetta, il tempo è cambiato rapidamente: il sole caldo di agosto ha lasciato il posto alle nuvole e all'aria frizzante di alta quota.

Con il naso all'insù stringiamo i denti (soprattutto mia moglie) e malediciamo il fatto che di qui in avanti i tornanti sono particolarmente scarsi... :-((((

E' l'ultimo sforzo, raggiungiamo la vetta dove ci attende un vento forte e gelido. Ci cambiamo appoggiati ad una roccia per ripararci, indossiamo mantelline e guanti lunghi. Un bar mobile parcheggiato proprio sul passo ci fa venire voglia di un the caldo. Niente da fare, solo cose fresche !

Ci prepariamo per le foto di rito ed un collega ciclista si offre per lo scatto. Gentile, scambiamo quattro chiacchiere: è del triathlon Lecco e ha affrontato la salita dal versante opposto. Ricambiamo il favore e senza ulteriori esitazioni affrontiamo la discesa ed il ritorno a casa, prima che il meteo passi dalle minacce alle vie di fatto.

 
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6 Agosto 2006: vado a prendere il Mortirolo !

Post n°5 pubblicato il 24 Agosto 2006 da Marco_Valtellina
 
Tag: Salite
Foto di Marco_Valtellina

Per chi (pochi..) non sapesse di cosa si tratta, ecco il profilo altimetrico:
http://www.salite.ch/mortirol1.htm

E' domenica mattina, il meteo è poco invitante soprattutto per giri lunghi e mia moglie ha delle faccende da sbrigare... Già, mia moglie... due settimane prima mi ha fatto la sorpresa! A mia insaputa è andata ad affrontare quel diavolo di salita con il tempo ragguardevole di 1h30min

Abito a 9 km dal punto dove attacca, ma in 3 anni l'ho scalato una volta sola
Ero un novizio della Bdc, non sapevo nemmeno che il mio pacco pignoni era un bel Shimano Dura-Ace che al massimo arrivava al 25 !!!!
Allora l'ho scalato a zig-zag credo in quasi 2 ore (e in un tornante non ce l'ho fatta più e ho messo giù il piede....).

Vabbè, decido di prendere il toro per le corna e parto...ora i pignoni fanno 12-27
Arrivo alla colonnina blu dei rilevamenti cronometrici (avete presente ?).
Mi fermo, azzero il contachilometri, tiro un profondo respiro, faccio partire il cronometro del fido cardiofrenquezimetro Casio.... e via

Intanto - e per fortuna - l'aggancio del pedalino riesce immediatamente. I primi 2 Km sono una passeggiata (relativamente al resto, ovvio) e cerco di tenere su l'andatura. Poi comincia il muro e con esso le mie preghiere  :-(((((

Ad un tratto si esce dalla boscaglia, la strada si fa quasi rettilinea e per terra vedo una scritta in gesso: 20%

Tengo duro, sono quasi in cima a questo tratto di calvario con pendenze assurde quando il cardio mi fa sapere che sono fuori dalla soglia max !!!

Ritorno a sedermi per recuperare qualcosa in fc e cerco di pensare ad altro....

E' ancora dura, ma sono quasi al mio traguardo intermedio: il bivio con la strada che arriva da Grosio.
Poco prima spiana un poco e da qui in avanti (mancano 2 km), nonostante qualche strappo, la salita assume dimensioni "umane".
Sorpasso un tipo con la mtb talmente fermo che al confronto sembro un siluro :-)

Finalmente esco dalla boscaglia ed ecco la malga che mi annuncia l'ultimo chilometro. Metto quello che per me, giunto a quel punto, è un rapportone (il 24 ?) e faccio una sparata fino alla colonnina blu, lassù in cima.

Con la bava alla bocca fermo il cronometro e memorizzo il tutto nel cardio: 1h.18'.53"

L'amor proprio è salvo, il tempo di accorgermi che sta quasi per piovere, sù la mantellina e ritorno a casa per la stessa strada (che ha la sua durezza perfino in discesa...).

Non ce la faccio più a tirare i freni, così approfitto per una sosta sul tornante che ospita il monumento a Pantani... una grande emozione....

 
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