racconti di vita

cazzo!


Apro gli occhi. Luce soffusa e tiepida nella stanza. Il sole scalda un triangolo giallo di letto.La mente è annebbiata, incolpevole e un po’ confusa. Che ore sono? 9.30, luce verde smeraldo dell’orologio. La stanza è fredda. Gusto amaro in bocca, un misto di fumo e alcool, assenzio e fiele.Allungo un piede nella parte gelida del letto ma lo ritiro subito. E’ meglio quel limbo caldo di materasso e lenzuola sgualcito; così come è meglio quel nirvana sgualcito e malinconico di ricordi che spesso bussa alle mie tempie e mi trapana inesorabile il cervello. Questa è la volta buona e ancora risorgi nei miei pensieri. Tu, uno zombie bellissimo che quando credo di aver seppellito per sempre ritorna, smuove la terra e riappare come in un vecchio film horror.Dove sei ora? Che stai facendo? Un’altra realtà, un altro mondo. Un’altra vita. Due destini diversi e apparentemente incompatibili mischiati per  un attimo solo. Coca e rum. Una volta mescolati per bene, girati con cura, come puoi pretendere che ritornino divisi, magari in due bottiglie differenti? Assaporo il gusto inebriante della libertà ora che non ci sei più. Ora che sono perduto dentro altre dimensioni incompatibili. Ora che abbiamo deciso di chiudere il cancello, di sciogliere l’inscioglibile; ora che la mia vita è cambiata,  ora che percorro altre strade sterrate e insicure.C’è musica soffusa alla radio, Bill Evans, un pianoforte ruffiano e delicato che strofina un misolidio quasi volesse spogliarlo con i denti. Mi manchi, si. Mi manca sapermi tuo come un gatto o un oggetto lasciato da parte ma comunque tuo. Mi manca saperti qui, nel presente, anche se vorrei cacciarti da quell’angolo di cervello nel quale abiti, sfrattarti per sempre a calci nel culo come chi riesce veramente a girare pagina.Sono libero cazzo. Faccio quello che voglio perchè quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Per questo resto qui, nell’inciso malinconico di questo blues chiamato ricordo come chi cavalca sprezzante le onde mentre in realtà vorrebbe andare a fondo