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Lo statoMinimo basato sulle Onlus. 20 ago 2014 marcopedroni

Post n°75 pubblicato il 19 Settembre 2014 da eurolanguage
 

L'idea sulla necessità dell'esistenza di uno stato mi è naturale al palesarsi di comportamenti violenti, irresponsabili, incivili. A meno di non desiderare di vivere nel far west, dove ognuno si fa giustizia da solo, necessita ordinarsi in stato. Ciò nonostante, il mio stato è quello che riduce al minimo il suo intervento sulla vita libera dei cittadini. Per due fondamentali motivi:
(1) L'incontestabile crescita culturale del genere umano "costringerà" gli individui alla propria evoluzione responsabile.
(2) L'organizzazione pubblica si dimostra inefficiente nello svolgere quasi ogni attività. 
Soprattutto incapace di attivare un metodo di incentivazione alla responsabilità e al fare dell'individuo.
Tuttavia, alcune attività necessarie contengono, in misura variabile, una valenza sociale che serve ad impedire che i forti abusino dei deboli: la sanità, la previdenza sociale, la protezione civile, la sicurezza.
Nel mondo moderno, abbiamo buona esperienza nella conduzione di attività di ogni genere, attraverso il settore pubblico, il settore privato e attraverso le Onlus. Il sistema delle Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) è un settore già ordinato dallo stato, che vive di sovvenzioni pubbliche, di donazioni private e di vendita di prodotti e servizi ma sempre, con fini benefici.
Le Onlus dunque si configurano come un sistema misto. Un sistema ibrido, pubblico-privato.Proprio delle Onlus, il cui riconoscimento è esclusiva garanzia di stato, dovrebbe farsi forte il nuovo statoMinimo.
Volendo considerare lo statoMinimo come un obbiettivo da raggiungere attraverso un processo di civiltà, le Onlus saranno incaricate ad espletare tutte le necessarie funzioni sociali della comunità.
Il grado di riconoscimento pubblico delle attività delle Onlus sia anche il grado di sovvenzione pubblica relativa, rispetto a tutte le altre attività Onlus.
Cosicché, chi si occupa di pronto intervento sanitario possa, ad esempio, possedere un riconoscimento del 31.0%, chi di educazione, un riconoscimento inferiore, sempre ad esempio, del 10.0%. La somma delle percentuali di tutte le attività sociali riconoscibili come Onlus dovrà risultare 100.0.
Il budget della sovvenzione pubblica, cioè, le entrate dello stato, al netto dei costi per gli enti di organizzazione e controllo, andrà dunque suddiviso per attività seguendo la tabella delle percentuali. E successivamente, la quota spettante ad ogni attività, ripartita tra le Onlus operanti in tale attività, in base ai loro volumi relativi.
Il grado di riconoscimento potrà anche essere scritto alla fine della parola Onlus (Onlus31.0...Onlus0.5) in modo da riconoscerne pubblicamente il peso sociale.

 
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