racconti di vita

Monica


Non so niente io, forse socraticamente so di non sapere, vivo immerso in una dimensione quasi onirica, un dormi-veglia così reale da poterlo percepire ogni istante, come solo chi è sveglio ma sta dormendo. Tu galleggi accanto a me,  sei esattamente tra ciò che voglio e quello che vorrei, hai gli occhi chiusi, profumi di pesca. Io invece di naufragare come te in un mare dolce e caldo penso a qualche cosa di spiritoso da dire, invento domande su domande e tu senza aprire gli occhi mi dici di stare zitto. Vero, hai ragione. Certe volte sarebbe meglio non pensare, non immaginare e non giudicare. Ti sfioro i capelli, solo una carezza leggera e per un attimo percepisco che quella è l'unica cosa giusta da fare. Una carezza, un contatto, un "sono qui, vedi? Accoglimi ora per quello che sono, non farmi andare via". Non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via, non farmi andare via...I fari illuminano l'autostrada deserta ed io mi sento come Lucifero, un angelo fuggito dal Paradiso.